Se anche a voi è capitato di andare dormire, sdraiarvi nel vostro letto e non riuscire a respirare bene tanto da sentire l’esigenza di alzarvi o mettervi seduti, allora sappiate che forse state soffrendo di ortopnea.

Con questo termine, si definisce la difficoltà a respirare nel momento in cui si è sdraiati, che si può manifestare sia non appena ci si mette in questa posizione che in modo improvviso durante il sonno, interrompendolo in modo brusco e impedendo al soggetto che la prova di dormire tranquillamente per tutta la notte.

Un problema che può avere diverse cause e sintomi correlati è che è bene comprendere per poter intervenire correttamente e risolverlo. Ma vediamo quindi cos’è esattamente l’ortopnea e come fare per liberarsi di questo disturbo.

Ortopnea: cos’è?

Come detto, quando si parla di ortopnea o dispnea da decubito, si intende quella particolare condizione in cui, quando ci si trova sdraiati, si avverte una forte sensazione di mancanza di fiato e difficoltà a respirare. Tanto da doversi mettere immediatamente in piedi o seduti per cercare di avere più aria a disposizione.

Un problema che si manifesta generalmente di notte o comunque a riposo, quando il corpo e la mente dovrebbero essere in fase di ristoro. E che quindi non è correlata a uno sforzo in atto o alla pratica di un’attività fisica, poiché compare in modo improvviso anche dopo qualche ora che si sta dormendo, obbligando chi ne soffre a svegliarsi di colpo per la mancanza di fiato.

Le cause dell’ortopnea

Un disturbo piuttosto impattante, quindi, e che nasce da cause ben precise e da fattori che possono favorire l’ortopnea stessa.

La causa principale di questa specifica mancanza e difficoltà a respirare è da imputarsi a un’insufficienza ventricolare sinistra dovuta alla posizione assunta dal corpo. Quando si sta sdraiati, infatti, il cuore deve eseguire un pompaggio maggiore per evitare che il sangue venoso ritorni nel ventricolo sinistro e stazioni nella zona toracica.

In più, questa insufficienza cardiaca sinistra può portare a un accumulo di liquido nei polmoni che, sempre per via della posizione assunta e della gravità, possono funzionare in modo più difficoltoso, generando la sensazione di mancanza di fiato tipica dell’ortopnea.

Ma non solo. Questo disturbo, nella maggior parte dei casi, può essere associato anche a malattie in corso che impediscono al soggetto di respirare correttamente o in modo agevole, soprattutto in posizione sdraiata. Tra queste ci sono:

  • bronchite;
  • eventuali attacchi di panico;
  • enfisema polmonare;
  • pneumopatia cronica;
  • asma;
  • tumori cardiaci;
  • distress respiratorio;
  • pericardite;
  • insufficienza cardiaca.

Tutte patologie che possono favorire l’ortopnea e i sintomi a essa collegati.

I sintomi dell’ortopnea

Oltre alla mancanza di respiro, al fiato corto e ai risvegli bruschi causati da queste sensazioni poco piacevoli, infatti, l’ortopnea può portare altri problemi altrettanto impattanti per il soggetto tra cui:

  • colpi di tosse più o meno frequenti e forti che impediscono la corretta respirazione;
  • agitazione dovuta alla sensazione di mancanza di aria;
  • dolore al petto;
  • cianosi e pallore, causati dalla minor quantità di ossigeno nel corpo;
  • spavento e ansia.

Sintomi che possono peggiorare se non curati all’istante, anche con rimedi di primo intervento volti a ristabilire un equilibrio e una tranquillità maggiore nel soggetto.

Ortopnea: come si cura?

La prima cosa da fare quando si presente l’ortopnea, infatti, è quella di mettersi in una posizione che permetta un’ossigenazione migliore e più facile. Stare seduti, in posizione semi sdraiata, aggiungere dei cuscini per sollevare il corpo, aprire le finestre o idratarsi, sono tutte cose che possono alleviare almeno in minima parte l’attacco di ortopnea in corso.

In ogni caso, però, l’unica cosa davvero efficace per poter controllare adeguatamente l’ortopnea è quella di chiamare in modo tempestivo il proprio medico o un ospedale che sapranno intervenire con le tecniche e gli strumenti adeguati al problema che si sta vivendo.

Per l’ortopnea, infatti, non esistono cure specifiche ma il medico dovrà individuare e curare la patologia alla base dell’ortopnea stessa, riportando chi ne soffre a uno stato di benessere, controllando in modo adeguato la difficoltà a respirare durante la notte e il suo reale stato di salute.

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