Se ne sente parlare molto poco. E il motivo principale sta proprio nel suo modo di manifestarsi o meglio, non manifestarsi, agendo in silenzio, in modo nascosto, mascherato. Parliamo della depressione latente, una patologia che riguarda un gran numero di persone, più o meno consapevolmente, portando a conseguenze anche gravi sia sul piano psicologico che relazionale.

Il tutto attraverso una serie di sintomi sia fisici che psicologici spesso sottovalutati (o addirittura nemmeno visti da chi ne soffre e da chi si ha intorno), ma che a lungo andare possono impattare negativamente sulla vita e sul benessere generale del soggetto interessato.

Ma cos’è esattamente la depressione latente, come si fa a riconoscerla, da cosa è causata e come comportarsi per risolvere questo disturbo e ritrovare equilibrio e serenità?

Depressione latente: cosa significa?

Prima di rispondere a tutte queste domande è bene comprendere la differenza tra la molto più nominata e forse conosciuta depressione e la depressione latente.

Se da una parte, infatti, la prima è facilmente individuabile poiché caratterizzata da una sofferenza palese di chi ne soffre tanto da essere visibile e riconosciuta sia dal soggetto stesso che da chi gli sta accanto, la depressione latente è un disturbo molto più insidioso, che agisce nell’ombra, poco alla volta, rendendo molto faticoso – se non impossibile – a chi ne soffre il rendersi conto che qualcosa non va, prendendone coscienza.

A differenza della depressione “normale”, infatti quella latente (chiamata anche depressione mascherata, depressione nascosta, depressione somatizzante) è difficile da percepire, poiché non va ad alterare in modo evidente i comportamenti e lo stato psicologico di chi ne soffre, ma agisce in modo silenzioso nel tempo, con una serie di sintomi somatici (fisici) riconducibili a poco più di un fastidio temporaneo.

Ma che, a lungo andare, possono portare a conseguenze anche gravi, senza che il soggetto ne abbia consapevolezza, come:

  • l’alterazione della propria capacità di giudizio;
  • insicurezza e titubanza;
  • desensibilizzazione delle emozioni vissute;
  • difficoltà a prendere decisioni;
  • insoddisfazione.

Tutti aspetti che portano il soggetto vittima inconsapevole della depressione latente, ad attuare comportamenti volti alla risoluzione della situazione. Come il mettere in discussione ciò che prima gli/le sembrava prioritario (esempio progetti di vita), interrompere relazioni di qualsiasi tipologia o dedicarsi interamente al lavoro, con il risultato di peggiorare le cose e il suo stato psicologico.

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Le possibili cause di una depressione latente

Un male oscuro, quindi, che colpisce più gli uomini che le donne e che è riconducibile a una serie di cause definite. Tra queste, quelle più comuni sono:

  • incompleta o mancata elaborazione di eventi traumatici gravi (come lutti, abbandoni avvenuti nel passato e mai superati, ecc.);
  • cambiamenti repentini o di forte impatto a livello lavorativo o relazionale;
  • mancata elaborazione di emozioni “negative” come tristezza, delusione e rabbia.

Tutti aspetti che intossicano il soggetto, giorno dopo giorno. Sfociando a livello somatico con tutta una serie di sintomi fisici a cui prestare attenzione, poiché possono rappresentare un campanello d’allarme utile al riconoscimento stesso della depressione latente in atto.

Con che sintomi si manifesta la depressione latente?

I sintomi fisici principali e che possono denotare e far sospettare la presenza del disturbo anche se non si sa di esserne soggetti sono:

  • mal di testa;
  • dolori alle articolazione e a livello muscolare;
  • sensazione di gambe pesanti e gonfie;
  • pruriti;
  • difficoltà a digerire;
  • bruciore e gonfiore allo stomaco;
  • stanchezza fisica;
  • dermatiti e disturbi all’epidermide;
  • sensazione di dolore al petto;
  • problemi all’apparato respiratorio.

In aggiunta a questi, poi, possono subentrare sintomi a livello psicologico come:

  • difficoltà a concentrarsi e a ricordare;
  • affaticamento;
  • calo della libido;
  • disturbi del sonno (come l’insonnia);
  • maggior irritabilità;
  • carenza di autostima;
  • aumento della preoccupazione generale;
  • mancanza di interesse verso cose o persone precedentemente ritenute importanti.
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Depressione latente: come comportarsi e come curarla

Tutti aspetti che, se osservati e analizzati per tempo (anche se come detto è molto difficile da fare), possono aiutare a diagnosticare e curare la depressione latente.

Se dopo aver analizzato i sintomi non si riscontra nessun problema fisico che li possa giustificare, infatti, è possibile che il problema di cui si soffre sia proprio questo e solo un medico esperto può aiutare il paziente a risolvere la sua depressione latente.

Il tutto attraverso l’aiuto di uno psicoterapeuta o uno psicologo e di un percorso mirato volto a comprendere le cause che hanno indotto allo stato depressivo stesso.

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Per poterle cosi affrontare, comprendere e superare, passo dopo passo, riprendendo consapevolezza delle proprie emozioni e del proprio vissuto per tornare a vivere in modo più sereno e cosciente. Il tutto evitando di auto sabotarsi e di subire i danni di una malattia tanto subdola quanto deleteria e ritrovando un benessere completo sia fisico che mentale.

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