Il nome può spaventare, ma nella maggior parte dei casi non c’è nulla da temere. La metaplasia squamosa, infatti, è una modificazione a livello dell’epitelio, normalmente composto da un unico strato, che si ispessisce diventando multi stratificato.

Non si tratta di una patologia, e non ha conseguenze cliniche, ma deve essere tenuta sotto controllo. Ecco di cosa si tratta.

Cos’è la metaplasia squamosa?

Il termine “metaplasia” indica la trasformazione di una cellula adulta sana in un’altra tipologia cellulare senza subire cambiamenti di tipo neoplastico, ovvero rimanendo sana. Nel caso di metaplasia squamosa, a modificarsi sono le cellule di un epitelio mucoso sano, che si converte in un epitelio diverso multistratificato, definito appunto “squamoso” per la presenza di cellule piatte.

Le principali forme di metaplasia squamosa interessano il collo dell’utero nelle donne in età fertile, per questo si parla di metaplasia squamosa della cervice uterina. Non è un processo tumorale e in certi casi è del tutto reversibile.

È comunque importante tenerlo sotto controllo, perché potrebbe aumentare il rischio di tumore.

I diversi tipi di metaplasia

La metamorfosi delle cellule della metaplasia squamosa della cervice avviene in 3 stadi. Il primo è chiamato “iperplasia delle cellule di riserva”, ossia quelle contenute nell’epitelio cervicale, che iniziano la suddivisione.

La “metaplasia immatura” è il secondo stadio, durante il quale le cellule di riserva iniziano a moltiplicarsi e diffondersi, andando a formare i molteplici strati. Gli esami citologici durante questa fase mostrano l’epitelio in parte costituito da cellule ghiandolari normali e in parte da cellule squamose.

Il terzo stadio si definisce “metaplasia squamosa matura”, che viene segnalata quando la trasformazione delle cellule dell’epitelio è conclusa. Di conseguenza si rileva un epitelio con gli strati ormai formati e le cellule già evolute.

In alcuni casi, rari ma più pericolosi e preoccupanti, si parla di “metaplasia squamosa atipica”: in questo caso, le cellule hanno un’attività di riproduzione anomala e dei nuclei insoliti. Questo può essere sintomo di un’infezione da HPV (papilloma virus) o di una trasformazione di tipo tumorale.

Le cause della metaplasia squamosa

Non sono ancora state individuate con chiarezza le cause della metaplasia squamosa, ma sono stati osservati alcuni fattori di rischio che la favoriscono:

  • sbalzi ormonali, in particolare quelli che avvengono nelle donne in pubertà, in gravidanza, nella fase post-partum e in menopausa;
  • stress, e tutte le sue conseguenze, come l’abbassamento delle difese immunitarie, ed eventuali infezioni;
  • infiammazioni o fenomeni irritativi che riguardano l’epitelio interessato;
  • il fumo;
  • presenza anomala di Vitamina D, in quantità carente o eccessiva.

Test, diagnosi ed esami

Spesso la presenza della metaplasia squamosa viene individuata attraverso esami effettuati per altre ragioni, perché si tratta di una condizione asintomatica e che può quindi essere rilevata solo con test specifici.

La metaplasia squamosa alla cervice, ad esempio, può risultare innanzitutto dal pap-test, al quale possono seguire una colposcopia o la biopsia cervicale.

Per una diagnosi corretta vengono generalmente effettuati l’anamnesi dettagliata ed esami obiettivi, test di tipo endoscopico, esami citologici e biopsia tissutale.

Le conseguenze e i rischi

In casi molto rari, la metaplasia può portare a una trasformazione dell’epitelio in senso maligno, mentre nel caso specifico della cervice uterina, aumenta la vulnerabilità dell’epitelio a contrarre il Papilloma Umano Virus e, di conseguenza, le probabilità di un tumore al collo dell’utero.

Metaplasia squamosa: cura e trattamento

Nella maggior parte dei casi, dato che si tratta di un processo fisiologico che solitamente non comporta sintomi né dolori e ha una prognosi favorevole, non viene prescritta alcuna cura. Il medico consiglia semplicemente di effettuare dei controlli periodici per monitorarne l’evoluzione.

Se la metaplasia è localizzata nell’utero, dovranno essere presi anche tutti gli accorgimenti necessari per diminuire le probabilità di contrarre l’HPV, tra cui il vaccino.

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