Per coloro che sono soliti praticare yoga, questo nome non sarà di certo nuovo. Parliamo della respirazione ujjayi, una specifica tecnica di respirazione anche nota come “respiro vittorioso” che viene utilizzata durante la pratica (anche se non sempre) e che aiuta ad aumentare la concentrazione, calmare la mente e avere un maggior controllo del proprio respiro.

Una parte integrante della pratica yoga e che porta con sé notevoli benefici. Basta saperla eseguire nel modo corretto e consapevolmente, potendo così assorbirne ogni aspetto benefico e aumentare l’effetto positivo per mente e corpo della pratica stessa.

Ma vediamo meglio di cosa si tratta, come si esegue la respirazione ujjayi e con quali vantaggi per tutto l’organismo e non solo.

Cos’è la respirazione ujjayi?

Come detto, la respirazione ujjayi è una particolare tecnica respiratoria durante la quale sia i polmoni che il torace subiscono un’enorme espansione, proprio come ricorda la figura di un guerriero vincente (e da qui il suo nome respiro vittorioso). Ma non solo. Altro motivo per cui questa respirazione viene chiamata così riguarda il fatto che, mentre la si pratica, è possibile arrivare a un punto di concentrazione e calma tale da poter vincere la mente, riportando stabilmente il soggetto nel suo qui e ora.

Una parte integrante del pranayama (la scienza yogica del respiro) e della pratica yoga stessa e che, come tale, necessita di apprendimento, allenamento e solo dopo di poter essere padroneggiata per il raggiungimento di un benessere completo e totale.

Una respirazione solo per esperti quindi? Assolutamente no, perché già dalle sue prime applicazioni la respirazione ujjayi porta con sé una serie di benefici per il corpo e la mente a cui sarà difficile rinunciare.

I benefici della respirazione ujjayi

Oltre a calmare il respiro stesso e ad aumentare il livello di concentrazione in coloro che la praticano, tra i benefici insiti nella respirazione ujjayi ci sono:

  • la possibilità di tenere le diverse asana per un tempo maggiore e in modo più consapevole;
  • la possibilità di raggiungere una maggior resistenza e scorrevolezza durante la pratica, potendo così usare la stessa come una sorta di meditazione in movimento;
  • una diminuzione delle distrazioni e interferenze esterne e interne;
  • il rilassamento di specifiche aree del corpo e l’allentamento delle tensioni;
  • la diminuzione del mal di testa;
  • la riduzione del catarro;
  • il rafforzamento del sistema nervoso e digerente;
  • il miglioramento del sistema circolatorio;
  • l’aumento della flessibilità corporea;
  • il rallentamento del battito cardiaco;
  • un effetto riscaldante per il corpo;
  • il miglioramento degli stati di insonnia;

oltre poi a calmare la mente, ridurre gli stati di ansia e stress e portare uno stato di rilassamento profondo a corpo e mente.

Respirazione ujjayi: come si fa?

Tantissimi benefici, quindi, raggiungibili in modo semplice, allenandosi costantemente e con regolarità, seguendo le indicazioni date dal vostro insegnante per eseguire la respirazione ujjayi nel modo corretto.

Questa tecnica, infatti, ha delle caratteristiche uniche e particolari e consiste nella chiusura parziale della glottide (che solitamente agisce in modo inconscio). In questo modo l’aria rimane più a lungo nella faringe  e nelle cavità nasali, il cui compito è quello di riscaldarla prima di scendere nei polmoni. Ma ecco come si esegue:

  1. si parte in una posizione comoda, possibilmente con la schiena diritta, occhi chiusi e cercando di rilassare il corpo;
  2. da qui si esegue un respiro profondo, rilassando le spalle il collo, la mandibola e i muscoli del viso;
  3. si inspira lentamente dal naso e si espira dalla bocca, emettendo il suono hhaaa, in modo leggero e senza urlare o forzare la voce (come se doveste appannare degli occhiali);
  4. a questo punto, si ripete il tutto per un paio di volte, cercando di rallentare il respiro rendendolo calmo e profondo;
  5. da qui si chiude la bocca e si procede inspirando profondamente dal naso,
  6. poi, espirando, si contra leggermente la glottide e si cerca di riprodurre lo stesso suono precedente ma a bocca chiusa e senza stringere la mandibola, ripetendo il tutto un paio di volte.

La respirazione ujjayi si può utilizzare durante la pratica, da seduti, nel corso delle diverse asana, nella meditazione. Insomma, quando si preferisce purché sia fatta in modo consapevole e corretto.

Controindicazioni e precauzioni

Scopo della respirazione ujjayi, infatti, è calmare e rilassare corpo e mente. Per questo è sempre bene:

  • non forzare il respiro ma mantenerlo piacevole per tutto il tempo;
  • seguire le indicazioni dell’insegnante, soprattutto se si è alle prime armi e si ci si trova in difficoltà nella chiusura parziale della glottide;
  • evitare di praticare la respirazione ujjayi se si soffre di problemi respiratori gravi (per cui è necessario un consulto medico);
  • evitare di andare oltre ai propri limiti.

Pochi e semplici accorgimenti per eseguire correttamente la respirazione ujjayi, garantendosi tutti benefici sopra citati e aggiungendo un tassello in più alla vostra pratica yoga e al vostro benessere sia fisico che interiore.

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