Il disturbo affettivo stagionale è una condizione relativamente comune che colpisce tra l’1 e il 3% degli adulti nei climi temperati.

Si tratta di una condizione complessa che durante un’intera stagione, che sia primavera, estate, autunno o inverno, rappresenta una minaccia alla propria saluta mentale.

Disturbo affettivo stagionale: cos’è?

Il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) è una combinazione di disturbi biologici e dell’umore caratterizzato da un andamento stagionale che si manifesta tipicamente in autunno e in inverno con una remissione in primavera o in estate.

La SAD è un importante sottotipo del disturbo depressivo maggiore, e per questo gli esperti invitano a non sottovalutarne i sintomi come il sottotono dell’umore, l’aumento di appetito e i disturbi del sonno. È stato rilevato che questo malessere stagionale tende a essere predominante nelle donne in particolare durante l’età fertile, mentre diminuisce nelle persone anziane, indipendentemente dal sesso.

In un ampio studio che ha esaminato i resoconti dei genitori e dei figli sulla depressione stagionale nei bambini di età compresa tra i 6 e i 18 anni, non sono emerse prove convincenti che dimostrino sintomi depressivi legati alla stagione nei bambini nella fascia di età tra 6 e 15 anni. Invece è stato registrato un grado di depressione significativamente grave in riferimenti ai ragazzi tra i 16 e i 18 anni. Il livello di depressione nei pazienti tra i 16 e i 18 anni è risultato più grave in autunno e in inverno rispetto alla primavera e all’estate.

Le cause del disturbo affettivo stagionale

I ricercatori propongono di considerare la SAD come un disturbo derivante da una combinazione di fattori. I meccanismi alla base del disturbo affettivo stagionale non sono ancora del tutto chiari, però è stato rilevato come la sua insorgenza sia collegata alla esigua esposizione alla luce solare durante l’autunno e l’inverno, quando le giornate sono più corte.

Questo causa una disfunzione nell’ipotalamo, quella parte del cervello adibita alla produzione di melatonina che stimola il sonno. Questo mal funzionamento porta anche alla riduzione dei livelli di serotonina, l’ormone che regola l’umore, il sonno e l’appetito, facendo insorgere nell’individuo un senso di depressione.

Quando i ritmi circadiani che scandiscono l’alternanza dei cicli di sonno e veglia si scombussolano subendo un anticipo o un ritardo, possono causare i sintomi del disturbo.

È anche possibile che alcune persone siano più vulnerabili a causa dei loro geni, dato che alcuni casi sembrano avere origine familiare ma non solo, infatti altre cause sono da ricondurre alla sensibilità della retina alla luce del sole e alla disfunzione dei neurotrasmettitori.

Sintomi e manifestazioni per ogni stagione

Nella maggior parte dei casi i sintomi del disturbo affettivo stagionale compaiono nei cambi di stagione, alla fine dell’autunno o all’inizio dell’inverno (tanto che si parla spesso di depressione d’inverno o winter blues), e scompaiono durante le giornate più soleggiate del periodo primaverile ed estivo.

Può capitare, anche se è meno comune, che il disturbo si manifesti a inizio primavera o in estate ma indipendentemente dalla stagione è possibile individuare dei sintomi di base:

  • senso di svogliatezza, tristezza provate per la maggior parte della giornata e quasi costantemente;
  • perdita di interesse verso quelle attività che portavano piacere/felicità;
  • poca energia;
  • disturbi del sonno, fatica ad addormentarsi;
  • necessità di mangiare più del necessario;
  • difficoltà nel mantenere la concentrazione;
  • scoraggiamento, senso di smarrimento e senso di colpa;
  • pensieri suicidi (nei casi più gravi).

A seconda della stagione poi, il disturbo manifesta alcuni aspetti specifici:

Autunno e inverno

  • dormire più a lungo del necessario;
  • desiderio di consumare cibi ricchi di carboidrati (con conseguente aumento di peso);
  • stanchezza.

Primavera ed estate

  • insonnia;
  • scarso appetito (con conseguente perdita di peso);
  • ansia o agitazione;
  • maggiore irritabilità.

Come si cura il disturbo affettivo stagionale?

La SAD può essere trattata con successo con la terapia della luce che prevede l’esposizione a una scatola luminosa a 2000-10.000 lux per 30-120 minuti al giorno durante tutto il periodo invernale. La maggior parte dei pazienti sperimenta un miglioramento clinico entro una o due settimane dall’inizio del trattamento ma questo non è l’unico modo per curare il disturbo.

Un gruppo di ricercatori ha sviluppato e testato una versione specifica di terapia cognitiva comportamentale che consiste in sessioni della durata di 90 minuti per una frequenza di 2 volte alla settimana per 6 settimane. Il modo in cui si agisce e si pensa influisce sull’umore e cambiare questi meccanismi consente all’individuo di sconfiggere il suo malessere.

Il trattamento, con o senza l’aggiunta della terapia della luce, ha provocato una riduzione statisticamente significativa delle recidive della depressione durante l’inverno successivo rispetto alla sola terapia della luce.

Nei casi più gravi di disturbo affettivo stagionale può risultare necessaria la prescrizione di farmaci antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, conosciuti come SSRI. Questi riescono a innalzare il livello della serotonina contribuendo al miglioramento dell’umore e per rilevare i primi effetti può essere necessario aspettare fino a 4 o 6 settimane.

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