Ansia da vacanza? è normale, soprattutto nell'estate 2021

Strano ma vero, a volte il momento dell’organizzazione della vacanza può rivelare un corollario di ansia e preoccupazione. L'ansia è un segnale valido per la propria tutela; l’ostacolo si prospetta quando l'ansia per questo preciso momento dell’anno diviene patologica e sfocia nell’ansia da vacanza, ponendo un limite al normale svolgimento della stessa, vuoi per paura, vuoi per l’ansia di rispettare uno standard e di sentirsi al passo con gli altri.

Il momento delle vacanze, soprattutto quelle estive, dovrebbe configurarsi come un istante di felicità, di relax, addirittura liberatorio, non di certo costretto dall’ansia da vacanza, che ha a che fare con lo stress da partenza ma anche con l’ansia da divertimento forzato, quello senza il quale potrebbe sembrare di non aver sfruttato a pieno il momento.

L’ansia è un evento multiforme, percepito come emozione caratterizzante l’attesa di qualche cosa d’imprecisato, una specie di compito ostile, un nervosismo psichico non individuabile o determinabile con esattezza.

Nella sua forma originaria e nel suo indirizzo basilare è un’emozione utile, se vogliamo anche fondamentale alla buona riuscita delle attività quotidiane. Smette di esserlo, tuttavia, quando diviene invadente per la nostra psiche e sfocia in un ostacolo per lo svolgimento dei compiti, come accade nel caso dell’ansia da vacanza.

Le caratteristiche dell’ansia da vacanza possono svilupparsi con potenza differente e nelle conformazioni più importanti si può giungere a percepire un senso di scarso contatto con la realtà, sbandamenti, vertigini, ma addirittura manifestazione di dolore muscolare, accrescimento dello status di vigilanza, insonnia, problemi di concentrazione, sbalzi di sudorazione, tachicardia, ma anche dissenteria e cefalea.

Se l’ansia da vacanza sfocia in un reale impedimento o in un nemico da contrastare, risulta importante per il proprio benessere combattere il problema saggiamente, seguendo un iter di suggerimenti validi o rivolgendosi a uno specialista.

Ansia da vacanza: definizione e cause

ansia da vacanza
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Ansia da vacanza è ansia da organizzazione, panico nel colmare i tempi morti, paura di restare privi di tempo prezioso.

Le ferie e le vacanze si desiderano e si attendono tutto l’anno, ma nel momento in cui arrivano, per alcuni si configurano in uno status di ansia e stress. Perciò, piuttosto che riposare e gioire del periodo di libertà, il pericolo è quello di ritrovarsi ancora più affaticati di prima.

Esperti e studiosi hanno fatto una panoramica del fenomeno e delle sue origini intrinseche, individuando nell’ansia da vacanza quello stress che è l’attesa stessa, l’aspettativa, l’idealizzazione, una sorta di ansia da prestazione che è di per sé anche un’ansia sociale.

Tuttavia, per rendere il momento di pausa davvero proficuo e utile al riequilibrio mentale, si dovrebbe pensare a riconoscere ciò di cui si ha bisogno affinché lo sia, per trascorrere le vacanze con animo leggero e accettare ogni ipotesi d’imprevisto.

Oggigiorno, gli individui finiscono nel tranello dell’ansia da vacanza poiché configurano nella propria mente delle aspettative smisurate sulle ferie, sperando di compensare insoddisfazioni lavorative e/o personali subite durante il resto dell’anno.

L’ansia da vacanza diventa quindi il banco di prova sul quale ognuno deve dimostrare qualcosa al resto del mondo, una sorta di ennesimo esame da superare che non permette quindi al soggetto di scrollarsi di dosso il peso delle prove sostenute nel quotidiano.

A questo, sostengono nuovamente gli psicologi, si aggiunge la difficoltà ad accettare la realtà, proprio in virtù di uno standard da emulare: per fare solo un esempio, la coppia con figli che non si arrende al non poter frequentare ogni sera i luoghi della movida.

Insomma, partire senza pensare e lasciandosi tutto alle spalle sembra a volte più difficile di quanto non sia, soprattutto per quelle persone portate a tenere tutto sotto controllo e a organizzare ogni minuto con meticolosa precisione, senza far mancare la condivisione dei propri momenti di divertimento con il popolo dei social.

Come si manifesta l’ansia da vacanza?

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L’ansia è qualcosa che riguarda una grande fetta della popolazione. Lo rivelano numerosi studi, fra cui uno del 2019 dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, il quale ha rilevato che, fra i 700 soggetti analizzati, di età compresa fra i 19 e i 60 anni, il 79% di loro nell’ultimo mese aveva avuto disturbi fisici frequenti e importanti relativi all’ansia, il 73% si giudicava come soggetto apprensivo e facilmente in ansia per motivi di scarsa importanza.

Il 68% di loro affermava di sperimentare un malessere rilevante quando si trova distante dalla propria zona di comfort, mentre ben il 91% di loro trovava spesso difficoltoso rilassarsi.

Ma quali sono, oggi, le manifestazioni più oggettive dell’ansia da vacanza?

Per i millennials, ma per gli utenti social in generale, la condivisione mediatica della vacanza ricopre un ruolo molto importante, non solo nella misura in cui permette in maniera sana di rimanere in contatto con i propri amici e conoscenti, ma anche per rendere tutto più alla pari con gli standard socialmente stabiliti e con la propria ansia di rispettarli.

La scrittrice e storica statunitense Susan Sontag ha spiegato in passato come già mezzo secolo fa la fotografia invadesse la vacanza in maniere quasi ossessiva, quasi a mostrare un’esigenza di affermazione della propria realtà nel tentativo di migliorarla attraverso le foto.

La studiosa anticipava qualcosa di inimmaginabile, una dipendenza da smartphone e un legame fra social network e status sociale che in pochi avrebbero potuto prevedere. Nondimeno, alcuni studi dimostrano persino che Instagram peggiorerebbe la salute mentale dei propri utenti, soprattutto adolescenti.

Insonnia, scarso livello di autostima, FOMO, ansia e depressione sono solamente alcuni fra i più comuni sintomi esaminati nei comportamenti dei nativi digitali che impiegano la maggior parte del proprio tempo sui social media, secondo quanto osservato da numerosi studi, fra qui quello della Child and Adolescent Mental Health Services.

La conclusione di tutto è la lenta costruzione di un processo negativo, nel caso specifico di un’ansia da vacanza basata sul bisogno di approvazione da parte degli altri, la voglia di suscitare invidia o ammirazione. Si inizia così a manifestare più interesse verso il successo dei propri post sui social, che non sulla vacanza in sé per sé, impedendo un pieno godimento del momento che si sta vivendo se non lo si è condiviso prima con gli altri utenti.

Il successo percepito dal “pubblico” è in qualche modo il successo stesso della vacanza. Tuttavia, è imprescindibile arrivare alla conclusione che è impossibile apprezzare qualcosa, nel momento in cui si vive l’esperienza con il filtro dell’ansia da vacanza.

Ansia da vacanza e covid-19

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All’ansia da vacanza dovuta ai motivi già analizzati, in tempo di pandemia si affiancano altre motivazioni e altre manifestazioni di preoccupazione, poiché per viaggiare in epoca di emergenza sanitaria sono necessarie organizzazione, spirito d’adattamento e flessibilità, anche mentale.

Fra tamponi, certificati vaccinali, green pass, contagi in diminuzione, l’ottica generale appare migliorata dal punto di vista della diffusione del virus, tanto da spingere molti ad approfittare delle possibilità sin da subito, tralasciando magari le dovute accortezze collegate ai rischi tutt’ora presenti.

Altri, invece, sono riluttanti nel recuperare le usuali attività, indugiando o mostrando tangibili manifestazioni di ansia da vacanza, stress nel programmare le ferie e paura nell’utilizzo dei mezzi di trasporto.

Va comunque sottolineato che l’ansia è un fenomeno che colpisce chi già sperimentava questa sensazione prima della pandemia, ma alle problematiche preesistenti vanno a sommarsi quelle ad essa collegate, portando molti, al momento, a rinunciare totalmente. In definitiva, anche chi generalmente si sposta senza difficoltà, in tale atmosfera può sentirsi bloccato.

Un sondaggio del tour operator Tramundi su un campione di mille italiani fornisce una panoramica dell’ansia da vacanza e delle paure più comuni, in base al sesso e alle fasce di età.

Il 52,6% dichiara di voler partire appena possibile e soltanto l’1% afferma di rinunciare del tutto a spostarsi, ma un buon 27, 6% esprime però paura del contagio, specialmente all’interno della fascia 40-55 anni.

I giovani mostrano sorprendentemente più apprensione rispetto ai più anziani, ma la loro ansia ha basi differenti, in primis economiche, in quanto temono di perdere denaro a seguito di cancellazioni o imprevisti nella situazione epidemiologica.

Le donne sono più impensierite dall’idea di un possibile obbligo di quarantena, mentre gli uomini hanno una preoccupazione di base più economica.

Le paure, legate all’ansia da vacanza e all’offuscamento e intorpidimento mentale nel quale gli individui sono piombati nel tempo, sono tante: si spazia dalla paura del contagio, a quella di ritrovarsi in strutture che non rispettino le regole sanitarie, in luoghi troppo affollati o dove non viene offerta adeguata assistenza sanitaria in caso di contagio, fino a quella di rimanere bloccati sul posto e di non poter rientrare a causa di improvvisi cambiamenti.

Chiaramente, viaggiare al tempo del covid diviene più complicato rispetto al solito e necessita di una più articolata organizzazione, ma soprattutto di una maggiore flessibilità mentale.

In questo momento, la vacanza è resa più scomoda e stressante dal doversi incessantemente informare sulle normative vigenti nel luogo di partenza e di arrivo, dal doversi comportare in un determinato modo, dal dover prenotare anche le attività minori e dal saper, quindi, accettare la possibilità di maggiori imprevisti.

I rimedi all’ansia da vacanza

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L’ansia da vacanza, da spiegare, può essere facile e complicata allo stesso tempo: la pausa estiva arriva a conclusione di un anno in questo caso doppiamente impegnativo, per questa ragione se non s’impiega al meglio, invece di allentare lo stress, può diventarne la principale causa.

Ciononostante, i rimedi per godere pienamente della pausa estiva esistono e si configurano come un vero e proprio balsamo, in un momento di così grande incertezza generale.

Innanzitutto, può essere importante la ricerca del pieno godimento di ogni piccolo attimo di relax, ottenuto attraverso atti concreti, volti al recupero dell’energia mentale e fisica e del benessere generale.

In secondo luogo, non è utile cedere alla pigrizia e al torpore della quarantena: giova senza dubbio il mantenersi attivi, utilizzando pienamente le occasioni offerte dal mare, dalla montagna o dalle città.

Inoltre, non è da tralasciare l’importanza del socializzare e del condividere con gli altri, proprio in virtù dell’isolamento fisico e mentale al quale siamo stati sottoposti per lungo tempo.

Che sia con parenti, con amici o con semplici conoscenti, è importante per il benessere della comunità e del singolo organizzare momenti di condivisione, rispettando sempre le dovute norme.

Nell’ottica della condivisione sana, va in ultimo ricordato quanto sia importante, per arginare l’ansia da vacanza, l’ascolto interiore delle proprie esigenze e i momenti dedicati al proprio spazio, ai propri desideri.

Ansia da vacanza: 10 consigli per combatterla

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Come già spiegato, l’ansia da vacanza è frequentemente collegata alla volontà di organizzare il proprio tempo libero e al bisogno di riempire ogni spazio vuoto. Cosa si può fare per tornare a vivere un momento di pausa in totale benessere e allontanare ogni stress?

  1. Riconoscere ciò di cui si ha davvero bisogno. Raggiungere dei compromessi con i propri compagni di viaggio è basilare, in ottemperanza alle normative vigenti e al proprio budget a disposizione, ma senza mai tralasciare le proprie specifiche esigenze.
  2. Non pensare al lavoro. Per farlo, occorre organizzarsi preventivamente e far fronte a tutti i task previsti, senza rischiare di lasciare qualcosa in sospeso e doversene occupare durante il periodo di ferie, o che questo possa essere motivo di ansia nella propria mente.
  3. Non fossilizzarsi sui momenti morti. Alcune persone, oggigiorno sempre di più, sono abituate a pianificare ogni cosa, a tenere tutto sotto controllo, perciò tendono a farlo anche durante la propria vacanza, generando così una vera e propria ansia da vacanza in se stessi e negli altri compagni di viaggio. Tuttavia, staccare la spina vuol dire innanzitutto vivere ogni nuova esperienza senza programmarla, in totale casualità, magari anche nell’ozio totale.
  4. Tenere in conto gli imprevisti. Organizzazione non è sinonimo di perfezione, o meglio, non deve diventarlo se non si vuole piombare nel tranello dell’ansia da vacanza. La vacanza, come il resto dell’anno, può prevedere degli imprevisti e per vivere bene occorre avere il giusto spirito d’approccio.
  5. Senza esagerare. La vacanza pone davanti a cambiamenti di ritmi, di alimentazione e di orari, ai quali sicuramente non si è abituati. Ma non sempre, soprattutto in questo preciso momento storico, si potrebbe rispondere nella maniera sperata. Diventa quindi importante porsi dei limiti allo stress, come ad esempio ai divertimenti e alle feste.
  6. Domandarsi sempre come rimediare. Nel momento in cui un’attività o un pensiero procura ansia da vacanza, è importante rimanere lucidi e chiedersi come si può porre rimedio. Porsi la giusta domanda aiuta a trovare la giusta soluzione, utile anche in futuro.
  7. Pensare positivo. Nel momento in cui ci si rende conto che la negatività e l’ansia stanno prendendo il sopravvento, concentrarsi su un pensiero positivo e bello, magari legato al viaggio, aiuta a superare l’ansia da vacanza.
  8. Disconnettersi. Sì alla comunicazione, no alla FOMO e alla dipendenza da condivisione. Rispettare le aspettative sociali non aiuta ad evadere dalla prospettiva di un’ansia da vacanza, ma rende tutto più omologato e poco vissuto.
  9. Non avere paura dell’ansia. L’ansia in sé non è per forza un nemico, può essere anzi un punto di forza da cui partire per difendere la propria persona da pericoli e azioni sbagliate. Non ci si deve quindi giudicare male, poiché l’ansia è di base fisiologica e può essere contrastata
  10. Se l’ansia da vacanza è sproporzionata e invalidante, si deve cercare aiuto. Che sia generica o legata alla prospettiva delle vacanze, l’ansia che sfocia nella patologia può essere affrontata attraverso terapie psicologiche o farmacologiche, su consiglio di uno specialista, poiché i consigli e le tecniche generali potrebbero non sortire effetti.

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