L’asma è una patologia piuttosto diffusa, che secondo i dati dell’Oms colpisce più di 339 milioni di persone in tutto il mondo, con addirittura 417.918 decessi imputabili proprio alla malattia nel 2016.

Dal 1998 il 5 maggio si celebra la Giornata mondiale dell’asma (WAD), organizzata dalla Global Initiative for Asthma, (GINA), organizzazione che collabora con l’Organizzazione mondiale della sanità fondata nel 1993, proprio per sensibilizzare le persone su questa patologia spesso sottovalutata. In questa occasione, si tengono numerose iniziative in vari Paesi del mondo al fine di educare e informare non solo i soggetti asmatici, ma chiunque non sia a conoscenza dei rischi e delle condizioni dovute all’asma.

Cos’è l’asma

Parliamo di una malattia respiratoria estremamente comune, che si manifesta tramite un’infiammazione delle vie aeree; a oggi purtroppo non esiste alcun trattamento in grado di curarla definitivamente, ma è possibile comunque intervenire per ridurne gli attacchi, chiamati anche episodi o esacerbazioni.

Le idee sbagliate sull’asma

Tema della Giornata mondiale dell’asma 2021 sono gli stereotipi e i cliché esistenti sull’asma; non a caso il titolo è appunto “Scoprire idee sbagliate sull’asma”. Esistono infatti molti falsi miti che è bene sfatare una volta per tutte, ad esempio:

  • L’asma è una malattia infantile.
  • L’asma è contagiosa.
  • Chi soffre di asma non dovrebbe fare esercizio.
  • L’asma è controllabile solo con steroidi ad alte dosi.

La verità è che :

  • L’asma può manifestarsi a qualsiasi età (nei bambini, negli adolescenti, negli adulti e negli anziani).
  • L’asma non è contagiosa. Tuttavia, le infezioni respiratorie virali (come il comune raffreddore e l’influenza) possono causare attacchi di asma. Può anche capitare che nei bambini l’asma sia associata ad allergia, ma non è un dato incontrovertibile.
  • Quando l’asma è ben controllata, i soggetti asmatici sono in grado di fare esercizio e persino di praticare sport di alto livello.
  • L’asma è più spesso controllabile con steroidi per via inalatoria a basso dosaggio

Asma e Covid

Con la pandemia mondiale di Covid-19 ovviamente è cresciuta anche la preoccupazione dei soggetti asmatici, per cui, spiega il dottor George Cremona, Responsabile del Servizio di Pneumologia e Fisiopatologia Respiratoria all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, non è ancora chiaro se ci sia o meno un maggior rischio. Sebbene qualunque infezione polmonare rischi infatti di peggiorare i sintomi dell’asma, è vero che non c’è alcuna evidenza scientifica disponibile che affermi con certezza né che i soggetti asmatici possano contrarre il virus più facilmente, né che in queste persone il Covid si manifesti necessariamente in forme più gravi rispetto ad altre.

Ad oggi è scientificamente dimostrato soltanto che altri coronavirus possano causare attacchi d’asma – afferma Cremona – mentre non vi sono dati che attestino che i pazienti asmatici possano sviluppare più facilmente la polmonite o essere più soggetti all’ospedalizzazione per Covid-19.

D’altro canto, è vero che i soggetti asmatici sono comunque più a rischio rispetto ad altri per i virus respiratori in generale, inclusa la comune influenza di stagione. Come è altrettanto vero che per queste persone è più difficile distinguere la dispnea provocata dall’asma da quella che dipende invece dal virus.

Come poter capire, quindi, se si è vittime di un attacco d’asma o se si è contagiati da Covid? I sintomi da tenere presenti sono:

  • febbre.
  • difficoltà a respirare.
  • tosse secca.

Anche in virtù di questa difficoltà a distinguere la sintomatologia, per tutti i pazienti asmatici è fondamentale.

I soggetti asmatici possono continuare le loro terapie a base di corticosteroidi, evitando però i nebulizzatori dove possibile, per ridurre il rischio di diffusione del virus ,e preferendo eventualmente l’inalatore pressurizzato tramite un distanziatore, tranne in caso di attacchi pericolosi per la vita.

Per quanto riguarda i vaccini Covid-19, esistono indicazioni specifiche per chi soffre di asma bronchiale persistente grave: per queste persone, come si legge sul sito dell’Aifa

… è raccomandata la vaccinazione con osservazione prolungata a 60 minuti. In caso di asma non controllato la somministrazione del vaccino va rinviata fino a quando la situazione clinica non sia di nuovo sotto controllo. Se il controllo dell’asma non viene raggiunto nonostante la terapia ottimale, il vaccino deve essere somministrato sotto controllo medico in ambiente protetto (ospedaliero) con osservazione per 60 minuti.

Anche GINA è però concorde nell’affermare che i soggetti asmatici dovrebbero ricevere il vaccino anti Covid.

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