Itty-Bitty Shitty Committee, come silenziare il "comitato di mer*a" nella tua testa

L'Itty-Bitty Shitty Committee è un fenomeno che può riguardare molte persone e i loro sogni: come ricostruire l'autostima attraverso alcuni consigli.

Ognuno e ognuna di noi, probabilmente, almeno una volta nella vita, ha sentito una vocina nella testa: non ce la farai a raggiungere quel risultato, è troppo ambizioso per te. Non ci provare neppure. Quel concorso lì, sanno già chi devono prendere. Non sei abbastanza. Ti mancano le carte in regola. È davvero molto brutto e dipende da un fenomeno psicologico che prende il nome di Itty-Bitty Shitty Committee e ha a che fare con la nostra storia personale.

Che cos’è l’Itty-Bitty Shitty Committee

Questo nome in slang anglofono, Itty-Bitty Shitty Committee, significa letteralmente “comitato di mer*a”. È un po’ come nel film Inside Out ma in senso negativo: come se nella nostra testa non ci siano delle emozioni che tentano di salvare la nostra felicità, ma invece ci siano delle voci che si accavallano e che ci dicono che non possiamo farcela e che dobbiamo rimpicciolire i nostri sogni. Ma dobbiamo stare a sentire queste voci? No, o almeno non del tutto. Certo, è possibile che abbiamo fissato obiettivi irrealistici, può accadere, ma ogni persona ha diritto di avere un sogno.

Il processo di crescita e le rinunce

Quando siamo piccoli i nostri sogni sono grandi. Ci immaginiamo adulti a svolgere mestieri creativi, in un teatro, su un razzo spaziale oppure nella cura degli animali o delle persone, progettare case e ponti che realizziamo in miniatura con i mattoncini colorati. Poi iniziamo a crescere e la società ci dice che non lo possiamo fare: le nostre famiglie, i nostri insegnanti, un bel giorno potrebbero essere addirittura i nostri amici oppure il partner o la partner. E così quel comitato di mer*a che è all’esterno, viene pian piano interiorizzato e finisce nella nostra testa, sedimentandosi, diventando l’Itty-Bitty Shitty Committee. Ma siamo sempre in tempo per invertire la rotta.

Cosa fare per zittire le voci negative

In un articolo su Brainz Magazine ci sono alcuni consigli su come zittire l’Itty-Bitty Shitty Committee:

  • pensiamo a cosa ci rendeva felici da bambini, come avevamo immaginato il nostro futuro e iniziamolo a progettare con carta e penna. Forse i sogni non sono gli stessi, ma forse sono a portata di mano proprio come quando eravamo piccoli e pensavamo di arrivare sulla Luna con una navicella spaziale di cartone;
  • scriviamo una lettera all’io più giovane, cercando di capire quale sia la sovrastruttura che ha ostacolato psicologicamente i nostri sogni. E poi mettendo in pratica tutto ciò che possiamo fare in termini di studio per recuperare il tempo perduto;
  • ascoltare le voci critiche va bene, ma solo se le critiche sono costruttive. Nessuno ha bisogno di sentirsi dire che non ce la farà a priori. Inoltre abbiamo solo una vita nelle nostre possibilità, e non dovremmo precluderci nessuna strada che ci renda felici, per cui non dovremmo ascoltare i detrattori. Se ci saranno errori, l’importante è che siamo noi a commetterli, non è un luogo comune che siano meglio i rimorsi che i rimpianti;
  • ascoltiamo noi stessi, cerchiamo di recuperare la nostra autostima;
  • tagliamo via i rami secchi, mettiamo un po’ d’ordine nelle nostre vite, eliminando ciò che ci allontana dai nostri veri obiettivi.

Non è un gioco immaginare cosa accadrebbe se decidessimo di rincorrere i nostri sogni: è la nostra vita. Certo, non tutti possiamo essere ballerini, attori o astronauti, ma può darsi che riusciamo a ritagliarci uno scampolo di esistenza che assomigli in qualche modo al nostro desiderio. È possibile che dovremo ricorrere alla psicanalisi: è sempre un buon consiglio, e la terapia individuale o di gruppo può aiutarci a focalizzarci verso la versione migliore di noi stessi. Una versione libera da sovrastrutture, libera dalla negatività.

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