..Ovviamente i nostri grassi alimentari!
Grasso è sinonimo di Sovrappeso e siamo nell’era delle super bellezze “pin-up”, curatissime, rifatte e quasi innaturali, sempre ammaliati da facili risultati e schiacciati dalle privazioni alimentari.
Che ruolo hanno i grassi nella nostra quotidiana alimentazione, e quale posto occupano nella piramide alimentare?
I grassi alimentari, scientificamente definiti lipidi rappresentano una delle principali categorie di macronutrienti, insieme a carboidrati e proteine.
– Costituiscono la principale forma di riserva energetica degli organismi;
– entrano nella costituzione delle membrane biologiche, proteggendo la cellula dall’ambiente esterno acquoso essendo grassi idrorepellenti (rifiutano l’acqua), e conferiscono nello stesso tempo forma e protezione al nostro corpo.
– Inoltre svolgono importanti funzioni bioregolatrici e servono alla fabbricazione degli ormoni;
– trasportano le vitamine liposolubili assicurando così al nostro organismo la presenza di importantissime vitamine quali le vitamine A, D, E, K .

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Quante volte ci siamo ritrovate a pronunciare queste parole e ad afferrare al volo una merendina?! Nelle nostre “dolci tentazioni” ritroviamo le spiegazioni alle classiche maniglie dell’amore.
Non tutti i grassi sono uguali e sicuramente tutti sappiamo che i grassi insaturi sono migliori rispetto ai saturi.
Ma esistono dei grassi che si accumulano proprio a livello addominale, i cosiddetti grassi spazzatura (acidi saturi e le fritture in genere, cioccolato e patatine comprese). Il corpo, con fatica riesce a scinderli nei loro componenti, e non può utilizzarli perché non hanno più le loro caratteristiche di partenza. I “filtri naturali” (reni, pelle, polmoni), eliminano altri tipi di rifiuti, mentre questi tende ad accumularli. Solitamente il grasso superfluo si colloca nei tessuti specializzati, mentre un buon grasso naturale viene accumulato come riserva di energia. In questo caso cosa si può fare? Una combinazione di dieta appropriata e movimento fisico sono i principali fattori di eliminazione e rimessa di suddette componenti, ricordando un’ulteriore frase fatta : Noi coincidiamo precisamente con ciò che ingeriamo…
I tempi cambiano e le società si evolvono.
“Chi bella vuole apparire un poco deve soffrire”
Secondo uno studio del Michigan State University, pubblicato sull’International Journal of Eating Disorders, tra le ragioni che inducono una donna a voler dimagrire c’è anche il codice genetico.
Il team di scienziati ha analizzato proprio l’idealizzazione della magrezza in oltre 300 coppie di gemelle femmine dell’Msu Twin Registry, di età compresa fra 12 e 22 anni, misurando quanto fosse forte il loro desiderio di assomigliare ai personaggi che vedevano in tv, al cinema e sulle riviste. Una volta stabilito il livello di idealizzazione, hanno confrontato le varie risposte date da coppie di gemelle identiche con quelle di gemelle fraterne.
Risultato?
Le gemelle identiche che condividevano il 100% dei geni avevano livelli di idealizzazione più vicini tra loro rispetto a quelle fraterne.
Ulteriori analisi hanno mostrato che l’ereditarietà dell’idealizzazione della magrezza era del 43%, il che significa che quasi la metà dei casi dei differenti livelli di idealizzazione della magrezza può essere spiegata dal corredo genetico, anche se restano comunque fondamentali i modelli culturali. Morale della favola?
L’EQUILIBRIO è LA CHIAVE DEL SUCCESSO
L’amore per la buona tavola non può e non deve essere gozzoviglia disordinata, ma misura e attenzione alla qualità delle portate; rapporto corretto tra quello che si mangia e quello che si beve.
Articolo originale pubblicato il 29 ottobre 2012
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