Il calazio è un disturbo degli occhi piuttosto comune, che causa gonfiore e dolore alla palpebra, ma non va confuso con l’orzaiolo, che ha sempre natura batterica.

Come si fa per distinguerli e a capire cosa fare? Naturalmente andando da uno specialista o una specialista. Qui diamo solo informazioni di massima, per cui se la vostra palpebra dovesse gonfiarsi è bene che chiediate sempre e in ogni caso un aiuto medico.

Cos’è il calazio?

Secondo quanto riporta Humanitas, il calazio, che è anche chiamato lipogranuloma, è una cisti sulla palpebra. Per capire, bisogna fare un passo indietro: le lacrime contengono dei grassi e questi grassi sono secreti dalle ghiandole di Meibomio. Quando queste ghiandole subiscono un’infiammazione cronica, la conseguenza è proprio la calazio. Il disturbo può avere natura a una o cronica e può interessare sia la parte esterna che la parte interna della palpebra.

Le cause del calazio

Calazio
Fonte: iStock

Humanitas ma anche l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb), spiegano quali siano le cause del disturbo, ovvero:

  • costituzione del paziente;
  • alimentazione disordinata basata sul consumo di insaccati, formaggi, salumi, dolci e cibi grassi;
  • malattie intestinali come la colite spastica;
  • disturbo d’ansia generalizzato;
  • blefarite;
  • difetti visivi non corretti (ma questa causa interessa solo i bambini).

Sintomi e diagnosi

I sintomi del calazio, che possono essere più o meno gravi o più o meno visibili, interessano la palpebra, che viene colpita da:

  • gonfiore;
  • dolore;
  • sensazione di pressione.

Sarà un oculista che vi diagnosticherà l’eventuale calazio e, nel caso esso abbia assunto una presunta forma cronica, è possibile che vi si richieda un esame istologico, in modo da escludere malattie come il carcinoma sebaceo, il carcinoma basocellulare e il linfoma.

Il calazio è pericoloso?

Calazio
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In senso assoluto il calazio non è pericoloso, ma dovete fare attenzione perché anche il disturbo apparentemente più inoffensivo diventa pericoloso se e quando viene trascurato. Per esempio una cisti tanto grande da chiudere la palpebra, potrebbe causare compressione sulla cornea e di conseguenza astigmatismo.

Inoltre non dovete assolutamente cercare di svuotare la cisti da voi, perché il minimo che potrebbe accadervi è essere colpiti da un’infezione.

Di solito il disturbo scompare in una settimana o al massimo 10 giorni, ma, se permane, bisogna incidere la cisti chirurgicamente. Si potrebbero verificare inoltre delle recidive, per cui è fondamentale a questo punto contattare lo specialista o la specialista per una visita, in modo da capire se il fenomeno abbia oppure no cause sistemiche.

Calazio: cure e rimedi

Di solito per mandare via il calazio vengono prescritte pomate con antibiotici o steroidi. Va sa sé che l’igiene è fondamentale e quindi la palpebra va pulita, in modo da tenere liberi i dotti ghiandolari. Inoltre si devono evitare gli impacchi caldi, soprattutto se la pelle si presenta calda e infiammata.

Come accennato, quando non si riesce a eliminare il disturbo con la pomata e la cisti permane, il medico o la medica opteranno per l’incisione e il raschiamento chirurgico in anestesia locale (ma per i bambini è prevista l’anestesia locale) e in regime ambulatoriale: l’operazione viene chiamata “courettage” e avviene all’interno della palpebra, in modo da impedire il formarsi di cicatrice.

La buona notizia è che si può fare molto in termini di prevenzione: dato che il calazio ha una natura legata all’alimentazione disordinata, una dieta ordinata e rigorosa, che eviti i cibi che abbiamo citato, può aiutare molto. Inoltre è giusto prestare attenzione a una corretta igiene della palpebra, sempre per liberare i dotti ghiandolari: spesso basta l’acqua calda, ma un o una specialista vi sapranno indicare un eventuale prodotto per l’igiene da utilizzare.

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