Cosa sono i pensieri intrusivi e come liberarsene
Avere pensieri "strani" capita a tutti, ma in alcuni casi questi possono essere sintomo di patologie e disturbi psichiatrici.
Avere pensieri "strani" capita a tutti, ma in alcuni casi questi possono essere sintomo di patologie e disturbi psichiatrici.
La sensazione di disagio è tale che ci si interroga su quale possa essere la ragione a monte di questi pensieri mettendo in discussione anche sé stessi e la propria integrità: Se faccio questi pensieri vuol dire che sono una cattiva persona? Se penso a queste cose significa che non sono normale?
Prima di trarre conclusioni affrettate, meglio capire qualcosa in più sui pensieri intrusivi e il loro funzionamento.
I pensieri intrusivi sono pensieri o immagini spiacevoli e indesiderati che emergono nella mente all’improvviso. L’Anxiety and Depression Association of America (ADAA) descrive i pensieri intrusivi come involontari e non aventi alcuna relazione con la realtà o con i desideri della persona, la quale non agisce in base ad essi perché in genere li trova scioccanti e inaccettabili.
A seguito della sensazione di disagio che si prova, l’istinto è quello di fare di tutto per reprimere questi pensieri, ma più si cerca di liberarsene e più essi persistono.
Avere questo tipo di pensieri è un’esperienza più comune di quanto si pensi: uno studio del 2014 ha rilevato che circa il 94% dei partecipanti ha avuto almeno un pensiero intrusivo nei 3 mesi precedenti l’indagine. In particolare è stato rilevato come i pensieri intrusivi più comuni fossero di tipo dubitativo o legati a preoccupazioni per il corretto svolgimento dei compiti assegnati mentre meno diffusi sono stati quelli di tipo sessuale o religioso.
In alcuni casi però, questi pensieri possono interferire con la propria quotidianità ed essere sintomo di disturbi psichici gravi, per la cui cura è indispensabile l’intervento di uno specialista.
I pensieri intrusivi possono non avere una causa e come rapidamente si manifestano altrettanto in fretta svaniscono, magari per non ripresentandosi mai più. In certi casi questi pensieri possono essere invece il sintomo di un problema grave, come la demenza, il morbo di Parkinson o manifestazioni di lesioni cerebrali ma non solo: secondo il National Institute of Mental Health possono essere un campanello d’allarme del disturbo post-traumatico da stress (PTSD), dove a causare l’insorgere di questi pensieri è l’evento traumatico che si ha vissuto. Questi pensieri o ricordi possono far emergere altri sintomi del PTSD, come l’insonnia o uno sgradevole stato di iper-allerta.
Possono anche essere sintomo di depressione o di disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), dove la persona compie sforzi notevoli per reprimere i pensieri indesiderati, che diventano vere e proprie ossessioni, attraverso la ripetizione di determinate azioni o abitudini. Così l’insieme di questi gesti, detto compulsioni, possono interferire drasticamente nella vita quotidiana.
L’insorgere di pensieri intrusivi può essere legato anche ai disturbi alimentari: chi ne soffre sviluppa pensieri disturbanti sulla perdita del proprio peso, sul cibo e l’aspetto fisico e prova spesso vergogna e senso di colpa.
Chi li sperimenta teme di poterli effettivamente mettere in atto e che questo abbia un significato terribile per il proprio futuro. Questi pensieri indesiderati possono consistere in dubbi su relazioni, decisioni, possono riguardare l’orientamento o l’identità sessuale, la sicurezza, la religione, la morte oppure possono essere preoccupazioni su domande a cui non si può rispondere con certezza. Altri ancora, possono essere semplicemente pensieri bizzarri, senza alcun senso apparente.
In generale si possono individuare 4 tipologie di pensieri intrusivi:
I pensieri intrusivi di tipo sessuale tendono a ruotare intorno alla sessualità di una persona o a danneggiare sessualmente gli altri. Esempi di pensieri sessuali intrusivi possono essere:
Le persone possono essere preoccupate per le loro relazioni, sulle quali questi pensieri possono esercitare una certa pressione. Ecco alcuni esempi:
I pensieri intrusivi di questa tipologia sono legati alla religione e possono includere esternazioni come:
Una persona può avere pensieri violenti verso se stessa o verso gli altri, i più comuni includono:
Per capire come affrontare l’insorgere dei pensieri intrusivi, il libro Overcoming Unwanted Intrusive Thoughts: A CBT-Based Guide to Getting Over Frightening, Obsessive, or Disturbing Thoughts fornisce dei suggerimenti utili.
Gli autori sono Martin Seif, impegnato da 35 anni nello sviluppo di nuovi metodi per la gestione dell’ansia, fondatore e membro del consiglio di amministrazione dell’Anxiety and Depression Association of America, e Sally Winston, co-direttrice dell’Anxiety and Stress Disorders Institute del Maryland e attiva nell’ADAA da oltre 30 anni. Ecco i loro consigli su come cambiare atteggiamento e superare i pensieri intrusivi:
Oltre a questi consigli il modo migliore per gestire i pensieri intrusivi è quello di ridurre la sensibilità al contenuto di quello stesso pensiero attraverso la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che prevede che il paziente lavori con un terapeuta per apprendere modi di pensare che lo aiutino a diventare meno sensibile ai pensieri intrusivi. In un ambiente controllato, il terapeuta può anche esporre i fattori scatenanti dei pensieri intrusivi, in modo che la persona sia in grado di imparare a reagire in modo diverso.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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