'Mi tagliavo per provare un dolore che 'avesse senso' e fosse reale"

"Non studio più come prima (fino a smettere del tutto), non mi piace più uscire con gli amici, dormo ogni volta che posso e piango senza motivo: dopo anni passati a essere la migliore in tutto ero l'ultima in qualsiasi cosa". La testimonianza di una lettrice di Roba da Donne.

IMPORTANTE: La testimonianza che segue è reale e ci è stata inviata da una persona della community di Roba da Donne a supporto del progetto MBNY Brave Togheter, per la consapevolezza sulla salute mentale.
Laddove richiesto la testimonianza è protetta da anonimato e sono stati modificati eventuali dati sensibili per impedire il riconoscimento della persona.

Dopo anni passati ad essere sempre la migliore della classe (e in tutto ciò che facevo), finalmente entro a medicina, il mio sogno fin da bambina.

Mi trasferisco inizio l’università, le varie problematiche in famiglia avute negli anni precedenti sono quasi del tutto risolte, economicamente non ci sono problemi: in teoria è il periodo più felice della mia vita. In pratica inizio a non sentirmi più bene: per mesi noto che qualcosa in me sta cambiando, non studio più come prima (fino a smettere del tutto di studiare), non mi piace più uscire con gli amici, dormo ogni volta che posso e piango senza motivo.

Nego i sintomi finché dopo più di un anno la situazione è diventata insostenibile: ero arrivata a pensare costantemente al suicidio, a tagliarmi e farmi del male per provare un dolore che “avesse senso” e fosse reale, non riuscivo quasi più a uscire di casa e avevo crisi di pianto in cui, per ore, perdevo completamente la ragione e logica.

Da quel momento è iniziato il mio percorso d rinascita. Passato attraverso vari psichiatri, diversi farmaci antidepressivi e due psicologi. Ho smesso di andare all’università, sono tornata a vivere coi miei, ho perso tanti amici (o quelli che credevo fossero miei amici), il mio ragazzo mi ha lasciato e sono diventata l’ultima in tutto: l’ultima a laurearsi, l’ultima a trovare l’anima gemella, l’ultima a diventare economicamente indipendente e iniziare il lavoro dei suoi sogni.

Dopo tre anni posso dire di stare molto meglio: è un percorso che ti cambia la vita. Con calma sto ricominciando a studiare (sono più di tre anni indietro ma non ha importanza), lavoro nei weekend e sono tornata ad avere voglia di uscire con le poche amiche rimaste, e le nuove amiche che ho trovato lungo questa strada. Pensavo fosse una cosa terribile, ma ringrazio di aver attraversato e star attraversando tutto questo perché mi ha aperto gli occhi su tantissimi aspetti della vita che non comprendevo.

A te che stai lottando e sei ancora nel fondo del burrone io dico: non arrenderti! Se oggi non sei riuscito a fare nulla, nemmeno alzarti dal letto non ha importanza. Sei ancora viva/o, sei riuscita/o ad accettare l’idea di vivere un giorno in più, e questa è l’unica cosa che conta. Datti tempo: un giorno in più, fatti aiutare dagli specialisti e, ti assicuro, tutto questo andrà meglio.

Non sei sola/o!

Se soffri di ansia, depressione, sei vittima di bullismo o cyber bullismo, hai pensieri suicidi e non sai a chi chiedere aiuto, queste informazioni sono per te.

Fondazione Carolina ha creato RE.TE. (Rescue Team)
Un servizio di pronto intervento

Progetto Re.Te. risponde alle crescenti richieste di supporto tramite un approccio a 360 gradi nell’ambito di situazioni più o meno emergenziali di pericolo online, ad esempio: cyberbullismo, diffusione materiale pedo-pornografico, adescamento minori online, sexting.
Si tratta di un’equipe interdisciplinare che abbraccia competenze in ambito educativo, psicologico, legale e comunicativo.

Come contattare Re.Te.?

Via mail: rescueteam@fondazionecarolina.org
Via App 1Safe, la App di sicurezza partecipata

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Guarda il live su Roba da Donne con Muriel e ascolta la preziosa testimonianza di questa meravigliosa donna che, come tanti e tante di noi, condivide la tua stessa lotta!

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