Ragazze anche voi, come me, siete tendenzialmente ansiose? Anche se faccio di tutto per mascherarlo cercando di sembrare sempre rilassata, sono consapevole che questa è una mia (grande) debolezza. Davanti al mio stato d’animo, un’obiezione che ricevo frequentemente è che “l’ansia è tutta nella mia testa“. Succede anche a voi? Ebbene: fino ad oggi ho sempre creduto fosse vero, ma (per fortuna!) penso che dovrò ricredermi. E voi con me.

Chi soffre d’ansia lo sa, esistono tantissime alternative per tenere a bada questo problema (e a volte anche risolverlo). Una di queste è la coperta Gravity, come ci mostra questo video:

Ma non così semplice allontanarla dalla nostra vita: se gravosa, può portare al disturbo ossessivo compulsivo, una sindrome davvero difficile da gestire anche in amore, come ci spiega un poeta in questo video:

Un nuovo studio dell’Università del Wisconsin afferma, infatti, che il meccanismo cerebrale che scatena l’ansia potrebbe essere ereditario. Interessante, vero? Già degli studi precedenti avevano dimostrato che questo fenomeno (così come anche la depressione) fosse determinato anche da fattori biologici, ma questa nuova scoperta è decisamente più precisa.

In precedenza alcune analisi condotte dal National Institute of Mental Health e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità avevano evidenziato come alcune malattie mentali (ad esempio la schizofrenia o la depressione clinica) potessero essere trasmesse tra consanguinei, all’interno delle famiglie. Questo nuovo studio dell’Università del Wisconsin, tuttavia, pone l’attenzione anche su come l’ansia si sviluppi non solo in un cervello giovane, ma anche in quello dei parenti stretti in presenza di profili simili.

Secondo quanto riportato da Huffingon Post, gli scienziati del Wisconsin hanno analizzato un campione di 592 macachi Rhesus andando alla ricerca di alcuni possibili segnali di ansia nel cervello davanti a situazioni di tensione. Gli studiosi hanno, quindi, creato determinate condizioni tipo in grado di generare uno stato d’ansia moderata negli animali. Tutto questo in contesti specifici particolari, così da poter ottenere delle reazioni animali simili a quelle umane almeno sotto il profilo degli stimoli ricevuti.

I ricercatori, infine, hanno costantemente tenuto monitorato il livello di ormoni dello stress dei macachi sottoponendoli ad un esame noto come tomografia. Ciò ha permesso di analizzare l’attività metabolica nelle aree del cervello considerate responsabili degli specifici stati d’animo, confermando la validità dello studio.

Dalla ricerca è emerso come gli animali che si erano irrigiditi ed immobilizzati davanti a situazioni stressanti, erano gli stessi che avevano dimostrato anche un’iperattività delle zone del cervello associate all’ansia. Un ulteriore aspetto interessante è dato dal fatto che gli scienziati hanno riscontrato che questo tipo di atteggiamento dei macachi risulta anche essere ereditario.

In parole povere: secondo lo studio dell’Università del Wisconsin ben il 30% dell’ansia precoce potrebbe avere matrice genetica ed essere potenzialmente ereditato dai genitori. Su tutto questo, tuttavia, incidono anche altri elementi quali l’esperienza e l’ambiente personale.

La scelta di ricorrere a scimmie giovani non è stata causale: esse presentano, infatti, comportamenti simili a quelli degli adolescenti umani che si trovano a loro volta ad operare in particolari situazioni di stress. Le loro reazioni ansiose sono pressoché identiche, ci credereste? Tuttavia gli studiosi ci tengono a fare una precisazione importante:

Avere una predisposizione genetica all’ansia non vuol dire che necessariamente nell’individuo si manifesterà una malattia legata all’ansia stessa. Lo studio vuole evidenziare come i fenomeni ansiosi vadano considerati unicamente in relazione a come le persone tendano a comportarsi in particolari situazioni che provocano tensione e stress.

Alla luce di tutto questo, ragazze, credete anche voi che possa esserci una predisposizione genetica all’essere ansiose?

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!