Cos'è la sindrome della papera di chi sta male ma continua a fingersi sereno
Alcuni dei fattori scatenanti la sindrome della papera sono la forte competizione, il perfezionismo e la paura di fallire.
Alcuni dei fattori scatenanti la sindrome della papera sono la forte competizione, il perfezionismo e la paura di fallire.
La “sindrome della papera” è un termine che deriva dal modo in cui le anatre sembrano scivolare senza sforzo sull’acqua, mentre in realtà stanno pedalando furiosamente sotto la superficie. In modo simile, gli individui che sperimentano la sindrome della papera si presentano come se gestissero la loro situazione con facilità e sicurezza, mentre internamente si sentono stressati, sopraffatti o in difficoltà a tenere il passo.
Questa sindrome non è una diagnosi psichiatrica formale, ma piuttosto un termine descrittivo, in quanto evidenzia la discrepanza tra l’aspetto esteriore e lo stato interiore di una persona. Questo fenomeno si manifesta ad esempio tra gli studenti o i professionisti, i quali possono sembrare in grado di gestire la loro vita accademica, sociale e lavorativa in modo impeccabile ma in realtà stanno esercitando un enorme sforzo e subendo uno stress significativo per mantenere questa facciata.
La sindrome della papera è spesso associata ad ambienti altamente competitivi o dove c’è una forte pressione per il raggiungimento del successo e per questo può portare a burnout, ansia, depressione e altri problemi di salute mentale. La sindrome fa emergere l’importanza di riconoscere e affrontare le lotte, spesso nascoste, che le persone devono affrontare per mantenere un’apparenza di successo e competenza.
La sindrome della papera è spesso associata alla Stanford University, tanto da essere chiamata anche “Sindrome della papera di Stanford“. Questa associazione deriva dalla notorietà che il fenomeno ha guadagnato all’interno dell’università, che è nota per il suo ambiente accademico altamente competitivo. Il termine descrive la situazione in cui gli studenti appaiono calmi e controllati in superficie, ma al di sotto si stanno sforzando intensamente per tenere il passo con le esigenze accademiche e sociali.
Alla Stanford University, così come in altre istituzioni accademiche di prestigio, gli studenti spesso si trovano sotto una grande pressione per eccellere sia negli studi che nelle attività extracurricolari e questa situazione ha fornito spunti di discussione importanti per sensibilizzare sulla loro salute mentale e sulle pressioni che affrontano.
Un altro aspetto che viene affrontato da uno studio realizzato da Gregory M. Walton (Università di Yale) e Geoffrey L. Cohen (Università del Colorado) ha rivelato come la stigmatizzazione sociale porti all’incertezza di appartenenza:
Una delle domande più importanti che si pongono le persone nel decidere di intraprendere, continuare o abbandonare un’attività è: “Appartengo a questo mondo? Tra gli individui socialmente stigmatizzati, questa domanda può essere visitata e rivisitata. La stigmatizzazione può creare un’incertezza sulla qualità dei propri legami sociali in ambito accademico e professionale, uno stato di incertezza di appartenenza. Di conseguenza, gli eventi che minacciano i legami sociali, anche se considerati minori dagli altri individui, possono avere grandi effetti sulla motivazione di chi si trova ad affrontare un’identità sociale minacciata.
Se a contribuire dall’esterno allo sforzo di realizzazione accademica, lavorativa e più in generale personale, ci sono i legami sociali e la rete di relazione, a far insorgere la sindrome della papera può essere anche il proprio stato di ansia. Come ha rilevato uno studio del dottor Showkeen Bilal Ahmad Gul, più la misura dell’ansia è determinata dal punto di vista cognitivo e più è specifica, più stretta è la sua associazione con il rendimento scolastico.
L’ansia accademica è un fattore predittivo ben consolidato e significativo del rendimento accademico in quanto chi sperimenta livelli elevati di ansia spesso non riesce a esprimere al meglio le proprie potenzialità. Inoltre, vari fattori demografici, come la storia familiare di ansia e le diverse fasi della vita, possono influenzare positivamente o negativamente le prestazioni accademiche degli studenti.
La sindrome della papera deriva da molteplici cause riconducibili a una combinazione di fattori individuali, sociali e ambientali:
La sindrome della papera, pur non essendo una diagnosi clinica, presenta una serie di segnali e sintomi comunemente associati allo stress. Chi soffre di questa sindrome si sente sopraffatto, con una bassa autostima e ha difficoltà a rilassarsi. Spesso si provano sentimenti di solitudine e isolamento insieme alla tendenza a confrontarsi sfavorevolmente con altri che sembrano avere un maggiore controllo.
I sintomi fisici più comuni includono scarsa energia, difficoltà a dormire, tensione muscolare, denti serrati, nausea e secchezza delle fauci. Anche le sfide cognitive, come preoccupazioni costanti, dimenticanze, pensieri affannosi, difficoltà di concentrazione e scarsa capacità di giudizio, sono prevalenti. A livello comportamentale, i cambiamenti possono manifestarsi con alterazioni dell’appetito, procrastinazione, aumento dell’uso di sostanze e abitudini nervose come agitarsi o mangiarsi le unghie.
Spesso si osserva una marcata riluttanza a cercare aiuto, poiché gli individui possono considerare l’ammissione delle sfide o l’accettazione di un sostegno come segni di debolezza o fallimento. La pressione e lo stress persistenti possono portare al burnout, caratterizzato da esaurimento emotivo, cinismo e diminuzione del senso di realizzazione personale. Inoltre, le fluttuazioni dell’umore, tra cui irritabilità e sensazione di essere sopraffatti, sono comuni ma spesso nascoste agli altri.
Le conseguenze psicologiche e i rischi associati alla sindrome della papera, soprattutto in ambienti ad alta pressione come le università o i luoghi di lavoro competitivi, sono significativi e sfaccettati:
La gestione della sindrome della papera comporta una combinazione di strategie personali e la ricerca di un supporto esterno per affrontare le cause e i sintomi sottostanti. Ecco alcuni modi per gestirla:
La ricerca di una terapia è un passo fondamentale nella gestione della sindrome della papera, in quanto fornisce l’accesso al trattamento e a una guida di supporto per affrontare le sfide associate a questa condizione. L’incontro con uno psicoterapeuta può migliorare significativamente il benessere generale, soprattutto quando le esigenze della vita sembrano opprimenti. È importante trovare il terapeuta giusto che si allinei con le proprie esigenze e aspettative, assicurandosi di ottenere il massimo da ogni seduta.
Oltre alla terapia, i farmaci possono essere parte integrante della gestione della sindrome della papera, soprattutto se i suoi sintomi si sovrappongono ad ansia e depressione. Gli antidepressivi o gli ansiolitici possono aiutare ad alleviare questi sintomi. Se si prende in considerazione l’uso di farmaci è fondamentale consultare un medico che possa suggerire i farmaci appropriati e spiegarne i benefici e i potenziali effetti collaterali. L’approccio combinato di terapia e farmaci, quando necessario, può fornire una strategia completa per affrontare efficacemente la sindrome della papera.
Impegnarsi in attività fisiche regolari, come la palestra o lo yoga, può aiutare a scaricare la tensione repressa e a promuovere la produzione di endorfine, con conseguente miglioramento dell’umore. Un sonno adeguato, assieme ad un’alimentazione sana, è fondamentale, in quanto consente alla mente e al corpo di riposare e recuperare migliorando le capacità cognitive. Inoltre, dedicare del tempo agli hobby e ai propri interessi può offrire una pausa necessaria dalle pressioni della vita quotidiana.
Le pratiche di mindfulness, tra cui la meditazione e la respirazione profonda, possono aiutare a centrare i pensieri nel presente, riducendo la tendenza a soffermarsi sui risultati passati o sulle aspettative future. Non da ultima, anche l’autocompassione è un’altra pratica utile per essere gentili e comprensivi verso se stessi, soprattutto nei casi di fallimento, inadeguatezza o sofferenza generale.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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