Fra i più importanti test per tenere sotto controllo la salute femminile rientra il pap test, un esame che, a partire dai 21-25 anni e fino ai fino ai 50-60 anni di età, è consigliabile da effettuare almeno una volta ogni 3 anni.

Seguendo le indicazioni del Ministero della Salute italiano, l’esecuzione del pap test si raccomanda a partire dai 25 anni anche se, dopo i 30-35 anni, l’esame può essere sostituito dall’HPV test, da ripetersi ogni 5 anni qualora negativo.

Di che tipo di esame parliamo?

Il pap test è un esame citologico capace di individuare tempestivamente la presenza di alterazioni nelle cellule della cervice uterina, comprese quelle che possono dipendere da un tumore al collo dell’utero.

Il nome esteso è per la verità “Test di Papanicolaou“, dal nome del suo inventore, Georgios Papanicolaou, considerato il padre della citopatologia, cioè del modo in cui le malattie possono essere riconosciute già a livello cellulare – importante per la diagnosi precoce in caso di tumore. In Italia, questa pratica è stata avviata grazie a un suo allievo, Mario Tortora, fin dagli anni ’50

Non si tratta di un esame diagnostico, ma di uno screening che, pertanto, serve a individuare precocemente i segnali di un possibile sviluppo del cancro uterino che, per quanto oggi abbia una piccola incidenza nelle zone occidentali – proprio grazie all’ampia azione di prevenzione – è invece ancora piuttosto diffuso in aree meno industrializzate.

Dall’analisi del campione citologico possono però essere estrapolate altre informazioni, ad esempio, sulla presenza di lesioni precancerose, in modo da permettere un intervento tempestivo prima che il tumore si sviluppi.

Molti importante è anche la diagnosi del papilloma virus (HPV), appartenente a una famiglia piuttosto nutrita di virus, che presenta alcuni ceppi considerati tra i principali responsabili per lo sviluppo del carcinoma uterino.

Quando viene effettuato il pap test

Come detto, ogni tre anni, nell’arco della vita fertile di una donna, l’Asl di appartenenza può inviare una lettera di richiamo invitando a effettuare lo screening gratuito; l’esecuzione dell’esame dura circa dieci minuti, ed è generalmente indolore.

Il medico o l’ostetrica effettueranno il pap test applicando lo speculum, così da dilatare leggermente l’apertura vaginale, prima di prelevare piccole quantità di muco dal collo dell’utero e dal canale cervicale, grazie a un’apposita spatola; il campione, costituito da cellule d’esfoliazione, verrà poi inviato in laboratorio per essere esaminato, grazie all’ausilio di appositi metodi di colorazione e a un esame computerizzato approfondito.

Preparazione all’esame

Per prepararsi adeguatamente all’esame generalmente si suggerisce di:

  • evitare l’uso di lavande vaginali e l’introduzione in vagina di prodotti per l’igiene intima, la era prima dell’esame.
  • non condurre l’esame nel periodo mestruale.
  • astenersi dai rapporti sessuali almeno a partire da 24-48 ore prima dell’esame.

I risultati dell’esame

Fonte: Web

I risultati del pap test vengono consegnati in media nell’arco di venticinque-trenta giorni, e a seconda della risposta del test occorre agire di conseguenza.

Pap test negativo: cosa significa?

Questo risultato indica che le cellule epiteliali del collo dell’utero prelevate durante il test sono normali, perciò non è necessario fare alcun tipo di trattamento, e per la paziente è sufficiente ripetere il test quando consigliato.

Pap test anormale (positivo): cosa significa?

Se il pap test è positivo, significa che sono state riscontrate anomalie nelle cellule epiteliali del collo dell’utero prelevate durante l’esame.

Ci può essere, ad esempio, la presenza di eventuali infezioni vaginali in corso, dovute a funghi (come la candida), batteri (Coccobacilli), protozoi (Thrichomonas) e virus (herpes virus, papillomavirus umano o HPV). In questi casi viene prescritta una terapia adatta o un tampone vaginale, al fine di identificare sia il germe che, di conseguenza, la terapia più adatta.

Le anomalie cellulari sono segnalate nel referto medico cone le sigle ASC-US, ASC-H, LSIL, HSIL, ma queste diciture non indicano una diagnosi di neoplasia, ma solo la presenza e il grado di un’anomalia, la quale richiede un approfondimento diagnostico ulteriore, la colposcopia, che viene eseguita in un ambulatorio specializzato ed è molto simile al pap test.

Pap test in gravidanza

Le donne incinte possono fare il pap test? La risposta è : questo esame infatti non arreca danni né al feto né alla prosecuzione della gravidanza.

Anche le donne vergini possono eseguire il pap test, pur se in maniera non invasiva, e nonostante il loro rischio di sviluppare un tumore della cervice sia praticamente inesistente.

Il costo del pap test

Se si è richiamate attraverso una lettera dalla propria Asl di competenza il pap test è gratuito, essendo inserito negli screening di routine. Ma se si sceglie la strada della sanità privata il costo di un pap test varia da 10 (che rappresenta il prezzo di un pap test all’interno di una visita ginecologica più ampia) a 150 euro, con un prezzo medio che si aggira sui 38 euro.

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