Breathwork: pratiche respiratorie per stare meglio e ridurre ansia e stress
Respirare bene per vivere meglio. Ecco cos'è e come si pratica il breathwork, la tecnica di respirazione che elimina lo stress e ci fa stare bene.
Respirare bene per vivere meglio. Ecco cos'è e come si pratica il breathwork, la tecnica di respirazione che elimina lo stress e ci fa stare bene.
Ma di cosa si tratta esattamente e come si pratica il breathwork?
Con questo termine, traducibile in “lavorare con il respiro”, si intende una pratica che pone al centro il respiro, e che si compone di una serie di attività che lo utilizzano per trovare calma e benessere sia a livello mentale che fisico.
Di fatto, quindi, il breathwork si basa esattamente su questo, ovvero l’aiutarci a comprendere al meglio i propri schemi respiratori e imparare a modificarli, in modo che gli stessi possano aiutarci ad alleviare l’ansia e lo stress che si vivono.
Una tecnica che deriva dalla ben più antica pratica del pranayama, che consiste appunto in tutta una serie di tecniche di controllo della respirazione, variazioni della frequenza respiratoria e della durata di inspirazione e espirazione e fino all’esecuzione di momenti di apnea e in cui si trattiene il respiro che possono essere di maggior o minor durata.
Molti degli esercizi proposti nella pratica di breathwork, quindi, derivano proprio dal Pranayama, anche se più abbordabili a livello di esecuzione da chi non è abituato a farlo o non ha questo genere di tecniche come abitudine culturale.
Una pratica che porta con sé notevoli benefici e che coinvolge diverse parti del corpo, dalla zona addominale (diaframma e muscoli addominali), a quella toracica (coste e muscoli intercostali) e fino alla zona clavicolare.
Un modo di respirare che aiuta ad acquisire una nuova e maggior consapevolezza di se stessi e la conseguente gestione del proprio benessere, influendo sul proprio stato fisico, mentale ed emozionale.
Tra i benefici legati alla pratica del breathwork, infatti ci sono:
Benefici che vanno a migliorare la qualità della propria vita, agendo sia internamente che esternamente, semplicemente imparando a respirare nel modo corretto, consapevolmente e profondamente.
Per praticare il breathwork, infatti, esistono dei veri e propri esercizi da seguire che puntano al controllo della respirazione. E in cui il vero protagonista è il diaframma.
Un primissimo esercizio di breathwork, per esempio, punta alla comprensione della propria respirazione, verificando se è diaframmatica o toracica. Per farlo si poggia una mano sull’addome e una mano sul torace, osservando quale delle due si alza durante l’atto dell’inspirazione. La stessa cosa viene fatta per allenare il diaframma e imparare a usarlo correttamente. Un respirazione che ha un effetto calmante per la mente e che a stimolare il nervo vago, che favorisce la risposta parasimpatica legata al rilassamento.
Altra tecnica di respiro che unisce il breathwork alla mindfulness, poi, si chiama “consapevolezza del respiro” e deriva da una tecnica buddista, l’Anapanasati. La sua pratica si svolge attraverso lo spostamento della propria attenzione al respiro naturale, focalizzandosi sulle diverse sensazioni fisiche che si provano durante l’entrata e l’uscita dell’aria nel corpo. E riportando l’attenzione della mente al respiro ogni qualvolta subentrano dei pensieri esterni.
Un’altra tecnica ancora si chiama “respirazione 4+4+4+4”. Si esegue rilasciando tutta l’aria dai polmoni e trattenendo il respiro per 4 secondi. Poi si respira dal naso per 4 secondi, si trattiene il respiro per altri 4 secondi e si espirate dal naso per ancora 4 secondi. Un “circuito” da eseguire per cinque minuti, prestando attenzione ai movimento del diaframma e alle sensazioni che si provano.
Metodi ed esercizi diversi, che si possono imparare e sperimentare sia da soli (esistono veri e propri video e app che insegnano e guidano la respirazione) sia rivolgendosi a degli insegnanti di breathwork.
Quando si pratica il breathwork (cosa che possono fare davvero tutti), è bene ritagliarsi un momento per sé, lontano dal caos, dai rumori e permettendosi di lasciar andare le preoccupazioni, i pensieri ed eventuali tensioni.
Una pratica che si può fare seduti in una posizione comoda, con la schiena ben dritta e con i piedi poggiati a terra, ma anche con le gambe incrociate nella posizione del fiore di loto o, se si preferisce, da fare sdraiati a terra, in posizione supina, con le braccia distese lungo i fianchi e lasciando andare il peso verso il tappetino.
È importante, in ogni caso, che la posizione che favorisca il relax, ma che vi permetta di rimanere vigili e consapevoli verso ciò che state facendo, respirando con controllo e godendo dei benefici della pratica.
Vivo seguendo il mantra "se puoi sognarlo puoi farlo". Sono una libera professionista della vita. Una porta verde, una poltrona rossa e una vasca da bagno sono le mie certezze, tutto il resto lo improvviso.
Cosa ne pensi?