Il significato del saluto al sole: perché (e come) dovresti farlo ogni mattina

Il Saluto al Sole è il più eseguito, completo e diffuso tra le pratiche dello Yoga. Vale la pena ricordare che ha alle spalle una lunga tradizione e una precisa origine, prima di scoprire come si esegue e quali sono i grandi benefici che si ottengono per la mente e il corpo.

Prima di esaminare nel dettaglio la pratica del Saluto al Sole, è interessante introdurre la tradizione classica, quella secondo la quale Patanjali si configura come la più rappresentativa delle figure e in cui il termine Yoga, a cui oramai siamo abituati ma sul quale raramente si scava sino all’origine del significato, sta per “unione”, individuando in questo senso l’unione tra la mente, il corpo e lo spirito.

A scanso di equivoci e di molteplici opinioni negative, è stato ormai dimostrato da molti studi scientifici, quale ad esempio quello del Dott. M.V. Bhole, che l’armonia fra Asana (postura), Pranayama (controllo del respiro), Kriya (attività degli organi interni mediante meccanismi respiratori), Bandha (lavoro con i muscoli respiratori durante lo stato di apnea), meditazione e interpretazione di mantra, è in grado aiutare il benessere e dare un apporto positivo alla salute di chi si cimenta in questa pratica.

L’assunto su cui si deve basare l’inizio di una comprensione più aperta dello Yoga è quello secondo il quale questo rito consta di un’analisi profonda e interiore che, partendo dalla parte fisica del corpo si estende a quella più impercettibile.

Se si inizia a fare fede a questo concetto di base, i risultati che si otterranno saranno stupefacenti. Cionondimeno, il sostegno di un insegnante esperto e competente risulta significativo e illuminante, poiché solo lui sarà in grado di apportare correzioni, fornire consigli e guidare l’allievo in base alle sue specifiche necessità.

I benefici del praticare lo Yoga al mattino

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Praticare ritualmente lo yoga al mattino, come nello specifico il rituale del Saluto al Sole, è di grande efficacia, se effettuato subito dopo le abluzioni mattutine ma prima della colazione.

Il pensiero che questo tolga parte del proprio tempo alla giornata di lavoro o d’impegni è privo di fondamento: sono infatti sufficienti 10-15 minuti per riacquistare energia e percepire un rinnovato benessere sia interiore che fisico.

Questo è dovuto non solo al fatto che i movimenti attuati con lo Yoga aiutano a contrastare lo stress e il senso di pesantezza a cui ci si sente esposti, ma anche al fatto che quei pochi minuti diventano una sorta di momento speciale per se stessi, un rito giornaliero a cui lo spirito si abitua e che quindi inizia a richiedere come fonte d’energia interiore.

Quel senso di pesantezza e di immobilità che si percepiva appena aperti gli occhi, dopo alcuni respiri e dopo aver sperimentato alcune posture, svaniranno, per lasciare il posto a una sensazione di forza e a una maggiore lucidità mentale.

Le Asana, infatti, favoriscono il pieno risveglio dei sensi e infondono maggior consapevolezza, la quale mette da parte il letargo fisico e l’apatia mattutina, per lasciare spazio a quella vigorosa energia che improvvisamente si identificherà come origine della riuscita di una buona giornata.

Mettere in pratica lo yoga al mattino stimola una corretta funzionalità del sistema nervoso, ottimizzando la concentrazione e la funzione mentale: da questo punto di vista, riduce infatti le distrazioni, in taluni casi dannose e fonti d’inefficienza e di malessere.

Lo Yoga, le posture attuate e il Saluto al Sole non solo attivano e riattivano le funzionalità cerebrali e intellettive, ma agiscono anche sulla circolazione del sangue, scaldando i muscoli e snodando le tensioni articolari.

Asana, cioè l’attività di postura, e Pranayama, cioè il controllo del respiro, sono un vero toccasana ma soprattutto possiedono il potere di infondere un grande impulso propositivo, grazie al quale si può aumentare l’energia che serve a sfidare anche le giornate più complicate e stressanti.

Meditazioni del mattino e Saluto al Sole

saluto al sole
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Scendendo più nel dettaglio tecnico, è bene cominciare col dire che lo yoga va conosciuto, approcciato, valutato in base al proprio livello di conoscenza e a come ci si sente appena svegli.

Nel caso in cui al mattino si percepisca quella sensazione di stanchezza e spossatezza tipica di alcuni momenti della propria vita, magari perché si ha avuto un sonno agitato, è consigliabile effettuare gli esercizi lentamente e gradualmente, magari con un esercizio di respirazione, quale il Nadi Sodhana, che aiuta a svegliare la mente.

Un esercizio meditativo interessante può essere la Meditazione So Ham, volta alla concentrazione mentale e al riacquisto di una maggior consapevolezza di se stessi, oppure la Meditazione della Montagna, pensata per ricreare sviluppo e stabilità.

Nello yoga, le posizioni più consigliate sono appunto, il Saluto al Sole, ma anche Vriksasana (Posizione dell’Albero), Malasana (Posizione della Ghirlanda), Marjariasana (Posizione del Gatto), Utthita Trikonasana (Posizione del Triangolo Esteso) e molte altre.

Ad ogni modo, lo yoga è una disciplina davvero vasta e piena di sfaccettature, si può scegliere fra molte posture, in base alla conoscenza che si ha del suo mondo e dei suoi benefici. I quali, una volta cominciato il rituale mattutino, si faranno sentire in pochissimo tempo.

L’antico rituale del Saluto al Sole

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Il suo nome è la traduzione del sanscrito Surya Namaskara ed è una prassi molto antica, un rito spirituale e magico proveniente dalle abitudini dello yoga originario e praticato in antichità, quando civiltà di tempi antichissimi erano solite adorare il Sole sia come rituale sociale che religioso.

Il Saluto al Sole diffonde tutto il potere e la vitalità che il Sole racconta mediante le sue parabole, dall’alba al tramonto, dalla primavera all’inverno, dall’inizio alla fine del giorno e delle stagioni.

Il testo antico della cultura vedica, chiamato Rig Veda, tramanda la concezione secondo la quale il Dio degli Dei Surya ha dato la vita a tutto ciò che è vivente in natura, indirizzando al Sole quella venerazione che, sin da quando esiste il mondo, egli ha ricevuto da ogni civiltà.

La storia del Saluto al Sole nasce proprio da questa mistica credenza, secondo la quale ognuna delle civiltà che ha calcato il nostro pianeta ha sempre visto nel Sole una fonte non solo di luce e calore, ma anche di vita e potenza, saggezza, guida alla conoscenza, fertilità, un portatore di benessere e di guarigione da ogni male, sia mentale che fisico.

In Oriente vi era una tradizione molto radicata: celebrare con enorme solennità e sentimento la nascita del Sole, una nascita che aveva portato la luce a vincere le tenebre e che voleva ogni fedele in ritiro in un santuario, fino alla mezzanotte, ora in cui avrebbero annunciato che il Sole Bambino era finalmente nato: era proprio il culto del Deus Sol Invictus.

Sorprende sapere che il Natale ha in realtà una derivazione molto particolare: discende dalla celebrazione del Dies Natalis Solis Invicti, il giorno della nascita del Sole Invitto, che veniva festeggiato qualche giorno dopo il solstizio d’inverno, nel periodo in cui man mano i raggi del sole scaldavano la terra più a lungo e più intensamente.

Oggi questi rituali ci fanno sorridere, sono divenuti eventi sporadici di poco conto, ma non possiamo negare che il sole resti la maggiore e più ampia fonte di energia per tutte le specie viventi.

Il Saluto al Sole ha attraversato le ere e le civiltà, per giungere fino a noi, a testimoniare che, sebbene alcune credenze al giorno d’oggi ci possano sembrare prive di serietà deontologica, il Sole non ha abbandonato quel suo simbolo di creazione e quella sua fonte di forza che l’ha sempre caratterizzato.

Il Saluto al Sole viene oggi accolto da molte scuole di yoga e racconta le fasi solari dall’alba al tramonto praticando dodici posizioni (Asana) dell’Hatha Yoga. Praticandolo il Saluto al Sole, la potenza dell’energia solare, la sua funzione creatrice e vitale, vengono captate dall’organismo, che ritrova dentro di sé una nuova energia e un nuovo equilibrio.

Il Saluto al Sole è infatti un rituale che permette di raccogliere energia e raggiungere una situazione di profondo benessere psicofisico. Guruji Sri Pattabhi Jois, fondatore dell’Ashtanga Vinyasa Yoga, sostiene che il Saluto al Sole sia il punto di partenza necessario che deve precedere qualsiasi altra pratica di yoga, non solo perché rinnova l’energia vitale ma perché ha l’importante funzione di “preghiera”.

In alcune civiltà più antiche il rito del Saluto al Sole era visto a volte come un’occasione di sacrificio, in cui venivano offerti agli dei in sacrificio anche animali, con la speranza di riceverne il supporto, l’ascolto e il riassestamento delle energie universali, regolate dagli stessi dei. Colui che effettuava il sacrificio cercava di ottenere un buon tornaconto per il suo villaggio, come un raccolto migliore o una migliore annata.

Nella filosofia indiana, invece, ci si accosta ad un pensiero più strutturato e significativo: tutto prende vita da un principio universale, detto Brahman, il quale rende tangibile e osservabile ogni cosa all’interno delle forze universali.

Il Rito del Saluto al Sole si estende su una concezione meno concreta e più simbolica, poiché diviene quella celebrazione che si prefigge di celebrare la trasformazione dell’Uno nella vastità delle forme e delle manifestazioni, nel tentativo di ricercare l’Unità dell’origine.

In realtà, oltre al Saluto al Sole esistono altri antichi rituali, appartenenti allo yoga antico, quello degli sciamani, dell’occulto. Un esempio sono gli altri sette riti di fluidità corporea e di danza con l’energia cosmica, per un totale di Otto Saluti, compreso appunto il Saluto al Sole.

Tutti rituali che prevedono l’inserimento dell’uomo all’interno di una ricerca dei simboli universali e delle energie più profonde, una possibilità di ricongiungimento interiore all’Assoluto.

I benefici del Saluto al Sole

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Il Saluto al Sole è concepito come una sequela di posizioni riprodotte ripetutamente, accompagnate dalla cadenza della respirazione.

Chi lo pratica, in tutto il mondo, ha l’abitudine di farlo al mattino, come rituale per rendere omaggio spirituale al giorno nuovo, alla vita, per dare nuova luce alla propria anima attraverso i raggi energetici irradiati dal sole nei muscoli e nel corpo.

La sequenza delle Asana di cui si compone il Saluto al Sole è perfetta al mattino poiché dal punto di vista fisico dà l’opportunità di scaldare la muscolatura corporea e risvegliare così l’intero organismo in vista dell’imminente giornata.

benefici reali del Saluto al Sole sono innumerevoli e non tardano a manifestarsi, concretizzandosi ovviamente sempre di più man mano che si prosegue nel tempo con la regolare pratica del rituale.

In particolare, si possono racchiudere in un breve ma significativo elenco:

  1. riattiva le funzionalità motorie;
  2. migliora l’attività e la capacità respiratoria;
  3. diminuisce lo stress;
  4. acquieta la mente;
  5. migliora l’umore;
  6. migliora il sonno;
  7. riattiva la circolazione;
  8. migliora la digestione;
  9. rinforza le ossa;
  10. rende il corpo più flessibile e resistente;
  11. migliora la postura.

I benefici del Saluto al Sole possono essere incrementati se le sue posture yoga vengono attuate come riscaldamento per le varie altre pratiche di yoga o di ginnastica in generale.

Il momento ideale, come già anticipato, è la mattina appena svegli, proprio al fine di cominciare bene la giornata assieme alla nascita del sole, ma non è un obbligo: in realtà, il Saluto al Sole si presta ad essere praticato in qualsiasi altro momento della giornata, proprio per la sua funzione rilassante e di introduzione a un qualsiasi sport.

Le Asana del Saluto al Sole hanno una composizione specifica, che prevede una fase attiva dinamica, con una sequenza da una posizione all’altra, per poi passare a una fase statica.

Un elemento di primaria importanza è quello della respirazione: ogni movimento, per essere efficace, va associato a una corretta respirazione all’unisono con il movimento, con lo scopo di ristabilire l’equilibrio fra mente e corpo e riacquisire maggior concentrazione e consapevolezza.

Il Saluto al Sole presume la replica delle Asana per un numero che varia da 3 a 6 volte, iniziando e terminando con le mani congiunte sul cuore.

La sequenza del Saluto al Sole

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Lo schema dei movimenti può essere variato e aggiustato in base al proprio fisico e al grado di allenamento e conoscenza dello yoga, perché il trucco per ottenere un reale beneficio è quello di personalizzare il rituale alla propria individualità.

Le varianti del Saluto al Sole sono davvero tante, qui riportiamo quella classica.

1. Il saluto al sole classico

La serie del Saluto al Sole classico è sicuramente la più esercitata al mondo e consta di dodici posizioni che iniziano e terminano con le mani giunte in preghiera.

  • Pranamasana, che inizia con la preghiera e l’espirazione;
  • Hasta Uttanasanaprevede in cui si sollevano le mani inspirando;
  • Uttanasanapone le mani ai piedi, espirando;
  • Ashwa Sanchalanasanain cui si portano le mani in posizione equestre alla gamba destra;
  • Chaturangaviene detta “postura del bastone”, in cui si espira;
  • Ashtanga Namaskara è la “posizione saluto” con tutti gli arti del corpo;
  • Bhujangasanasignifica “posizione del cobra”, in cui si inspira;
  • Adho Mukha Svanasanaè la celebre “posizione del cane a testa in giù”, fatta espirando;
  • Ashwa Sanchalanasanaè un’altra posizione equestre ma si porta la mano alla gamba sinistra, inspirando;
  • Uttanasanaprevede in cui si portano le mani ai piedi espirando;
  • Hasta Uttanasanavuole le mani sollevate, inspirando;
  • Pranamasanaritorna all’iniziale posizione della preghiera, espirando.

Dopo un breve riposo, la sequenza si ripete dalle tre alle sei volte.

Eventuali controindicazioni

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Le Asana non sono intercambiabili, ma devono essere adattate ed eseguite lentamente in base alle condizioni del proprio corpo, motivo per cui è consigliabile rivolgersi a insegnanti qualificati che sappiano indirizzare come risolvere ogni specifico problema.

Ad esempio, a volte durante il Saluto al Sole è previsto che si posizioni la testa all’ingiù, una pratica sconsigliata a chi soffre di problemi relativi alla pressione sanguigna e che necessita primariamente che si consulti un medico.

Anche eventuali problemi al collo, alle articolazioni, problemi nel sostenere il peso del corpo o una gravidanza in atto possono necessitare un consulto medico esperto e un riadattamento delle posizioni da praticare.

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