Fra gli inestetismi che possono comparire sulla pelle, specie sugli arti inferiori, c’è l’eritema nodoso: un’infiammazione che si manifesta con noduli sottocutanei, rossi e di diversa dimensione, non ben definiti, detti grumi rotondi. Si tratta nella fattispecie di una malattia infiammatoria della pelle che può colpire le gambe come altre parti del corpo ad esempio le braccia, la testa, il volto e il torace.

L’infiammazione riguarda il tessuto adiposo e coinvolge i vasi sanguigni che lo irrorano, per questo i noduli appaiono di colore rosso. Di solito quando l’eritema nodoso appare esiste una malattia pregressa, che difficilmente si riesce ad individuare se non dopo aver consultato diversi specialisti ed essersi sottoposti ad analisi di vario tipo.

L’eritema nodoso può riconoscersi perché i noduli hanno un diametro compreso tra meno di un centimetro e pochi centimetri e alla palpazione risultano dolenti; può trattarsi di uno solo nodulo o di più noduli (anche 50). Un solo nodulo dura circa due settimane, successivamente alle quali ne possono apparire altri, fino ad un massimo di sei settimane.

Spesso l’infiammazione può risolversi da sola nel giro di qualche settimana e la guarigione è rivelata dal mutamento del colore dei noduli, che da rossi assumono un colore bluastro simile al livido e infine giallastro.

I sintomi dell’eritema nodoso

eritema nodoso
Fonte: PourFemme

Il primo sintomo dell’eritema nodoso è l’irritazione della pelle che tanto alla vista quanto al tatto risulta molto infiammata. Il tessuto cutaneo inoltre si gonfia e possono comparire dolori alle articolazioni (specie alle caviglie o alle ginocchia se l’eritema si diffonde sulle gambe) rigidità, tosse ma anche febbre e malessere generale con anomala perdita di peso.

L’eritema nodoso è un’infiammazione rara che colpisce 2/3 persone su 10mila ogni anno. Studi medici dimostrano che sono le donne fra i 24 e i 40 anni ad ammalarsi di più di eritema nodoso rispetto agli uomini in rapporto di 4 a 1, mentre nei bambini, colpisce il sesso maschile o femminile allo stesso modo.

Eritema nodoso: le cause

Nella maggior parte dei casi chi sviluppa l’eritema nodoso non riesce a trovare nessuna causa per l’infiammazione, e quando accade, i medici riferiscono lo stato come “eritema nodoso idiopatico”. Tuttavia, come anticipato, la causa dell’eritema nodoso può essere una malattia preesistente, una diversa infezione o una patologia. Le cause più frequenti sono la faringite da streptococco, la salmonella, la tubercolosi, la leucemia, ma anche l’epatite B, malattie sessuali come la sifilide, oppure la mononucleosi, la febbre reumatica, la colite ulcerosa e la malattia di Bechet.

Può causare l’eritema nodoso anche l’assunzione di farmaci come la penicillina e i contraccettivi orali. Quando viene diagnosticato l’eritema nodoso viene riconosciuto dai medici per l’aspetto tipico dei noduli, ma in caso di dubbi viene sempre consigliato il consulto con uno specialista, che di solito esegue una biopsia con prelievo di tessuto cutaneo.

La giusta terapia per l’eritema nodoso

Quando l’eritema nodoso è nella sua fase più acuta, e se i noduli non hanno iniziato a scomparire e a cambiare colore dopo qualche settimana è necessario intervenire con una terapia ad hoc a base di antinfiammatori non stereoidei: i cosiddetti FANS. Se l’eritema è molto esteso invece bisogna ricorrere ai corticosteroidi. Lo ioduro di potassio aiuta una più rapida guarigione, e se il dolore non accenna a diminuire bisogna fare ricorso a farmaci analgesici.

Fra i rimedi naturali contro l’eritema nodoso sono consigliate le tinture madri di ortica o calendula diluite in acqua, oppure i gel a base di camomilla o aloe. Sia con riferimento ai rimedi naturali che farmaceutici è d’obbligo la prescrizione medica e l’attenta lettura dei foglietti illustrativi, nonché il farsi seguire nella terapia da un dermatologo di fiducia.

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