Sentirsi pieni di energie e vitali al sopraggiungere dell’estate e, viceversa, avvertire come un intorpidimento e una sensazione perenne di stanchezza con i primi freddi e le prime piogge autunnali, per poi rifiorire a primavera. Non è un caso che questi sbalzi d’umore avvengano in concomitanza con il cambio di stagione.

C’è infatti una relazione tra i nostri stati d’animo e le condizioni climatiche esterne, per questo al loro cambiare cambiamo anche noi e ne subiamo l’influenza.

Cambio di stagione: i sintomi

I sintomi del cambio di stagione sono sia disturbi psicologici che fisiologici, temporanei, che variano da persona a persona. Tendenzialmente ci si sente stanchi, privi di vitalità e forze, non si ha voglia di fare nulla. I sintomi più comuni sono:

  • insonnia;
  • irritabilità;
  • ansia;
  • emicrania;
  • disturbi dell’apparato digerente;
  • fame nervosa;
  • pressione bassa o alta;
  • acutizzazione dei sintomi legati al ciclo mestruale;
  • affaticamento;
  • depressione.

Malessere da cambio di stagione: quali sono le cause?

cambio di stagione
Fonte: iStock

Sono diverse le cause che potrebbero celarsi dietro i sintomi del cambio di stagione, tra cui l’alterazione della serotonina e della melatonina, dovuta alle modifiche nell’alternanza tra luce e buio e alle variazioni climatiche di temperatura, umidità e pressione.

Questi fattori, infatti, secondo gli scienziati potrebbero influenzare alcune sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori, le quali agiscono proprio sulla nostra sfera dell’umore. Il corpo ne risente soprattutto con l’avvicinarsi delle due stagioni più critiche, estate e inverno, quindi i sintomi più acuti si avvertono in autunno e primavera, quando il corpo inizia a prepararsi alla stagione più calda e a quella più fredda che verranno.

Gli ormoni sono coinvolti in tutto questo, perché il corpo mette in atto delle variazioni endocrine. Ad esempio la maggiore esposizione alla luce modifica il livello di secrezione di melatonina, ormone coinvolto nel sonno. Invece un abbassamento della temperatura innalza la funzione tiroidea.

Cambio di stagione e psiche: il disturbo affettivo stagionale

Il disturbo affettivo stagionale colpisce soprattutto a inizio autunno e inizio primavera, seguendo poi un andamento ciclico.

Si tratta di un sottoinsieme di disturbi dell’umore che colpisce persone sane, perfettamente in salute, che però avvertono particolari sintomi soprattutto di tipo depressivo soltanto in alcuni momenti specifici dell’anno: sonnolenza, spossatezza, eccessivo appetito, ansia, agitazione, confusione e deficit di attenzione, che scompaiono totalmente negli altri mesi.

Questi sintomi possono sfociare anche in situazioni di maggiore gravità, come disperazione, pensieri suicidi, perdita di interesse verso le interazioni sociali, calo della libido, insonnia.

I trattamenti del disturbo affettivo stagionale comprendono sia la terapia farmacologica che quella cognitivo comportamentale. Attenzione crescente c’è verso l’uso della terapia della luce, la cosiddetta “luminoterapia”, che consiste nell’esposizione costante a una sorgente artificiale di luce, utilizzando un’apposita lampada dotata di spettro e intensità definiti.

Cambio di stagione: 4 consigli per non subirlo

Come tenere a bada i sintomi e il malumore tipici del cambio di stagione? Ecco alcuni consigli.

Stile di vita sano

Queste sono le dritte fornite da Joel Young (dirigente medico del Rochester Center for Behavioral Medicine) su Psychology Today:

  • dedicarsi alle proprie attività preferite senza cedere alla pigrizia, magari aiutandosi stilando un programma giornaliero;
  • mantenere le proprie abitudini e coltivare le tradizioni familiari;
  • seguire un’alimentazione sana;
  • stare molto all’aria aperta, perché la luce del sole aumenta la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore;
  • fare attività fisica, perché lo sport fa rilasciare endorfine, che generano buonumore.

Integratori di rodiola

Gli integratori di rodiola sono l’ideale per recuperare energia ed equilibrio dopo la stanchezza accumulata nei mesi freddi dell’anno. La rodiola regola i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e migliora quelli della serotonina (l’ormone della felicità): ci si sente più sereni, la mente è più lucida e il sonno è migliore.

Ginseng

Il ginseng è un buon rimedio in quelle giornate lunghe e piovose, che ci rendono tristi e che mettono a dura prova la nostra capacità di concentrarci, soprattutto a lavoro. Assunto in dosi corrette, senza esagerare, combatte l’apatia, la stanchezza e la spossatezza, rendendo più attivi e pronti agli sforzi della giornata.

Infusi rilassanti

Gli infusi sono l’ideale per chi, col cambio di stagione, soffre di gastrite, gonfiore o reflusso esofageo, tre disturbi che tendono ad acutizzarsi coi cambiamenti climatici. Le erbe ideali sono quelle rilassanti, come la melissa e l’angelica, mentre l’alloro lasciato bollire in acqua aiuta a sgonfiarsi dopo i pasti e ha potere antinfiammatorio. Molto consigliato è anche il decotto al rosmarino, per depurare il fegato e migliorare la digestione.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!