Molte donne sperimentano un sanguinamento vaginale dopo il sesso o una visita ginecologica. Ma è normale che ciò si verifichi?

Secondo la nota rivista Healthline, circa il 9% delle donne sperimenta sanguinamento postcoitale anche dopo il primo rapporto sessuale (in cui avviene la rottura dell’imene ed è normale la perdita di qualche goccia di sangue). Il sanguinamento può interessare persone di tutte le età. Nelle donne che non hanno raggiunto la menopausa, la fonte dell’emorragia è solitamente la cervice; nelle donne in menopausa, invece, le fonti possono anche essere l’utero, le labbra vaginali o l’uretra.

Le possibili cause del sanguinamento

Il Journal of Menopausal Medicine afferma che il sanguinamento è più frequente nelle donne in perimenopausa e in menopausa a causa dell’abbassamento degli estrogeni, che comporta una minore lubrificazione vaginale e a una secchezza diffusa (che si può combattere con appositi lubrificanti o con una terapia a base di estrogeni).

Anche alcune infezioni – come la malattia infiammatoria pelvica, le malattie sessualmente trasmissibili,
la cervicite, la vaginite e la vaginosi batterica – possono causare sanguinamento postcoitale o post visita ginecologica. Lo stesso vale per i polipi cervicali o endometriali (escrescenze benigne o non cancerose presenti nell’utero o nel rivestimento della cervice) e per eventuali piccole escoriazioni della vulva. In rari casi, la perdita di sangue dopo il sesso o una visita ginecologica può essere un segno di cancro cervicale o vaginale.

Anche una gravidanza in atto può causare il sanguinamento vaginale. Questo a causa dell’abbassamento degli estrogeni e di una maggiore affluenza di sangue nella zona (soprattutto nel primo trimestre di gravidanza).

Test ed esami

Lo spotting occasionale dopo il sesso generalmente si risolve da solo senza cure mediche.

È consigliabile consultare un medico se, insieme al sanguinamento, si sperimentano sintomi come prurito o bruciore vaginale, bruciore durante la minzione, dolore durante il rapporto sessuale, mal di schiena lombare, nausea o vomito o perdite vaginali insolite. A destare preoccupazione dovrebbe essere anche un sanguinamento vaginale particolarmente intenso lontano dai giorni del ciclo.

A seconda dei sintomi e della storia clinica, il ginecologo potrà effettuare un test di gravidanza, un esame pelvico (in cui il medico inserisce 2 dita nella vagina per valutare la presenza di qualcosa di anomalo), un esame della cervice tramite speculum, un test delle urine o una ecografia transvaginale. Il medico potrebbe anche richiedere un esame del sangue, per escludere la presenza di particolari patologie.

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