Ritmi circadiani: come usare al meglio l'orologio biologico dentro di noi
Come fa il nostro corpo a muoversi e organizzarsi in maniera precisa, allineandosi con la natura e il passare del tempo? Grazie ai ritmi circadiani, un orologio biologico interno che regola l'organismo umano.
Il nostro organismo contiene un orologio interno, che permette di allineare le attività del corpo con il trascorrere dei giorni? La risposta, dopo quasi un secolo di studi a riguardo, è sì. Si tratta dei ritmi circadiani, il meccanismo con cui il nostro corpo capisce quando è ora di mangiare e dormire, e svolgere le altre attività principali degli organi.
Vediamo meglio cosa sono i ritmi circadiani e come funzionano.
Cosa sono i ritmi circadiani?
I ritmi circadiani costituiscono le variazioni cicliche che avvengono durante le 24 ore che compongono un giorno nelle attività biologiche del nostro organismo. All’interno del corpo umano infatti gli organi, gli ormoni, la temperatura del corpo, la pressione arteriosa e altre funzioni si attivano con un sistema di orari ben preciso. Ed è proprio il ritmo circadiano a dettare questi orari.
Il termine “circadiano” deriva dal latino circa, che significa “intorno”, e diem ovvero “giorno”. Il significato letterale è quindi ritmo “intorno al giorno”, un sistema a cicli che ha attirato l’interesse degli studiosi nel corso della storia. Ma è solamente a partire dall’inizio del ‘900 che si ha un’idea più precisa di come funzionino. Negli anni ’70 in particolare è stata scoperta la regione del cervello che funge da orologio centrale per tutti gli organi, ovvero il nucleo soprachiasmatico (SCN), che si trova nell’ipotalamo.
Successivamente, sono stati rilevati altri orologi periferici, responsabili di specifiche azioni che avvengono nell’organismo durante i ritmi circadiani. Le scoperte più recenti sono da parte di tre genetisti cronobiologici, Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young, che hanno ricevuto il Premio Nobel per la Medicina nel 2017 Grazie al loro studio sul meccanismo molecolare che controlla il ritmo biologico dell’uomo e scoperto il sistema grazie al quale tutti gli organismi viventi regolano il proprio orologio circadiano.
A “tenere il tempo” del nostro orologio molecolare sarebbero alcune proteine: l’interazione di queste proteine fa attivare i geni controllati da Clock (Clock Controlled Geens o CCG). Sembra infatti che il 10-30% dei geni contenuti nel DNA di un tessuto, siano controllati dall’orologio biologico molecolare. Non nella stessa quantità: di conseguenza, ogni organo risponde in maniera differente allo stesso stimolo.
Ritmi circadiani e ritmi biologici
La cronobiologia è la branca della scienza che studia i ritmi biologici di tutti gli organismi, tra cui anche l’uomo. I ritmi circadiani durano all’incirca 24 ore, e regolano il ritmo biologico del corpo: in ogni ciclo circadiano infatti avvengono dei cambiamenti a livello di secrezione di determinati ormoni e proteine.
Questi elementi sono implicati in tutte le attività biologiche primarie dell’essere umano, come il sonno, la veglia, l’alimentazione e l’energia di cui il corpo necessita.
Il ritmo circadiano è suddiviso in cicli da circa 3 ore: in ognuno di essi avvengono dei mutamenti nell’organismo, che influiscono sull’attività dell’uomo durante il giorno e la notte. In particolare:
I ritmi circadiani e la luce
I ritmi circadiani subiscono quindi influenze da tutte le ore del giorno, ma sono regolati principalmente dall’alternanza di luce e sole. La fase del giorno, di luce, è detta ergotropica, nella quale l’organismo concentra l’attività metabolica. Durante il giorno infatti il corpo ha bisogno di energia, deve rimanere sveglio e attivo.
La fase notturna è invece chiamata trofotropica, dedicata al riposo: gli organi si preparano dunque a riposare e alla ricostruzione cellulare e immunitaria per poter affrontare il nuovo giorno.
Il ritmo circadiano si basa principalmente sulla secrezione di melatonina, l’ormone prodotto dall’ipofisi che regola il ciclo di sonno e veglia. Si tratta di una componente fondamentale per l’organismo, perché da essa dipendono i cicli di tutto il giorno. È per questo motivo che, se non si dorme in maniera regolare, ad esempio in occasione di insonnia, risvegli notturni o di jet lag, tutto il corpo fatica a funzionare anche durante il giorno.
La produzione di melatonina è strettamente legata alla luce, o meglio, all’assenza di essa. Infatti la ghiandola riceve lo stimolo luminoso dall’esterno, inibendo così la secrezione dell’ormone del sonno. Il buio invece stimola il rilascio di melatonina, favorendo così la corretta quantità e qualità del sonno.
Cosa influenzano i ritmi circadiani?