Visita ginecologica: 7 cose che il ginecologo controlla della tua vagina

Per consentire al ginecologo di avere un quadro generale della condizione di salute della paziente, quest'ultima deve fornire delle informazioni in fase di colloquio. Dopo si passa alla visita clinica che può essere realizzata dall'esterno e anche dall'interno, attraverso strumenti ed esami appositi.

La visita ginecologica può creare imbarazzo nella paziente, soprattutto se si tratta della prima. Si può superare, almeno in parte, grazie all’informazione. Ecco cosa c’è da sapere.

La prima visita ginecologica

La prima visita ginecologica può aiutare a chiarire eventuali perplessità relative a metodi contraccettivi e altri aspetti in materia di sessualità. Ma non solo: tale visita offre un valido supporto per far fronte a problematiche dell’area ormonale.

Visita ginecologica: quando farla?

La prima visita ginecologica andrebbe fatta quando si iniziano ad avere rapporti sessuali completi. Tuttavia, è bene prenotare una visita dal ginecologo, indipendentemente dall’inizio dell’attività sessuale, in determinati casi, tra cui l’assenza del menarca, il primo ciclo mestruale, a 15 o 16 anni, oppure la presenza di squilibri ormonali, e ancora il verificarsi di mestruazioni particolarmente dolorose.

Come avviene la visita ginecologica

La visita ginecologica si compone, preliminarmente, di un colloquio in cui il ginecologo porrà delle domande riferite alla motivazione della visita, al quadro clinico, al calendario mestruale, ad eventuali allergie, operazioni chirurgiche, e così via. Dopo il colloquio, il ginecologo passerà alla visita clinica: la paziente si libererà di pantaloni e slip, per poi posizionarsi sul lettino ginecologico, con l’incavo delle ginocchia sugli appositi gambali e il sedere sul bordo.  A questo punto, il ginecologo dapprima osserverà i genitali esterni al fine di verificare che non siano presenti malformazioni e/o infiammazioni, e se lo considererà opportuno, procederà anche con l’ispezione dei genitali interni, mediante l’utilizzo di strumenti appositi, tra cui lo speculum, il più usato nelle visite di routine.

La visita interna potrebbe portare a due esami: il pap test, un esame impiegato per la diagnosi del papilloma virus e del tumore del collo dell’utero; l’ecografia ginecologica, utilissima per accertare le cause di un ciclo mestruale irregolare o di dolori al basso ventre. Nelle pazienti vergini viene effettuata per via transaddominale, ossia applicando un gel specifico sulla pelle e facendo scorrere la sonda lungo l’addome. È necessario avere la vescica abbastanza piena.

La visita ginecologica termina con un ulteriore colloquio, in cui il medico porterà la paziente a conoscenza delle sue osservazioni in merito alla visita clinica e risponderà ad eventuali quesiti.

Ecco come prepararsi alla prima visita ginecologica

Per prepararsi al meglio alla prima visita ginecologica occorrerà cercare, per quanto possibile, di vincere l’imbarazzo, magari confrontandosi con amiche o donne della famiglia che hanno già affrontato questo passo.  Come occorre vestirsi e depilarsi? Non ci sono norme da seguire, è bene sentirsi a proprio agio e quindi continuare sulla scia delle proprie abitudini.  È consigliabile non utilizzare, al momento della detersione, prodotti aggressivi o molto profumati in quanto potrebbero in qualche modo alterare e/o influenzare la visita.

Le proprie abitudini e la tipologia di vulva la dicono lunga sulla reale diversità delle donne che viene celebrata con ironia anche da un profilo Instagram!

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Visita ginecologica: 7 cose che possono essere controllate

Per concludere e sintetizzare, durante la visita ginecologica il ginecologo fornisce delle risposte e ‘controlla’ principalmente quanto segue:

1. Eventuali rossori e infiammazioni

Modifiche nel colore del tessuto nella parti intime possono rappresentare dei segnali circa la presenza di irritazioni dovute a infiammazioni causate da rapporti sessuali oppure da intolleranze/allergie a saponi e simili. Il ginecologo osserva la colorazione anche perché la presenza di pigmentazione scura può essere dovuta a melanomi sulla vulva.

2. Protuberanze genitali insolite

La visita esterna serve anche a rilevare eventuali protuberanze genitali insolite che non sempre sono da collegarsi a una malattia sessualmente trasmissibile, bensì a svariate ragioni che il medico andrà a individuare;

3. Troppi peli pubici

I medici consigliano che il pelo pubico abbia la forma di un triangolo invertito, a meno che non venga data una forma differente attraverso la depilazione. Come detto sopra, non occorre stravolgere le proprie abitudini in materia di depilazione. Se la paziente presenta troppi peli pubici che salgono fino allo stomaco oppure scendono tra le gambe, potrebbero esserci cause di natura ormonale. Sarà il ginecologo a definire, eventualmente, tale possibilità.

4. Tipologia di secrezione

Le secrezioni possono essere differenti a seconda della presenza o meno di infezioni, infiammazioni o altro. Esse di norma sono frequenti, tuttavia occorre tenerle sotto controllo, perché proprio la tipologia di secrezione può aiutare noi e il medico a capire se qualcosa non va.

5. Masse e protuberanze all’interno della vagina

La visita interna, realizzata con l’inserimento dello speculum da parte del medico, consente allo stesso di controllare che non siano presenti, all’interno della vagina, piaghe, protuberanze o masse.

6. Masse e protuberanze riscontrabili dall’esterno

Il ginecologo inserisce un dito o due nella vagina mentre controlla l’addome con l’altra mano, al fine di rivelare eventuali protuberanze o masse riconducibili a fibromi, cisti o cicatrici di precedenti infezioni.

7. Risposte a dubbi e perplessità

Il ginecologo fornirà risposte in merito a dubbi e perplessità, in modo da permettere alla paziente di uscire dallo studio con dei chiarimenti di natura fisica e/o emotiva.

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