Perché dovresti provare lo yoga in quota (e dove)

Cosa accade se all'antica disciplina dello yoga si uniscono le peculiarità e i benefici della montagna? Scopriamo cos'è lo yoga in quota e come. praticare immersi nella natura incontaminata, può giovare e portare benessere e pace sia alla mente che al corpo.

Che praticare yoga faccia bene a corpo e mente è già stato ampiamente dimostrato: una serie di posizioni, tecniche di respirazione, mudramantra consentono di raggiungere un benessere completo e duraturo a 360°, sia dentro che fuori. Ma cosa accade quando si decide di praticare un’attività così “profonda” in un luogo che già di per sé dovrebbe donare pace e serenità? Parliamo dello yoga in quota, ovvero l’unione tra la disciplina dello yoga e la bellezza della pratica in ambienti di montagna.

Un’attività che, oltre ai benefici dello yoga vero e proprio, si integra di tutto ciò che arriva dall’essere in alta quota, aria buona e pulita, distacco dalla routine frenetica quotidiana, immersione nella natura e nei suoi ritmi, per ritrovare un nuovo equilibrio che abbracci corpo e spirito. Ma entriamo più nel dettaglio di questa disciplina e scopriamo di cosa si tratta esattamente.

Yoga in quota: i benefici

Come visto, quando si parla di yoga in quota, si intende la pratica di questa antica disciplina in un ambiente specifico, la montagna. Tra natura, verde, aria fresca e la pace che solo questo genere di luoghi sanno donare.

Un’attività che unisce corpo e mente in un flusso armonico, dove uno va in accordo con l’altro, in una connessione profonda di movimenti, equilibrio e respirazione.

Il tutto in totale immersione nella bellezza e nella pace di un ambiente incontaminato, sereno e a misura d’uomo, come la montagna. Un connubio di totale benessere che porta con sé tutta una serie di benefici. Tra quelli di maggior rilievo, e anche a seconda dello stile di yoga praticato, troviamo sicuramente:

  • miglioramento della postura;
  • aumento della forza e del tono muscolare;
  • aumento della flessibilità;
  • miglioramento e aumento della capacità respiratoria;
  • eliminazione delle tossine;
  • controllo e perdita di peso;
  • rallentamento dell’invecchiamento;
  • maggior concentrazione;
  • aumento dell’equilibrio sia fisico che mentale;
  • riduzione dello stress e degli stati tensivi o di ansia (ma anche panico e depressione);
  • miglioramento degli stati di insonnia;
  • aumento della consapevolezza corporea;
  • aumento della concentrazione e della memoria.

Benefici che, in aggiunta alle peculiarità dell’ambiente in cui lo si pratica e ai significati che vi si trovano (la montagna rappresenta l’elevazione spirituale per eccellenza, l’armonia e la pace interiore e con ciò che ci circonda), garantiscono il massimo benessere all’intero organismo, aumentando in modo esponenziale gli aspetti positivi di questa disciplina.

Yoga in quota: asana, posizioni, esercizi

Ma come si pratica? Lo yoga in quota, come detto, non si esaurisce ad una sola delle varianti della disciplina, ma, anche a seconda di chi tiene la lezione, spazia tra le diverse tipologie di yoga, in accordo con le peculiarità del praticante.

Una sorta di ritiro a contatto con la natura in cui poter assorbire i principi e i benefici dello yoga in tutte le sue sfaccettature. Per esempio:

  • lo Yoga Nidra, in cui attraverso delle tecniche di meditazione e concentrazione si rilassano corpo e mente in modo profondo, liberandosi e portando a uno stato di serenità;
  • Hatha Flow, una pratica più dinamica, in cui si lavora sulla sincronizzazione tra respiro e movimento. Ma anche sulla concentrazione, la forza, l’equilibrio e la flessibilità attraverso la stimolazione muscolare e quella dei chakra;
  • Ashtanga, uno stile di yoga dinamico, che si focalizza sul respiro e sulla fluidità dei movimenti, sviluppandoli in modo coordinato e naturale, senza forzature.

Il tutto attraverso una serie di posizioni (asana), da quelle più basilari a quelle più difficili ma sempre in accordo con le diverse caratteristiche di chi pratica. Tra gli asana più conosciuti ed eseguiti ci sono:

Urdhva Mukha Svanasana o cane a testa in su

Partendo da posizione prona si inspira. Espirando si scivola con il busto in avanti e verso l’alto, spingendosi sulle braccia.

Poi, si inarca la schiena indietro, mantenendo le gambe tese, le punte dei piedi rivolte verso il tappetino e il bacino appoggiato a terra. Lo sguardo è sempre fisso, in avanti. Con le spalle rilassate e le scapole che si avvicinano tra loro.

Cobra o Bhujangasana

In questo asana, si è distesi a terra o su un tappetino a pancia in giù. Da qui si portano i palmi delle mani al di sotto delle spalle, rivolti verso il pavimento. Mantenendo i gomiti piegati vicino al busto, si ruotano le spalle indietro e ci si solleva con un movimento dolce. Inspirando si allungano le braccia, permettendo al torace di sollevarsi.

Adho Mukha Svanasana o cane a testa in giù

Alzando il bacino e allungando le gambe indietro con le braccia tese, si distribuisce il peso del corpo in modo omogeneo tra piedi e mani.

A seconda della propria elasticità, poi, si spingono i talloni verso terra, cercando di avvicinarsi con il petto alle gambe, formando una V rovesciata.

Savasana

Si esegue in posizione supina su un tappetino oppure su una coperta piegata. La schiena deve sempre essere ben dritta avendo cura di tenere la schiena dritta (non inarcata), le gambe leggermente divaricate, le braccia lontano dai fianchi e i palmi delle mani rivolti verso l’alto.

Dove fare yoga in quota?

Una pratica che varia a seconda dello stile scelto e anche in base alla tipologia di retreat organizzato: per praticare yoga in quota, infatti, oltre all’attività autonoma che ognuno può decidere di fare, esistono veri e propri incontri o ritiri strutturati, sempre immersi nella natura incontaminata della montagna. Ecco qualche esempio:

  • in Trentino Alto Adige, “la vacanza” perfetta per gli amanti della montagna e per chi voglia provare lo yoga in quota tra i boschi, i paesaggi e la natura spettacolare del trentino. Un’esperienza di pace a 360°;
  • le valli delle Lombardia (bergamasche, comasche, bresciane e lecchesi) per fondersi con la natura e ritrovare armonia dentro e fuori anche solo per un paio di giorni;
  • l’Appennino tosco-emiliano, anche detta la colonna vertebrale d’Italia, in cui unire l’amore per lo yoga a quello per la natura e per la storia dei borghi circostanti;
  • le Dolomiti, meta d’eccellenza per chi ama la montagna ma anche per chi voglia staccare totalmente dalla frenesia o dalla routine quotidiana, assaporando la serenità e la tranquillità dei paesaggi magici che caratterizzano questo spettacolare gruppo montuoso italiano.

Ma anche in Val d’Aosta, in Piemonte, in Abruzzo, Umbria, ecc. Tanti luoghi e proposte per vivere a pieno la disciplina dello yoga in quota, riscoprendo se stessi e la magia che solo i suoni, i colori e la pace della natura sanno dare.

Consigli per godersi al meglio lo yoga in quota

Ovviamente approcciandosi alla pratica nel modo giusto, senza pretese e/o aspettative su di sé e le proprie capacità ma solo lasciandosi trasportare dal flusso di energia e sensazioni che si vivono attimo per attimo, nel qui e ora.

Ma anche scegliendo bene:

  • il luogo in cui praticare, in modo che soddisfi le proprie esigenze, gusti ecc.;
  • l’insegnante a cui affidarsi, per svolgere lo yoga in quota in modo più sereno, a contatto con qualcuno che ispira fiducia;
  • l’alloggio, comodo e rilassante e che consenta di proseguire ciò che si è ottenuto con l’attività (evitando inutili nervosismi o disappunti);
  • la tipologia di programma, in modo che corrisponda a ciò di cui si ha davvero bisogno, senza imporsi di strafare ma solo arricchendo corpo e spirito di un’esperienza in linea con ciò che si è.

Per staccare dalla quotidianità e poter beneficiare di tutto ciò che è insito nella pratica dello yoga in quota, circondati dal benessere e dall’energia gratuita e salutare che arriva dalla natura incontaminata e pura dei luoghi di montagna.

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