L’ansia è un problema davvero in grado di distruggere e stravolgere la vita delle persone che ne soffrono; spesso sottovalutata dagli altri, persino da chi è più vicino alla persona ansiosa, in realtà si tratta di una vera e propria malattia, che precipita il soggetto che ne è affetto in uno stato di tensione diffuso e persistente che non lo abbandona mai.

Sbagliamo se pensiamo che l’ansia abbia una sola faccia; esattamente come accade per la depressione, ogni persona la manifesta ed esprime a modo proprio, e, per quanto non sempre sia facile, per gli altri, percepire i segnali del disturbo, talvolta ci sono piccoli particolari, dettagli che possono lasciar intuire, tra le pieghe di uno sguardo, di un’espressione, o di un gesto, la gravità del problema. E lì, chiunque sia vicino alla persona che soffre d’ansia, sia un genitore, un compagno, un figlio, tutto quello che deve dargli è la sua massima vicinanza e comprensione.

Riportiamo una dolcissima e delicatissima lettera pubblicata sulla pagina Love What Matters, dandone una libera traduzione, per far capire davvero quanto una persona possa fare per aiutare l’altro ad affrontare la propria ansia. In questo caso, queste righe sono indirizzate ai mariti o compagne di donne che hanno l’ansia.

Potresti aver sentito che lei ha l’ansia sedendoti al suo fianco in uno studio medico, tenendole le mani mentre le lacrime le bagnano il viso. Potresti averla vista arrabbiarsi ed esplodere perché si sente sopraffatta. Chiedendoti da dove venga questa rabbia. Potresti averla vista sedersi tranquillamente in lontananza con il panico negli occhi.

Potresti aver indovinato, o avrebbe potuto dirtelo, ma in ogni caso ci sono cose che dovresti sapere.

L’ansia non è una ‘taglia unica’, non è coerente e non è sempre facile da raccontare. Potresti pensare che ti abbia appena picchiato, ma è stata l’ansia a farlo, potresti pensare che sia arrabbiata, ma è l’ansia che ha una presa soffocante, potresti pensare che non si diverta quando uscite e che sia colpa tua, ma non è così. È l’ansia.

La lettera continua, parlando degli incessanti pensieri che sconvolgono la mente di una persona ansiosa.

Sai perché lei non può capire, quando ti chiede cosa stai pensando, perché rispondi con ‘niente’… È perché lei non sta mai senza pensare a niente. I suoi pensieri si rincorrono come un treno merci nella sua testa a tutto vapore, più e più volte. È estenuante per lei. È per questo che è stanca.

Non c’è un giorno che passa in cui lei non pensa. Lei pensa a tutto, e di solito è lo scenario peggiore. Si preoccupa che qualcosa vada storto. Che alcuni giorni se lei lascia la casa, succederà qualcosa. Rapimenti, morti, cadute, macchine che girano fuori controllo, ecco perché non può uscire di casa o stare fuori, anche se glielo hai suggerito con buone intenzioni. Ma non è così facile. Ecco perché quando è a casa da solo o da sola, ti manderà un messaggio un milione di volte, raccontandoti ogni sua mossa o raccontandoti tutto quello che sta andando storto, lei sa che non puoi cambiare nulla, lei sa che ti senti impotente, ma anche lei si sente così , ecco perché ha bisogno di condividerlo con te, altrimenti la sua testa esploderà di panico.
A volte si chiede perché sei con lei, e se tu avessi saputo che aveva l’ansia, saresti ancora lì, te ne penti?Di stare con lei? Ti piacerebbe essere con qualcun altro che non ha questo vizio aggrappato al collo?

Ovviamente, la situazione non è facile neppure per le persone che stanno accanto a chi soffre di ansia; ma sono le sole in grado di aiutare.

Voglio che tu sappia che so che questo è duro per te, è difficile vedere la persona che ami ferita, dura per te, la pressione per te è sicuramente immensa. Ma non pensare per un secondo che non ti vede, non pensare neanche per un secondo che non si preoccupi nemmeno di te. Anche lei si preoccupa per te. Sa che non è colpa tua, e sa che vuoi ‘aggiustarla’ aiutandola, ma non puoi ‘aggiustarla’. Lei non è rotta.

Ma puoi aiutarla, puoi allentare il vizio. Puoi vedere cosa è troppo per lei, la folla di persone o l’ora di andare a letto, l’ora di cena, capire questo e aiutarla tenendole la mano dicendole che sei con lei. Fallo con lei, prendi il comando, dille di sedersi per un po’ e di respirare.

Se la vedi lottare con gli appuntamenti, riprogrammarli per lei, incoraggiarla a prendere tutto lentamente. Il troppo è travolgente per lei, anche se ha buone intenzioni. Non farla stare male per aver perso un appuntamento, una festa, qualunque cosa. Voleva andare, ma non poteva. Si sente già male. Dille che va bene. Porta i bambini a giocare quando la vedi lottare, incoraggiala a prendere tempo per se stessa. Se i bambini sono svegli la notte e lei sta peggio se dorme di meno, alzati con lei, prendi il comando. Dille di tornare a letto.

L’invito è: siate pazienti.

A volte la risposta non sarà così ovvia. A volte lei non saprà nemmeno che la risposta è ciò di cui ha bisogno, ma fintanto che sarai paziente con lei, sentirà il tuo amore.
Lei o voi non trarrete beneficio se vi sentirete frustrati, questo aumenterà e renderà entrambi infelici. Non vuole che la sua ansia definisca la vostra relazione e quando sei paziente le stai dicendo che sei disposto a fare lo stesso.

L’ansia è straziante per lei. Davvero lo è. Lei desidera sentirsi libera. La sensazione di essere spensierata e non prigioniera di questa brutta malattia. Libera dalla voce che la segue elencando tutte le sue insicurezze.

Non tutti i giorni saranno cattivi, e quei giorni dovrebbero essere celebrati, ma nei giorni cattivi, celebrala comunque, perché ne ha bisogno.

In conclusione, una verità che non dovrebbe mai essere data per scontata.

Lei ti apprezza, ti ama. È vulnerabile e spaventata. Ma lei ha scelto te per condividere la cicatrice più grande che risiede nel suo cuore, e sapeva che il giorno in cui ti ha incontrato eri quello che meritava di vederla in tutte le sue imperfezioni. Ti amerà con tutto il cuore, e sai che lo farà perché ha già elencato tutti i pro e i contro… E, proprio come tu sei al suo fianco, lei sarà fieramente fedele al tuo. Sempre e per sempre, devi solo prenderle la mano e dirle: ‘Io sono con te’.

 

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