Blue zone: quali sono in Italia e nel mondo le zone in cui si vive più a lungo
Blue zone e longevità. Ecco quali sono nel mondo (Italia compresa) le zone in cui si vive più a lungo, in salute e pieni di vitalità, a qualunque età
Blue zone e longevità. Ecco quali sono nel mondo (Italia compresa) le zone in cui si vive più a lungo, in salute e pieni di vitalità, a qualunque età
Magia? Decisamente no, anche se forse qualcosa di magico c’è. Ovvero lo stile di vita delle persone, dall’alimentazione alla cura del proprio benessere psicofisico, il cui risultato è una straordinaria longevità e una qualità della vita decisamente migliore rispetto alle altre parti del mondo.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sono le blue zone e quali segreti nascondono.
Con il termine blue zone, o zone blu, si vanno a indicare particolari zone del mondo in cui, per diverse ragioni, vi è una concentrazione di ultracentenari molto maggiore rispetto a tutto il resto del pianeta. Un termine coniato dai due scopritori di queste “zone”, l’epidemiologo sardo Gianni Pes dell’università di Sassari e il demografo belga Michel Poulain, ricercatore dell’università di Tallinn in Estonia, sulla base di diverse ricerche scientifiche volte ad analizzare i processi di invecchiamento della popolazione.
In particolare, quindi, sono state evidenziate quattro blue zone: l’Isola di Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoya in Costa Rica, l’isola di Ikaria in Grecia e una regione montuosa della Sardegna, l’Ogliastra.
Ma perché proprio blue zone? Per un fatto molto semplice in effetti. Intorno agli anni 2000, infatti, quando i due ricercatori analizzarono i dati avuti dall’isola italiana e dai villaggi situati nell’area dell’Ogliastra, la segnarono sulla cartina con un pennarello blu. E fu proprio da questo gesto che tutte le zone similari, per caratteristiche anagrafiche, qualità della vita degli abitanti e la quasi totalità di assenza di patologie come la demenza senile vennero indicate con questo colore e nome.
Una ricerca che sta continuando e che potrebbe riservare nuovi luoghi e nuove sorprese. Ma cos’è che davvero rende uniche queste zone?
Inizialmente si è pensato che le caratteristiche cosi particolari di questi posti e dei loro abitanti fosse data da fattori legati alla genetica. Di fatto, però, si è visto che non poteva essere così e gli studi si sono notevolmente ampliati, portando alla luce nuove e importanti motivazioni ed elementi di base.
Fu lo stesso Poulain, infatti, a rendere note le sue ricerche basate anche su fattori legati all’ambiente e all’impatto che questo ha avuto e ha tutt’ora sulla popolazione che lo vive, studiando, quindi, la relazione tra l’abitante e il luogo abitato e stilando una serie di punti identificativi, sette, che accomunano le diverse blue zone. Una sorta di segreti insiti nelle persone e nel territorio che insieme portano ad aumentare la longevità di chi vive in queste zone del mondo.
Tutti aspetti che contraddistinguono le blue zone e che, di fatto, è possibile fare propri, trasformando le proprie case in piccoli oasi di benessere. Ma quali sono le blue zone sparse nel Mondo?
Come visto in precedenza, fino a ora sono state identificate quattro blue zone:
Oltre poi a una quinta possibile blue zone, Loma Linda in California, anche se in questo caso sarebbe bene parlare di “popolazione blue”.
L’Ogliastra è caratterizzata da uno stile di vita in cui la modernità non ha ancora fatto breccia, ma dove è stata integrata in modo armonioso con la cultura tramandata nel tempo. Un luogo in cui esistono ancora l’aiuto reciproco, le tradizioni, il supporto all’interno della famiglia e agli anziani, oltre poi a seguire una dieta, che come detto prima, si basa moltissimo su prodotti locali e stagionali.
Stessa cosa accade in Grecia, sull’isola di Ikaria, dove la dieta, le tradizioni, la cultura e le diverse abitudini e stili di vita sono rimaste quasi immutate nel corso del tempo. Cosa che garantisce alla popolazione di questa blue zone una longevità straordinaria. E questo anche e nonostante l’aumento del turismo sull’isola.
Per quanto riguarda l’Isola di Okinawa e la penisola di Nicoya, poi, nonostante siano di diritto blue zone, registrando un alto tasso di ultracentenari proprio grazie allo stile di vita seguito dalla popolazione, è bene dire che qualcosa sta cambiando. E questo a causa dei modelli occidentali importati sul luogo che stanno modificando (anche se leggermente) le dinamiche salutari di questi posti nel Mondo, favorendo l’avvento di problemi come l’obesità e la sedentarietà.
Insomma, quello che appare chiaro è che, invece di proporre alle blue zone un modello più moderno e occidentale di vivere, forse sarebbe meglio fare esattamente l’opposto, riscoprendo il ritmo naturale di vita da cui proveniamo, il rispetto per sé stessi e per ciò che ci circonda e prendendosi cura di sé (dentro e fuori), degli altri e di ogni cosa che vive. Per arrivare a farlo insieme il più a lungo possibile e in salute.
Vivo seguendo il mantra "se puoi sognarlo puoi farlo". Sono una libera professionista della vita. Una porta verde, una poltrona rossa e una vasca da bagno sono le mie certezze, tutto il resto lo improvviso.
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