Plogging: istruzioni per salvare il Pianeta facendo sport

Mantenersi in forma preservando (e curando) l'ambiente è possibile grazie al plogging, uno sport che, oltre a prendersi cura del corpo e della mente, aiuta a ripulire il pianeta dai rifiuti, per vivere in modo sano in un ambiente più sano. Ecco come.

Mantenere in salute se stessi e l’ambiente che ci circonda nello stesso momento? Complicato (forse) ma sicuramente non impossibile. Bastano un bel paio di scarpe comode o da running e la voglia di fare qualcosa di utile per il proprio corpo e per il mondo in cui viviamo. Come? Facendo plogging.

Il plogging è un’attività che unisce sport, senso civico e l’amore e il rispetto per l’ambiente, in un mix perfetto di benessere sia a livello personale che verso ciò che ci circonda.

L’uomo, infatti, oltre a essere il maggior responsabile dell’inquinamento a cui è sottoposto ogni giorno il nostro pianeta, è anche “vittima” (più o meno inconsapevole) dei danni enormi che questa noncuranza provoca all’ambiente stesso.

Se da un lato per mantenersi in forma è importante fare attività fisica e condurre uno stile di vita equilibrato, infatti, è vero anche che l’ambiente gioca un ruolo fondamentale per la nostra salute.

L’aria, l’acqua, il cibo: tutto ciò che è essenziale per vivere è strettamente collegato alla salubrità della natura e dei luoghi in cui si vive. Ecco perché, il minimo che si possa fare, è cercare di mantenerli puliti e sani.

Vediamo, allora, com’è possibile farlo nel modo più semplice e naturale del mondo, camminando o correndo.

Cos’è il plogging?

Il termine plogging deriva dall’unione di due parole, il termine svedese “plocka upp” che significa ripulire, raccogliere e quello inglese “jogging” (il classico allenamento che si fa correndo). Raccogliere correndo, quindi, ma cosa?

Scopo del plogging, oltre a quello di mantenersi in forma attraverso la corsa o la camminata, è quello di eliminare i rifiuti che si trovano lungo il proprio percorso (strade, parchi, spiaggia, ecc.), raccogliendoli per poi gettarli dove opportuno.

Un’attività socialmente utile, che fa bene sia a chi la pratica, i plogger, che all’ambiente. Uno sport che per sua natura nasce all’aria aperta e che, grazie a questo risvolto ecologico, etico e attento, contribuisce in modo importante a renderla più pulita e sana.

Le origini del plogging

Il plogging è eco friendly utile a se stessi, alla collettività e all’ambiente. Un’idea nata in Svezia (che non a caso è anche la patria di Greta Thunberg) con lo scopo di condividerne l’obiettivo e sensibilizzare il più possibile le persone riguardo le problematiche ambientali. Indipendentemente dal loro essere più o meno sportivi.

Un’iniziativa promossa nel 2016 a Stoccolma dalla mente, dalle mani (e dai piedi) di un runner, Erik Ahlström, che insieme a un gruppo di amici decise di dare un senso diverso alla normale pratica della corsa.

Non più solo un’attività volta al proprio benessere fisico e mentale ma anche un mezzo per rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.

Da qui, i social hanno fatto il resto. Sono state proprio delle foto postate su Instagram, infatti, a rendere il plogging famoso in tutto il mondo. Diffondendosi in breve tempo grazie al contributo di tantissimi amanti della corsa e/o della natura. Tutti uniti sotto l’hastag #plogging.

Dalla Svezia dove è nato agli Stati Uniti, dal Giappone all’Italia. Ma sempre con un unico scopo di base, mantenere in buona salute se stessi e l’ambiente in cui si vive.

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I benefici del plogging

Come detto, infatti, i benefici legati alla corsa e in particolare alla pratica del plogging, sono tantissimi. Sia a livello personale (fisico e mentale) che a livello globale.

Dal punto di vista fisico, per esempio, questa attività agisce sull’organismo sotto molteplici punti di vista tra cui:

  • ridurre il rischio di incorrere in malattie cardiache e infezioni;
  • mantenere sotto controllo i livelli di diabete;
  • regolare la pressione arteriosa;
  • prevenire alcune malattie tumorali;
  • ridurre il rischio di osteoporosi;
  • abbassare i livelli di colesterolo cattivo;
  • prevenire il rischio di sviluppare malattie all’apparato visivo;
  • aumentare il sistema immunitario.

Ma non solo. Il plogging permette anche di svolgere un notevole lavoro di tonificazione muscolare. Questo perché, al classico movimento della corsa si possono associare altre tipologie di esercizi. Tra questi gli squat, i piegamenti o gli affondi, da eseguire per abbassarsi a recuperare i rifiuti da buttare, o anche slanci e allungamenti, per gettarli dove opportuno, movimenti semplici che possono diventare un vero allenamento mirato al benessere del proprio corpo. E anche della mente.

Correre, infatti, contribuisce in modo determinante al rilassamento mentale, facilita il sonno, aumenta la propria autostima e la fiducia in se stessi e stimola la produzione degli ormoni legati al buonumore. Ma nono solo.

Secondo una ricerca pubblicata nel 2006 su Psychology of Sport and Exercise, poi, fare esercizio aerobico (come la corsa) aiuta a combattere gli stati di ansia e panico.

Benefici per corpo e mente che si aggiungono a quelli (fondamentali) per l’ambiente. Quante volte, infatti, si incontrano e calpestano cartacce, plastica, mozziconi di sigarette, bottiglie e oggetti vari abbandonati o gettati per terra con noncuranza.

L’attrezzatura

Il plogging, consente di ripulire dai rifiuti qualunque luogo si attraversi correndo o anche camminando, in modo semplice e veloce. Basta avere un paio di scarpe da running (o comunque con cui si è comodi), un paio di guanti, una bacchetta raccogli rifiuti (se non si vuole sollecitare troppo la schiena) e una borsa in cui riporli.

Una corsa consapevole, volta alla salvaguardia ambientale e al benessere di tutto ciò che ci circonda, il cui obiettivo è quello di ripulire e raccogliere più rifiuti possibili e sensibilizzare tutti sull’importanza e l’incidenza delle proprie azioni. Arrivando (si spera presto) a non avere più nulla da raccogliere.

Il tutto per cercare di rendere il mondo un posto più vivibile, partendo proprio dai luoghi che si conoscono e che si frequentano maggiormente.

Plogging in Italia: le iniziative

Per fare qualcosa di buono per l’ambiente, infatti, non serve andare lontano da casa propria. Ogni luogo ha bisogno di essere preservato e aiutato a tornare pulito e salubre.

Strade, parchi, spiagge e qualunque marciapiede che si attraversa quotidianamente può essere un prefetto percorso da plogging, sia che ci si alleni singolarmente che in gruppo.

In Italia, infatti, così come in tante altre parti del mondo, sono attive delle vere e proprie associazioni e decine di gruppi che praticano il plogging, come il Keep Clean and Run (KCR). Un progetto fondato dal divulgatore ambientale Roberto Cavallo nel 2014, con lo scopo di promuovere in tutta Italia azioni volte alla pulizia degli spazi esterni, anche attraverso eventi dedicati.

Nel 2019, per esempio, lo stesso fondatore insieme al triatleta Roberto Menicucci, ha dato vita al percorso di plogging più lungo d’Italia, 73 kilometri di tragitto, dal Monviso a Monza, Firenze, Bologna arrivando fino al Delta del Po.

Un evento che si è ripetuto anche quest’anno e che fa parte della più ampia campagna europea “Let’s clean Up Europe!” coinvolgendo attivamente centinaia di persone che oltre al proprio benessere hanno a cuore anche quello dell’ambiente circostante.

Una vera e propria crociata green supportata da organizzazioni come Retake Italia, che grazie al lavoro di tanti volontari, promuovono eventi e appuntamenti in tutta Italia. Per andare contro al degrado delle città e “combattere” insieme l’abbandono incontrollato dei rifiuti.

Ma non solo: le iniziative che stanno nascendo in favore del plogging sono sempre più numerose e diffuse. Da Bolzano con appuntamenti bimestrali promossi dal comune, a Bologna con la Straplogging (una corsa che si svolge parallelamente alla StraBologna). Fino a progetti di crowdfounding creati proprio in favore di questa attività.

Una missione ecologica a tutela della salute e del rispetto per se e per gli altri, che vede la partecipazione attiva e consapevole dei singoli per il bene comune (e che, occorre dirlo, è sempre esistita nella vita di tante persone attente).

Il modo migliore per fare qualcosa di utile a 360°. Una corsa ecosostenibile che insegna, passo dopo passo, quanto sia importante perdersi cura della propria “casa”, la Terra. Un pianeta meraviglioso che merita di essere accudito e preservato dagli attacchi di chi lo abita, con la forza di volontà e la passione di chi lo vuole vivere a pieno e in salute.

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