Cos'è la piaghetta al collo dell'utero: le cause e cosa fare

Il nome può spaventare, ma la piaghetta al collo dell'utero generalmente non causa problemi, basta tenerla sotto controllo ginecologico e osservare alcune indicazioni per minimizzare il rischio di infiammazioni

Piaghetta al collo dell’utero” è una perifrasi che preoccupa molte donne. Eppure, questa particolare conformazione anatomica è innocua e, se opportunamente controllata, non ha rischi o conseguenze.

Ma quali sono le cause e i sintomi? E cosa deve fare chi riceve la diagnosi?

Cos’è la piaghetta al collo dell’utero?

La piaghetta al collo dell’utero è un fenomeno comune a molte donne: si tratta di un prolungamento verso l’esterno della mucosa endocervicale che provoca la scomparsa dell’epitelio pavimentoso che normalmente riveste il collo dell’utero.

Questo, spiegano i ginecologi di Humanitas, accade “quando una parte del tessuto di rivestimento del canale cervicale si espande verso l’esterno, andando a impiantarsi su un altro epitelio, quello vaginale, che riveste normalmente anche il collo dell’utero”.

Generalmente non è dolorosa ed è asintomatica, anche se in alcuni casi può dare sanguinamento e dolore o fastidio variano anche in base alla dimensione e alla posizione.

Le cause della formazione della piaghetta

La piaghetta al collo dell’utero può essere di natura congenita, ovvero presente dalla nascita: il nome scientifico, in questi casi, è ectopia.

Si parla di ectropion (che, come ectopia, significa “estroflessione”) se il fenomeno si è sviluppato in seguito a infezioni, infiammazioni ricorrenti (o mal curate), utilizzo di ormoni o a lacerazioni da parto. Infiammazioni e lacerazioni, infatti, possono provocare la scomparsa dell’epitelio pavimentoso che normalmente riveste il collo dell’utero e, di conseguenza, l’espansione verso l’esterno del tessuto di rivestimento del canale endocervicale.

Come comportarsi se sanguina?

La piaghetta al collo dell’utero è un disturbo innocuo e spesso asintomatico, tanto che spesso viene diagnosticato dal ginecologo casualmente durante una visita ginecologica.

Generalmente la piaghetta non provoca dolore, gli unici sintomi che potrebbero verificarsi sono leucorrea, ovvero maggiori perdite vaginali, perdite ematiche dopo il rapporto sessuale o piccole perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra.

Il sanguinamento è quindi un sintomo comune, che si verifica generalmente dopo un rapporto sessuale o tra una mestruazione e l’altra: in questi casi si parla di spotting intermestruale.

Le perdite ematiche coincidono tendenzialmente con periodi il cui in collo dell’utero è sottoposto a una maggiore tensione. In ogni caso, sia che le perdite siano occasionali o abitudinali, è bene sottoporsi alla vista di uno specialista, in modo che possa determinarne la natura e l’eventuale gravità.

La piaghetta al collo dell’utero in gravidanza

La piaghetta al collo dell’utero, se opportunamente e periodicamente controllata, non dovrebbe creare problemi né durante la ricerca della gravidanza né durante la gestazione. Il prolungamento della mucosa endocervicale favorisce anzi la sopravvivenza degli spermatozoi in utero, facilitando così la possibilità di rimanere incinta.

Con il proseguire della gravidanza, la piaghetta diventa sempre più irrorata di sangue, di conseguenza le piccole perdite ematiche potrebbero essere sempre più frequenti. Per questo, è fondamentale tenersi in contatto con il ginecologo per appurare la natura e la causa di eventuali perdite, in modo da individuare immediatamente se si tratta di problemi o se di normale sanguinamento legato a una ectopia o ectropion.

Ci sono conseguenze o rischi?

La piaghetta al collo dell’utero è innocua, ma è importante tenerla sotto controllo e osservare alcune indicazioni perché non si infiammi: alcune infiammazioni, infatti, se trascurate possono essere terreno fertile per alcuni tipi di lesioni cervicali, sino alle lesioni pre-tumorali.

I salvaslip dovrebbero essere evitati per non contribuire alla formazione di batteri, mentre l’uso del profilattico è fondamentale soprattutto se si hanno diversi partner e rapporti occasionali. È importante anche sottoporsi periodicamente a visite ginecologiche di controllo e a pap test.

Questo dovrebbe essere sufficiente per minimizzare i rischi di infiammazioni e fastidi, ma se così non fosse la piaghetta può essere trattata con una terapia a base di ovuli o lavanderimossa chirurgicamente tramite una tecnica chiamata diatermocoagulazione che brucia l’erosione in pochi secondi grazie a un bisturi elettrico. È una tecnica non invasiva che può essere effettuata a livello ambulatoriale senza doversi sottoporre ad anestesia perché la pratica non causa dolore.

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