L'autopalpazione dei testicoli è importante: come eseguirla o spiegarla al partner

Come si fa, ogni quanto e perché l'autopalpazione dei testicoli: questa tecnica permette di controllare se c'è qualcosa che potrebbe non andare e rivolgersi a un urologo per eventuale diagnosi precoce di cancro.

Tra i tumori maschili diffusi c’è il cancro ai testicoli. Come per tutti i tumori, esistono azioni di prevenzione e anche di autoscreening (che vanno comunque affiancati agli screening periodici effettuati dal proprio specialista di fiducia): l’autoscreening si effettua attraverso l’autopalpazione dei testicoli, che, similmente all’autopalpazione del seno, consente di “sentire” se c’è qualcosa di anomalo nel proprio scroto. I due testicoli si trovano infatti nella sacca scrotale e il tumore si può formare, come spiega l’Airc, a partire dai tessuti di uno o entrambi questi organi.

Se si è già guariti da un tumore al testicolo, esiste un fattore di rischio non trascurabile (20-50% di possibilità in più) di sviluppare il cancro anche nell’altro testicolo.

Autopalpazione dei testicoli: perché è importante?

Autopalpazione testicoli
Fonte: Pixabay

Il cancro testicolare è il più diffuso nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 40 anni e raramente si sviluppa dopo i 60 anni. Nel 2020 ci si aspetta 2300 nuove diagnosi di questo cancro, per lo più nella fascia d’età di riferimento. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si attesta intorno al 91%. Il tumore ai testicoli si cura nel 99% dei casi se c’è stata diagnosi precoce, nel 90% dei casi se sono coinvolti i linfonodi addominali, nell’80% se ci sono metastasi a ossa, polmoni e fegato.

Va da sé che la diagnosi precoce è fondamentale per le chance di guarigione, ma come ci si arriva? Semplice, con l’autopalpazione periodica dei testicoli. In passato, uno dei vantaggi della leva obbligatoria consisteva nel fatto che erano previsti esami dei testicoli nei giovani, ma ora non più. Quindi è venuta a mancare quest’importante occasione di informazione e screening in tutti i maschi italiani che fossero giunti da poco alla maggiore età.

L’autopalpazione periodica va eseguita inoltre in caso di presenza di fattori di rischio. Tra questi c’è ad esempio il criptorchidismo (cioè quando i testicoli non “scendono” nella sacca scrotale, come avverrebbe normalmente durante i primi mesi dello sviluppo dei bambini).

Aver avuto il criptorchidismo aumenta di 10 volte la possibilità di un tumore maligno ai testicoli, anche se le possibilità si riducono qualora il bambino sia stato operato prima dei 6 anni per correggere il problema.

Oltre alla famigliarità con questo tipo di tumore, altri fattori di rischio sono:

  • il fumo;
  • l’infertilità;
  • l’esposizione prolungata a sostanze che possono alterare il sistema endocrino (gli interferenti endocrini);
  • un’anomalia cromosomica, la sindrome di Klinefelter.

Autopalpazione testicoli: come fare

L’autopalpazione va eseguita dopo un bagno o una doccia calda, in modo che la pelle sia più rilassata. Mentre si resta nudi, ci si mette di fronte a uno specchio e si prendono, tra pollice e indice i testicoli, ruotando le dita con piccoli movimenti circolari, in modo da sentire la consistenza e la superficie.

Quali sono le anomalie riscontrabili?

Autopalpazione testicoli
Fonte: Pixabay

La consistenza dei testicoli deve essere teso-elastica, come la pelle della coscia o la punta del naso, mentre la superficie deve essere liscia e non ruvida: non devono essere presenti quindi irregolarità in tal senso.

Bisogna chiamare un medico (un urologo nello specifico, che vi richieda un’ecografia scrotale), nel caso in cui, durante l’autopalpazione dei testicoli, riscontrate fenomeni particolari, come eventuali modifiche nella forma del testicolo, rigonfiamenti duri, perdita di volume, sensazione di pesantezza allo scroto.

Potreste anche sentire qualcos’altro, ma non vi preoccupate: dietro al testicolo c’è un piccolo organo a forma di virgola chiamato epididimo, e sentirlo in questi frangenti è assolutamente normale e non indice di qualcosa che non va.

Autopalpazione testicoli: ogni quanto va effettuata?

A partire dai 18 anni, l’autopalpazione ai testicoli andrebbe fatta almeno una volta al mese, soprattutto se si sa di essere in presenza dei fattori di rischio sopracitati.

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