Un’idea comune è che le malattie psicosomatiche siano disturbi immaginari, spesso si sente dire che il problema sia tutto “nella testa”. I sintomi che si manifestano sono reali e richiedono un trattamento proprio come per qualsiasi altra malattia, ma lo stigma sociale è ancora forte: ecco perché è importante saperne di più.

Malattie psicosomatiche: cosa significa?

L’etimologia della parola stessa psicosomatico svela l’essenza delle malattie in questione: essa deriva dalla combinazione di due parole greche psiche [ψυχή] “anima” e soma [Σώμα] “corpo”. Un disturbo psicosomatico coinvolge quindi sia la mente che il corpo e l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute sono riconducibili a fattori destabilizzanti come stress e ansia. Lo psichiatra tedesco Johann Christian August Heinroth fu il primo a usare il termine “psicosomatico” nel 1818 e nel 1922 Felix Deutsch introdusse il termine “medicina psicosomatica”.

Il termine porta con sé due connotazioni che hanno un’antica tradizione nel pensiero e nella medicina occidentali: psicogenesi della malattia e olismo. La psicogenesi è un’ipotesi eziologica sul ruolo dei fattori psicologici nelle malattie umane. La nozione centrale di olismo è che mente e corpo sono aspetti inseparabili e reciprocamente dipendenti sottintendendo la concezione che l’essere umano sia un tutt’uno.

La somatizzazione si verifica quando il disagio emotivo è espresso da diverse sensazioni nel corpo: quando i sintomi fisici sembrano essere persistenti si parla di disturbo psicosomatico e ciò potrebbe suggerire che si sta affrontando qualcosa di pervasivo e difficile nella propria vita che non riesce a scomparire.

Nello specifico i disturbi somatoformi possono includere i seguenti:

  • Disturbo di somatizzazione: in cui una persona accusa disturbi fisici come diarrea, mal di testa, eiaculazione precoce o che non hanno una causa fisica.
  • Disturbo di conversione: disturbo in cui una persona sperimenta sintomi neurologici che influenzano il movimento e i sensi e che non sembrano avere una causa fisica. I sintomi possono includere cecità, convulsioni o paralisi.
  • Disturbo da dismorfismo corporeo: ossessione o preoccupazione per un difetto immaginario o minore, come le rughe, il seno piccolo o le dimensioni o la forma di un’altra parte del corpo. Il disturbo di dismorfofobia provoca una forte ansia e può avere un impatto sulla capacità della persona di affrontare normalmente la vita quotidiana.
  • Ipocondria: fissazione o ossessione per la paura di avere una grave malattia. Le persone affette da ipocondria interpretano erroneamente le normali funzioni corporee o i sintomi minori come gravi o addirittura pericolosi per la propria vita.

Le malattie psicosomatiche più comuni

In un articolo della dottoressa Elisa Grechi, psicologa, psicoterapeuta e supervisore EMDR, vengono riportati alcuni tra i disturbi psicosomatici più comuni, ecco quali sono:

Fibromialgia

La fibromialgia è un disturbo caratterizzato da dolori muscolo-scheletrici diffusi accompagnati da stanchezza, problemi di sonno, memoria e disturbi dell’umore. I ricercatori ritengono che la fibromialgia amplifichi le sensazioni dolorose influenzando il modo in cui il cervello e il midollo spinale elaborano i segnali dolorosi e non dolorosi. I sintomi spesso iniziano dopo un evento, come un trauma fisico, un intervento chirurgico, un’infezione o uno stress psicologico significativo. In altri casi, i sintomi si accumulano gradualmente nel tempo, senza un singolo evento scatenante.

Sindrome da stanchezza cronica (CFS)

Si tratta di un disturbo caratterizzato da estrema stanchezza o affaticamento che non scompare con il riposo e non può essere spiegato da una condizione medica sottostante. La CFS può anche essere chiamata encefalomielite mialgica (ME) o malattia da intolleranza sistemica allo sforzo (SEID). Le cause della CFS non sono ancora del tutto note ma spesso si includono infezioni virali, stress psicologico o una combinazione di fattori. Poiché non è stata identificata una singola causa e poiché molte altre condizioni producono sintomi simili, la sindrome può essere difficile da diagnosticare.

Cefalea tensiva (TTH)

La cefalea di tipo tensivo (TTH) è costituita da episodi ricorrenti di mal di testa che durano da pochi minuti fino a intere settimane. Il dolore è di tipo pressorio o tensivo con un’intensità da lieve a moderata ma costante. Nausea e vomito sono di solito assenti ma possono verificarsi fotofobia (ipersensibilità alla luce) o fonofobia (intolleranza verso rumori e suoni). Queste cefalee erano precedentemente conosciute con molti termini come cefalea psicogena, cefalea da stress, cefalea psicomiogena o cefalea da contrazione muscolare.

Sindrome dell’intestino irritabile (IBS)

Questa patologia prende il nome anche di Sindrome del colon irritabile e si manifesta come un insieme di sintomi che interessano l’apparato digerente. È un disturbo gastrointestinale comune ma fastidioso che vede le persone che ne soffrono patire dolori addominali, forti crampi, meteorismo, gonfiore addominale, stipsi o diarrea.

Dermatite psicosomatica

La dermatite è una malattia che si caratterizza per uno stato infiammatorio della pelle che causa prurito, vescicole, gonfiore, rossore, croste e desquamazione. Ciò che rende la dermatite psicosomatica è l’assenza di cause organiche scatenanti e della presenza di un forte disagio psicologico che con lo stress può acuirsi tramite un’escoriazione continua dei tessuti.

Cause e origini

Si stanno ancora studiando le dinamiche esatte dell’insorgenza e dell’evoluzione delle malattie psicosomatiche, ma è stato comunque accertato un collegamento tra queste e livelli medio-alti di stress, ansia o depressione. Quando si vive un disagio emotivo il corpo rilascia ormoni come l’adrenalina e il cortisolo. Questi non sono necessariamente negativi: sono ormoni “combatti o fuggi” secreti dal nostro corpo quando ci si sente stressati e ansiosi e aiutano ad agire rapidamente e a proteggerci da un pericolo.

Un tipo di stress chiamato “eustress” si riferisce allo stress positivo che ci motiva ad alzarci dal letto al mattino e ad affrontare con vigore la nostra lista di cose da fare.

Quando vengono rilasciate quantità eccessive di ormoni dello stress, questi possono causare sintomi spiacevoli come problemi digestivi, problemi cardiaci (tra cui aumento della pressione sanguigna, respiro corto e dolore al petto), fluttuazioni nei livelli di serotonina e un indebolimento del sistema immunitario.

Questa condizione di ansia e stress può essere scatenata da vari fattori:

  • Condizioni biologiche irregolari: alterazioni del metabolismo del glucosio, dei livelli di aminoacidi nel siero, ecc. possono causare il disturbo psicosomatico.
  • Eventi stressanti o traumatici: le persone che subiscono eventi traumatici, abusi, malattie frequenti, paura, depressione, rabbia, senso di colpa, insicurezza e altre situazioni difficili sono anche suscettibili di questo disturbo.
  • Circostanze familiari: L’assenza dei genitori, il loro comportamento nei confronti del bambino e le difficoltà relazionali sono anch’esse all’origine dei disturbi psicosomatici.

I sintomi delle malattie psicosomatiche

Secondo una ricerca dell’Università del Michigan, i sintomi psicosomatici più comuni nei bambini e negli adolescenti sono i seguenti:

  • Dolore allo stomaco;
  • Mal di testa;
  • Dolore al petto;
  • Stanchezza;
  • Dolore agli arti;
  • Dolore alla schiena;
  • Difficoltà a respirare;
  • Preoccupazione per la salute.

I ricercatori ritengono che essi siano siano una risposta a situazioni di stress: i compiti scolastici, i problemi familiari, la pressione dei coetanei, le malattie croniche o le disabilità dei genitori, i traslochi familiari, i disturbi psichiatrici dei genitori e le scarse capacità di coping. In generale, indipendentemente dall’aspetto anagrafico, le persone affette da disturbo psicosomatico spesso manifestano rabbia o frustrazione perché ritengono che le loro esigenze mediche non vengano prese sul serio:

  • Si arrabbiano o sono irritabili perché ritengono che le loro esigenze mediche non siano soddisfatte;
  • Sono depresse o ansiose;
  • Si recano frequentemente da operatori sanitari, spesso passando da un medico all’altro;
  • Hanno difficoltà a lavorare, a scuola o a socializzare.

Diagnosi, cure e terapie

Diagnosticare l’origine psicosomatica di una malattia non è semplice, ma grazie ai Criteri Diagnostici per la Ricerca Psicosomatica (DCPR) introdotti nel 1995, medici e ricercatori possono consultare uno spettro di 12 “sindromi psicosomatiche” per riuscire ad analizzare il singolo caso e formulare le decisioni cliniche più opportune.  La guarigione completa da questa condizione può essere raggiunta solo quando si identifica la causa che genera lo stress mentale.

Pertanto, le terapie per alleviare questi fattori psicologici come lo stress, l’ansia e la depressione sono essenziali per guarire la malattia fisica.

  • Psicoterapia con trattamento parlante: Psicoterapeute e paziente interagiscono sullo stato mentale e sullo stile di vita di quest’ultimo, analizzando la particolare malattia mentale, o il disagio psicologico, di cui soffre per individuare la terapia più appropriata.
  • Psicoanalisi per trattare ansia e depressione: Durante le sedute lo psicoanalista prenderà nota dei ricordi d’infanzia, dei sogni del paziente, dei suoi traumi e paure che influenzano significativamente il suo stato mentale.
  • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): La CBT si concentra sull’esame dei pensieri e delle convinzioni del paziente che influiscono sulla sua condizione mentale. Questa forma di terapia aiuta a superare i sentimenti che portano a un’alterazione del comportamento consentendogli di superare situazioni negative come la depressione, la rabbia, le fobie e il dolore cronico.
  • Terapia dell’Abreazione: È una terapia utilizzata per alleviare le emozioni associate a eventi traumatici. Originariamente creato da Sigmund Freud, questo metodo offre ai pazienti un modo per liberare il loro dolore inconscio e fuggire dai ricordi e dai sentimenti che hanno impedito loro di andare avanti.
  • Farmacoterapia: Il trattamento farmacologico, affiancato al supporto di uno psicoterapeuta, può risultare necessario per ridurre ansia e depressione.

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