Ansia: i sintomi, le caratteristiche e i rimedi

Chi soffre d’ansia e/o di attacchi di panico soffre due volte. Soffre per i disturbi e per la reazioni spesso inappropriate di amici e parenti, che bollano l’ansia come “qualcosa che sta nella nostra testa”, che si possa curare “con respiri profondi” o cercando “di uscire e svagarsi”.

Sarebbe bello se fosse davvero tutto qui e se per sconfiggere gli attacchi di ansia bastasse bere un tè con le amiche. Il che può aiutare, ma il disturbo è molto più articolato e complesso di quanto le persone che non ne soffrono pensino. Danno consigli in buona fede, ma spesso vorremmo che tacessero, anziché uscirsene con affermazioni che ci fanno sentire ancora più incomprese e isolate. Per questo spieghiamo subito quali siano i sintomi dell’ansia.

Ansia: i sintomi, le caratteristiche e i rimedi

Ansia: un’emozione “di base” che spesso diventa un incubo

Se soffriamo di stati d’ansia non dobbiamo sentirci diverse né tanto meno “anormali”. Del resto la maggior parte delle persone incappa in un attacco di ansia almeno una volta nella vita, magari in vista di una scadenza lavorativa importante o di un esame universitario.

Non si tratta di un fenomeno strano, bensì di un’emozione di base insita dentro di noi che si attiva quando l’organismo percepisce una situazione come soggettivamente pericolosa o fonte di potenziali rischi.
È una sorta di richiamo primordiale: quando qualcosa ci spaventa o non riusciamo a capirlo, abbiamo l’urgenza innata di esplorare l’ambiente, trovare spiegazioni e via di fuga, essere rassicurati. A questi sintomi perlopiù psicologici si sommano quelli prettamente fisici – o, meglio, neurovegetativi – come l’aumento della frequenza del respiro e del battito cardiaco, incremento della sudorazione, vertigini, insonnia, nausea o tremori.

In pratica l’organismo, messo in allerta dalla potenziale situazione di pericolo, si prepara a sfoderare la massima energia muscolare per fuggire o contrattaccare al meglio. Guardate da questo punto di vista, l’ansia più che un disturbo diventa un’opportunità, una risorsa utile a proteggerci dai rischi e a migliorare le nostre prestazioni.

Accade tuttavia che l’attivazione del meccanismo dell’ansia sia eccessivo, troppo frequento o ingiustificato. Se perdura per almeno sei mesi, si passa a un disturbo di ansia patologico, che è poi quello a cui facevamo riferimento nell’introduzione dell’articolo e che può rendere la vita di una persona davvero più difficile del normale.

Abbiamo parlato di disturbo d’ansia, ma in realtà sarebbe più corretto parlare di disturbi d’ansia, visto che ce ne sono di diversi tipi: una fobia specifica – dall’aereo agli spazi chiusi sino a ragni, cani, gatti o insetti – un disturbo di panico con agorafobia (che si scatena quando si vivono situazioni in cui non si vede una modalità di fuga rapida), disturbo ossessivo-compulsivo, fobia sociale, disturbo post-traumatico da stress (quello, per esempio, che coglie i militari al rientro dal fronte) e ansia generalizzata.
Ciascun disturbo d’ansia è diverso dall’altro e ha sue peculiarità con sintomi specifici, ma tutti hanno una cosa in comune: paura e terrore, eccessivi e irrazionali.

Non è infrequente che l’ansia si combini ad altre patologie, fisiche o mentali, come la dipendenza da alcol o sostanze stupefacenti: tali malattie possono camuffare o, al contrario, aggravare i sintomi ansiosi. Inoltre capita spesso che l’ansia si unisca alla depressione.

Ansia e depressione, quando le disgrazie non viaggiano da sole

Può capitare che l’ansia non si presenti sola. Ad alcune persone, infatti, accade di soffrire contemporaneamente di ansia e depressione: può succedere a causa di un grave lutto, per la perdita di un lavoro, per un insuccesso professionale, di studio o sentimentale.
Oppure può non esserci alcun motivo apparente. Ciò nonostante, portare avanti normalmente e serenamente le attività della vita quotidiano può sembrare impossibile.

Non è raro che chi è afflitto dall’ansia possa anche manifestare depressione, o viceversa, basti pensare che alla metà delle persone cui viene diagnosticata una depressione viene anche riscontrato contemporaneamente un disturbo d’ansia. Terribile mentre lo si vive, ma con una buona notizia: ci sono dei rimedi per l’ansia come pure per la depressione che possono essere trattate insieme o separatamente.

Cerchiamo quindi di capire come curare l’ansia ed, eventualmente, la depressione ad essa associata.

Sconfiggere l’ansia: i rimedi e le cure possibili

Una premessa fondamentale: l’ansia non dev’essere mai curata ricorrendo a metodi fai da te o consigliati dalle amiche. Ciò che va bene per alcuni di noi, infatti, può essere dannoso per altri per cui, prima di iniziare qualsiasi cura, rivolgiamoci al medico per avere una diagnosi specifica del nostro disturbo e un conseguente piano di trattamento mirato.

Ma come combattere l’ansia? Può rivelarsi efficace la psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale che mira in sostanza a rimpiazzare i pensieri negativi con altri più positivi e produttivi, andando così a contrastare le difficoltà di gestione della routine.

Se decidiamo di avviare un percorso di questo tipo, prepariamoci ad affrontare le nostre paure che sono parte fondamentale per il recupero. Possiamo altrimenti optare, sempre su consiglio del medico, per una terapia interpersonale o di problem-solving: entrambe sono risultate efficaci contro l’ansia.

Naturalmente non è da escludere che lo specialista ci prescriva dei farmaci. Se non avvertiamo dei benefici immediati non dobbiamo spaventarci né abbatterci: non significa necessariamente che la terapia sia stata un fallimento, ma magari, semplicemente, il problema è che non è stata seguita per un tempo sufficiente o è stata somministrata in modo scorretto.
I medici talvolta provano a curare disturbi d’ansia e depressioni con diverse terapia prima di trovare quella più adatta al paziente.

La psicoterapia e l’assunzione di farmaci dovrebbero viaggiare parallelamente. Mentre la psicoterapia agisce sulle cause, le medicine tengono a bada i sintomi in una sorta di azione combinata per approdare passo dopo passo alla guarigione.

In generale, dal punto di vista farmacologico, possono essere somministrati antidepressivi, ansiolitici o betabloccanti che più di altri tengono sotto controllo alcuni sintomi fisici. Non deve stupire il fatto che siano stati nominati gli antidepressivi: possono essere efficaci anche contro l’ansia, modificando i processi chimici cerebrali.
Per riscontrare dei benefici effettivi bisogna aspettare in media dalle 4 alle 6 settimane; a quel punto, i sintomi dovrebbero iniziare ad affievolirsi.

Per quanto riguarda gli ansiolitici si parla di fatto di benzodiazepine, che possono provocare effetti collaterali come nausea, sonnolenza o dare assuefazione. Per questo in genere vengono prescritte per brevi periodi, specie se alla base del’ansia c’è un abuso di alcol, stupefacenti o una dipendenza da farmaci.
Da ricordare che le cure con gli ansiolitici, come del resto con gli antidepressivi, non devono mai essere interrotte repentinamente, bensì attraverso una diminuzione graduale del dosaggio d’accordo col medico.

I betabloccanti, infine, aiutano a prevenire i sintomi fisici tipici di alcuni disturbi come la fobia sociale.

A coadiuvare le terapie “tradizionali” possono intervenire anche le tecniche di gestione dello stress o la meditazione, attività che aiutano a calmarsi massimizzando così l’efficacia della terapia. È inoltre bene evitare caffeina, alcol e persino alcuni farmaci da banco, ma sarà il medico ad avvisarci.

La famiglia ha un ruolo determinante nella guarigione dall’ansia: dovrebbe sostenere il paziente, senza però fare in modo che si lasci andare. Il disturbo non va sottovalutato né trascurato nella speranza che passi da sé. Non succederà e, anzi, la patologia peggiorerà.

Stesso discorso vale per alcuni principi attivi di origine naturale in grado di influenzare positivamente la funzionalità dei circuiti nervosi che controllano le reazioni allo stress. Gli infusi di tiglio o camomilla, le tisane di malva, escolzia o valeriana, gli estratti di biancospino o passiflora sono rimedi collaudati e innocui per allentare la tensione e favorire il sonno.
Se decidiamo di utilizzarli, però, è meglio scegliere per preparati certificati venduti in farmacia e informare il nostro medico prima di iniziare ad assumerli, soprattutto se stiamo già prendendo altri farmaci.

L’alimentazione, infine, può essere un alleato nella guarigione dall’ansia. Certo, il cibo non può essere considerato una vera e propria cura, ma una buona alimentazione può aiutare a sentirsi meglio e a mantenere un livello di energia costante per l’intera giornata.
Di regola sarebbe bene mangiare poco ma frequentemente aumentando il consumo di carboidrati per incrementare i livelli di serotonina nel cervello, sostanza che ha un effetto calmante; in questo senso vanno meglio i cibi ricchi di carboidrati complessi anziché quelli semplici.

Bere molta acqua fa sempre bene, anche perché la disidratazione non di rado annerisce l’umore. Prestiamo poi attenzione a grano, mais, soia, latte, uova, noci e frutti di mare: non è detto, ma a seconda della sensibilità di ciascuno, potrebbero dare irritabilità o aumentare l’ansia.
Se è il nostro caso, escludiamo questi alimenti dalla dieta, almeno per un periodo. In ultimo, visto che il triptofano sostiene la produzione di sostanze che migliorano l’umore e al contempo hanno effetti rilassanti, prediligiamo cibi che lo contengano come latte, banane, avena, soia, pollame, formaggi, burro di arachidi e semi di sesamo.

Bene, amiche, ora che abbiamo fatto il pelo e contropelo all’ansia dovremmo avere tutti gli strumenti per sapere con chi e cosa abbiamo a che fare e quindi combattere al meglio il nemico.

Come dicevamo, il supporto della famiglia è fondamentale: se non dovesse arrivare, facciamo leggere ai nostri famigliari questo articolo. Forse sarà la volta buona che si prenderanno cura di noi e della nostra ansia nel modo giusto.

E niente paura: dall’ansia e dalla depressione si guarisce. Quindi armiamoci di forza e pazienza e seguiamo pedissequamente le terapie!

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