Ansia e attacchi di panico sono un problema molto diffuso e che non deve essere sottovalutato; ma, fiori di Bach e magnesio a parte, sappiamo che anche le tecniche di respirazione, o lo yoga, possono rappresentare un valido supporto per contrastare il disturbo.

Il rebirthing, in questo senso, può essere considerato davvero fra le tecniche migliori per ridurre al minimo l’incidenza delle crisi di panico; si tratta di una disciplina, che letteralmente significa “rinascita”, che usa una particolare tecnica di respirazione unita a una forma consapevole di pensiero.

Ciò che la differenzia da yoga o discipline orientali, però, è l’utilizzo di un pensiero senza pausa e ritenzione, che si definisce connesso. In questo modo si crea una respirazione pranica, ovvero capace di caricare l’organismo di prana (o energia vitale) oltre che di ossigeno; questo processo di energia consente di produrre dei cambiamenti negli stati di ansia, panico, depressione, altrimenti difficilmente modificabili; più si eliminano blocchi, emozioni negative e pensieri limitanti, più tutto fluisce in maniera più circolare, secondo il pensiero del rebirthing, rispettando appieno anche la funzionalità biologica del corpo che segue proprio questo ritmo circolare, passando dal sonno alla veglia, dalla tensione dei muscoli al rilascio e via dicendo.

Lo scopo del rebirthing è ristabilire un’alternanza naturale dei ritmi vitali, fisici e psichici, individuando le decisioni formatesi nel periodo chiamato dai praticanti “scenario di nascita”, che comprende il concepimento, la gravidanza, la nascita e il primo anno di vita del bambino.

Leonard Orr

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Leonard Orr (Fonte: web)

Principale teorico del rebirthing è stato Leonard Orr, che ne ha elaborato i principi costitutivi per circa quindici anni. Una prima esperienza di rebirthing per Orr avviene nel 1962, quando, facendo il bagno, sente l’urgenza di rimanere il più a lungo possibile nell’acqua calda della vasca, ovvero in condizioni simili a quelle del feto nel liquido amniotico; così inizia ad avere ricordi psico-fisici della sua nascita. Tra il 1962 e il 1968 tali esperienze si ripetono con sempre maggior intensità, finché durante una di queste, nel 1968, riesce ad averne ricordi consapevoli. Dopo il tentativo di suicidio del 1967, Orr decide di approfondire alcuni esperimenti sulla regressione al periodo neonatale, ispirati alle pratiche di meditazione orientale ma anche ai suoi studi universitari, integrandoli con la respirazione in acqua calda con l’aiuto di boccaglio e pinza per il naso.

Nel 1974 la ricerca approda al suo punto massimo: Orr  sperimenta la respirazione consapevole in acqua, assieme a un gruppo di persone, confrontando le reazioni e affinando la tecnica, che chiamerà appunto rebirthing. Si rende conto che non tutti rivivono sensazioni collegate alla nascita, e che si tratti di  una possibilità che esiste allo stato potenziale, ma a cui non sempre la coscienza individuale accede.

Tecniche ed esercizi di Rebirthing

rebirthing tecnica ed esercizi
Fonte: web

Il rebirthing si pratica sdraiati su di un materasso, in modo che il corpo possa essere rilassato e tranquillo; si inizia con una inspirazione consapevole, lenta e profonda, fino a quando i polmoni sono pieni d’aria, dopodiché si lascia uscire il respiro. La forza dell’inspirazione e il lavoro muscolare naturale daranno luogo all’espirazione, senza necessità di controllo. Finita l’espirazione ricomincia subito l’inspirazione, senza lasciare pause, fino a creare un respiro con andamento fluido, circolare, capace di metterci in contatto con il profondo del nostro essere.

La respirazione deve essere effettuata solo col il naso o solo con la bocca: la prima è più adatta a esplorare i contenuti interiori, la seconda quando c’è una maggiore intensità emotiva. In genere una seduta di rebirthing dura un’ora, ma alcune situazioni necessitano di un tempo leggermente più corto o più lungo; l’importante, in ogni caso, è lasciarsi andare e condividere con il terapista quanto è venuto fuori in modo da capire, accettare e integrare il vissuto emerso.

Rebirthing transpersonale

rebirthing
Fonte: web

In linea con la Psicologia Transpersonale di Abraham Maslow, Stanislav Grof e Ken Wilber, un metodo alternativo di rebirthing è appunto quello transpersonale; la corrente studia si occupa la psiche dell’uomo in tutti i suoi aspetti – dall’inconscio fino alla spiritualità- e gli stati non ordinari di coscienza. Anche nel rebirthing transpersonale la respirazione è lo strumento che permette di raggiungere la consapevolezza e, proprio grazie alla rapidità con cui l’individuo riesce a raggiungere la conoscenza di sé oltre gli inganni della mente, il metodo si è dimostrato molto efficace per risolvere disturbi come attacchi di panico, ansia e depressione.

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