Cosa succede quando una persona non riconosce i suoi familiari, pensando che siano stati sostituiti da sosia o truffatori? È il meccanismo riconosciuto in psichiatria come la Sindrome di Capgras, spesso legata ad altre condizioni neurologiche. Considerata in passato una patologia solamente femminile, riconducibile all’isteria delle donne, oggi fa parte delle malattie psichiatriche descritte nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM-5.

Vediamo meglio di cosa si tratta, come si manifesta, le possibili cause secondo la medicina e alcune storie di chi ne ha sofferto.

Sindrome di Capgras: di cosa si tratta?

La Sindrome di Capgras è una patologia psichiatrica che prende il nome dal medico francese Josef Capgras, che nel 1923 ha per primo descritto questa condizione chiamandola illusiones des sosies, “illusione dei sosia”. In realtà non si tratta propriamente di un’illusione, ma della convinzione reale che le persone vicine, come possono essere il coniuge, il figlio o un amico, siano state sostituite. E che al loro posto vivano dei sosia, spesso impostori, ma in alcuni casi anche alieni, impossessati dell’identità dei familiari.

Questa convinzione di tipo delirante non viene abbattuta nemmeno con la dimostrazione empirica e tangibile che si tratta in realtà della reale persona. La medicina sta ancora studiando la Sindrome di Capgras, provando a dare spiegazioni più chiare, specialmente per quanto riguarda i fattori che causano la patologia. Oggi ritiene che chi soffre di Sindrome di Capgras non presenti problemi a livello della percezione sensoriale.

Gli affetti da questa patologia invece provano un senso di estraneità, pur ricevendo le informazioni in maniera completa e corretta, senza alterazioni. Si tratta quindi di una condizione che ha origine, come vedremo nel prossimo paragrafo, neurologica o psischiatrica.

Oggi il concetto di isteria è finalmente superato, almeno in medicina, pertanto si nota che questa sindrome colpisce entrambi i sessi, e l’incidenza media è di circa 3 donne su 2 uomini, in età solitamente superiore ai 30 anni circa.

Sindrome di Capgras: le cause e le tipologie

Le cause della Sindrome di Capgras non sono ancora oggi del tutto chiare, esistono infatti più fattori e condizioni con cui la sindrome si manifesta. Le principali cause sono ricondotte a disturbi o disfunzioni psichici e cerebrali. In particolare, sembra esistere un legame tra la manifestazione della sindrome e disturbi di tipo prettamente organico, e condizioni psichiatriche.

Alcune cause scatenanti possono essere malattie degenerative, come l’Alzheimer o la demenza, ma anche traumi cranici e disturbi cerebrovascolari. Altrettanto significativi per l’insorgenza di questa sindrome sono danni cerebrali a livello del lobo temporale e del lobo frontale dell’emisfero destro. Le teorie più accreditate ritengono che esista in particolare un’anomalia nel passaggio delle informazioni dalla corteccia visiva al sistema limbico.

A seconda delle condizioni ritenute alla base della sindrome di Capgras, viene suddivisa in I e II tipo. Se infatti i fattori sono disturbi psichiatrici, si parla di Sindrome di Capgras di I tipo, e presenta manifestazioni più violente e aggressive, oltre a insorgere in età minore, anche già dopo i 30 anni, in maniera graduale. Quando invece la causa è legata a una disfunzione organica cerebrale, si parla di II tipo, si presenta solitamente dopo i 48 anni e in maniera molto repentina.

I sintomi della Sindrome di Capgras

sindrome di capgras
Fonte: Web

La Sindrome di Capgras si manifesta principalmente con una forma di delirio, che convince chi ne soffre che le persone a lui vicine siano state sostituite da sosia, che possono essere degli impostori, o anche gli alieni. Si parla di delirio perché, come le altre forme di questa condizione, non è una convinzione razionale.

Inoltre, questa convinzione non si può eliminare attraverso l’evidenza o dimostrazioni di prove concrete sull’errore. Si parla in psicologia di “errata identificazione“, che in questa sindrome si presenta in forma grave o anche gravissima.

La sindrome può riguardare i famigliari, gli amici, i parenti stretti, ma anche, nelle forme più gravi, gli animali domestici e i luoghi che prima erano familiari. Addirittura, esistono forme nelle quali il soggetto arriva a non riconoscere nemmeno se stesso, credendo di essere stato sostituito. Se si chiede a chi è affetto dalla sindrome di spiegare in cosa il presunto sosia è diverso dalla persona reale, riesce a trovare differenze, che in realtà non ci sono, nei comportamenti, nell’aspetto fisico e nelle abitudini.

Questa errata identificazione porta chiaramente il soggetto a provare atteggiamenti di preoccupazione e ansia, ma anche depressione. Nella maggior parte dei casi infatti si instaura un comportamento ostile verso quelli che si ritengono abbiano sostituito le persone care. Tra i sintomi rilevati quindi ci sono anche aggressività, minacce, manie di persecuzione e paranoia, fino a vere e proprie aggressioni fisiche.

Come si cura la Sindrome di Capgras?

La Sindrome di Capgras, come abbiamo visto, può avere diverse cause relative all’aspetto cerebrale, neurologico e psicologico. Di conseguenza, anche il trattamento è indirizzato alla cura della causa scatenante e dei sintomi a essa collegati, tra cui il delirio della sindrome. In presenza di sintomi o manifestazioni dubbie, i familiari o le persone vicine devono rivolgersi immediatamente a uno psicologo o psichiatra, in modo che possa diagnosticare tempestivamente il problema.

A questo punto, le modalità di terapia sono discusse sempre con i cari, perché la loro collaborazione è fondamentale nel miglioramento delle condizioni del paziente. Le cure sono solitamente composte da farmaci uniti a sedute di psicoterapia. Il trattamento farmacologico può consistere in antipsicotici, che trattano i sintomi psicotici, tra cui i deliri. Oppure antidepressivi e stabilizzatori dell’umore, che aiutano i problemi correlati come la tristezza, l’ansia e la depressione tipiche della sindrome.

Il percorso di psicoterapia è altrettanto importante, affinché il soggetto possa essere seguito in un momento estremamente delicato quale la malattia e anche la guarigione. Le sedute sono individuali, ma il professionista tiene sempre in considerazione anche i famigliari, che devono essere messi al corrente di tutti i progressi.

3 storie di persone affette da Sindrome di Capgras

La Sindrome di Capgras è ancora oggi studiata, per comprendere meglio i meccanismi alla base e i modi per diagnosticarla preventivamente. Nel frattempo si è diffusa la consapevolezza dell’esistenza di questo tipo di patologie, a cui fare attenzione. E sono emerse storie e testimonianze di chi ha provato sulla propria pelle cosa significa avere un familiare che ti ritiene un impostore, o ad essere essi stessi a non riconoscere gli altri.

Vediamo queste 3 storie di persone che hanno sofferto di Sindrome di Capgrass.

1. La storia di Mary che non riconosceva la figlia

Sullo Psychiatric Times è stata riportata la storia di Mary, una donna di 40 anni, che aveva più volte dichiarato che sua figlia di 9 anni, Sarah, era stata portata via dai servizi sociali e sostituita da una sosia. Questo non è l’unico comportamento che ha allarmato gli psichiatri e le persone che conoscevano Mary. Infatti spesso si rifiutava di prendere Sarah a scuola chiedendo che le venisse data la sua vera figlia.

Allo stesso modo, spesso diceva di aver partorito due gemelli, ma che uno dei due le fosse stato tolto fin da subito e non dichiarato alla nascita. Nonostante i diversi tentativi di cura e medicinali, Mary non è riuscita a migliorare, continuando a mostrare di credere che Sarah fosse stata sostituita. Dopo che l’udienza sulle capacità della madre di prendersi cura della figlia ha affidato quest’ultima ai servizi sociali, Sarah ha detto:

Io voglio bene a mia mamma, tranne quando non crede che io sia io.

2. Il caso del veterano

Tra le persone più colpite da condizioni psichiatriche e deliri come la Sindrome di Capgras ci sono i veterani di guerra. Come sappiamo, i traumi che questa esperienza può dare sono moltissimi. È il caso di un veterano di soli 24 anni, la cui storia è stata riportata sul NCBI – National Library of Medicine National Institutes of Health.

Dopo la diagnosi di disturbo depressivo maggiore, si è presentato in ospedale in modo autonomo, dichiarando di percepire tutto come irreale. E tra le altre cose, di ritenere che sua madre fosse sostituita con una sosia dal governo, per estorcergli confessioni riguardanti episodi successi in guerra. Il veterano non presentava traumi cranici e cerebrali, tuttavia provava un forte senso di colpa per alcune azioni fatte mentre era militare.

3. Il marito sostituito

Sul sito NPR si legge invece la storia di una donna che un giorno, tornata da lavoro, non ha più riconosciuto il marito. Si è rivolta direttamente a uno psichiatra, sostenendo di aver trovato un uomo in casa sua, che vestiva gli abiti del marito e ci assomigliava, ma non era lui. Lei sentiva un senso di vuoto ed estraneità nei suoi confronti.

Sempre in questo articolo è mostrato anche l’esempio di un ragazzo che, in seguito a un trauma importante ha sofferto di Sindrome di Capgrass. Infatti era rimasto vittima di un incidente stradale che lo ha costretto al coma per diversi mesi, e al suo risveglio sembrava stare bene anche dagli esami effettuati. Tuttavia, quando la madre entrò nella sua stanza di ospedale, il ragazzo ha iniziato a sostenere che non fosse davvero sua mamma, ma fosse una sostituita.

Chi è questa donna? Assomiglia a mia mamma, ma è un’impostora! È un’altra donna che finge di essere mia madre.

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