La pratica dello yoga è senza alcun dubbio una delle attività che maggiormente uniscono corpo e mente, facendo bene ad entrambi e migliorando la consapevolezza sia fisica che mentale di chi si approccia concretamente a questa disciplina millenaria e dagli innumerevoli benefici. Una vera filosofia di vita, che vede nella sua pratica fisica diverse varianti, dall’Hata yoga al Vinyasa yoga e fino a una tipologia di attività chiamata naked yoga, ovvero la pratica senza vestiti.

Si tratta di una versione naturista dello yoga classico, nata nel 2014 in Australia e che, lentamente, si è espansa e diffusa in tutto il mondo, diventando una vera e propria moda per tanti e suscitando non poca curiosità. Una disciplina che, arrivando dallo yoga puro, dovrebbe avere solo aspetti positivi, ma che fatto, per come viene eseguita, può anche andare incontro a “problemi”, opinioni contrastanti e mal interpretazioni della pratica stessa.

Ma cerchiamo di fare chiarezza e di vedere esattamente cos’è il naked yoga e come si pratica.

Naked yoga: cos’è?

Quando si parla di naked yoga, si fa riferimento a una delle tante sfaccettature di questa pratica e filosofia millenaria, nata molto recentemente, intorno al 2014, e che nel tempo ha preso via via piede ottenendo molti seguaci, un po’ per curiosità, per comodità e per i benefici che sembrano essere associati a questa disciplina. Una pratica di yoga quindi, che a differenza di quelle tradizionali, viene eseguita senza abiti, totalmente nudi, anche si si tratta di classi di gruppo.

Perché nel naked yoga non esiste giudizio e attenzione fisica verso chi si ha davanti, ma è semplicemente un modo diverso e più “libero” di praticare, senza che si perda nessuno dei principi insiti nella filosofia dello yoga.

Come si pratica il naked yoga?

Un disciplina che, come detto, si può praticare sia in autonomia e nella più totale riservatezza, sia in vere e proprie classi e in cui, nei primi minuti di lezione, ci si spoglia per poi raggiungere il tappetino e iniziare la vera sessione di questa attività dalle mille sfaccettature e dai tanti benefici.

Ma come si pratica il naked yoga? A parte l’assenza di abiti, questa disciplina non ha nessuna differenza con la pratica yoga classica nelle sue diverse versioni, eseguendo le consuete asana e sequenze sempre con la massima attenzione, evitando errori di postura e di farsi male.

Un’attività che, proprio per sua natura, è ottima da praticare all’aria aperta, a contatto con la natura, per aumentare i benefici dello yoga e goderne a pieno.

I benefici di praticare yoga nudi

Il naked yoga, infatti, porta con sé notevoli benefici, soprattutto a livello mentale. Essendo una pratica yoga, se si osserva sul piano fisico vi si possono associare i classici benefici legati a questa disciplina, tra cui:

  • il miglioramento della respirazione;
  • una maggior stabilità ed equilibrio;
  • un miglioramento dell’attività cardiaca;
  • l’aumento della flessibilità e del tono muscolare;
  • una maggior ottimizzazione delle funzioni cognitive;
  • una più ampia percezione e consapevolezza corporea;
  • il rafforzamento del sistema immunitario.

Ma è appunto a livello mentale che il naked yoga da il meglio di sé, aumentando l‘autostima di chi pratica, la fiducia in se stessi, migliorando il modo in cui si osserva e valuta il proprio corpo e la percezione che si ha di sé. E portando un effetto benefico a livello umorale in chi pratica.

Ma attenzione ai pericoli.

Controindicazioni e pericoli

Perché sì, praticare naked yoga può avere delle controindicazioni e dei risvolti poco piacevoli.

Se si parla di controindicazioni fisiche, infatti, il tassello dolente della pratica di questa disciplina riguarda l’igiene e la salute corporea a livello intimo. Essendo nudi, sia se si pratica sul consueto tappetino ma soprattutto se si decide di farne a meno, il contatto del corpo e delle parti intime come la superficie scelta per la pratica mette nelle condizioni di potersi prendere batteri, virus, funghi, ecc. Che vanno  poi a generare patologie e problemi anche molto fastidiosi.

Di fondamentale importanza, quindi, è avere un proprio tappetino personale da igienizzare prima e dopo ogni utilizzo, ovunque decidiate di praticare l’attività.

Ma non solo. Tra i pericoli del naked yoga, infatti, ci sono quelli legati alla sua natura “free”. Il fatto di essere senza vestiti, infatti, può portare a errate interpretazioni della pratica e della disciplina, mettendo anche in condizioni di disagio e di pericolo (come molestie) se non ci si affida a maestri e professionisti più che seri.

Aspetti che si amplificano se si pensa alla facilità con cui oggi è possibile diventare maestri di yoga, magari programmando la pratica in classi di gruppo (in cui ci sono molte persone e di cui non si può avere la certezza delle buone intenzioni e atteggiamenti) o che propongo lezioni private che mettono ancora più a rischio il praticante se ci si trova davanti una persona non affidabile.

Un problema serio e a cui è importantissimo prestare massima attenzione. Dopo tutto non è un caso se , digitando le parole “naked yoga” su Google, tra i primi risultati che ci si trova davanti ci sono anche siti porno che nulla hanno a che vedere con lo yoga e con la filosofia che sta dietro questa disciplina, anche nella sua versione senza abiti.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!