Quali sono i tipi di psicoterapia e come scegliere il tuo
Ogni terapia tratta disturbi differenti e in base a ciascun approccio è possibile individuare quella più adatta alle proprie esigenze.
Ogni terapia tratta disturbi differenti e in base a ciascun approccio è possibile individuare quella più adatta alle proprie esigenze.
Ecco quali sono i principali tipi e scuole di psicoterapia e le diverse modalità di intervento utilizzate dagli psicoterapeuti.
La psicoterapia psicodinamica è basata sulla teoria psicoanalitica di Sigmund Freud e si concentra sull’esplorazione degli stati mentali inconsci e dei conflitti. Il terapeuta lavora per aiutare il paziente a comprendere i modelli di pensiero dei quali non si rende conto, le emozioni represse e analizza le esperienze del passato che influenzano la sua quotidianità e il suo agire nel presente.
Metodi comuni includono l’interpretazione dei sogni, l’analisi dei transfert (il fenomeni per il quale si proiettano su una persona i propri desideri e sentimenti) e l’analisi delle resistenze.
La terapia cognitivo-comportamentale si concentra sulle relazioni tra pensieri, emozioni e comportamenti. Gli psicoterapeuti CBT aiutano i pazienti a identificare e cambiare schemi di pensiero negativi o irrazionali che si ripetono sistematicamente e che sono la causa del disagio emotivo e dei loro comportamenti. Questo tipo di terapia è spesso strutturata e orientata al raggiungimento di obiettivi specifici, dall’interruzione dell’abuso di alcol e droghe, alle tendenze autolesionistiche. L’uso di tecniche come l’esposizione graduale, l’allenamento alle abilità sociali e la ristrutturazione cognitiva sono comuni in questa modalità di trattamento.
L’approccio umanistico alla psicoterapia, rappresentato da figure come Carl Rogers e Abraham Maslow, enfatizza l’importanza della consapevolezza, dell’accettazione incondizionata e della compassione nella relazione terapeutica. Questo tipo di psicoterapia mira a favorire l’autenticità e la crescita personale del paziente, fornendo un ambiente sicuro e accogliente e si basa sul presupposto che le persone siano in possesso del libero arbitrio e siano motivate a raggiungere il loro pieno potenziale attraverso l’autorealizzazione. Tecniche come la riflessione empatica, l’ascolto attivo e la congruenza emotiva sono fondamentali in questa modalità di trattamento.
Questo tipo di psicoterapia si basa sui principi della psicoterapia psicodinamica ma è focalizzata su un periodo di trattamento più breve, solitamente da 10 a 25 sessioni. Ciò che contraddistingue la psicoterapia psicodinamica breve è l’individuazione congiunta, da parte di terapeuta e paziente durante le prime sedute, di un unico obiettivo principale. In base ad esso viene determinato il percorso da seguire per raggiungerlo. Avere un focus chiaro permette di fare un lavoro interpretativo in un tempo relativamente breve, perché il terapeuta si occupa solo dell’area problematica circoscritta.
La terapia sistemica è caratterizzato da un approccio che si concentra sull’individuo nel contesto delle sue relazioni con gli altri, riconosce che un individuo non è isolato ma fa parte di un’unità o di un sistema più ampio, come una famiglia, una coppia, un’organizzazione o una comunità. L’obiettivo di questo tipo di psicoterapia è identificare gli schemi radicati all’interno delle relazioni e tra i membri della famiglia di una persona. Scoprendo il modo in cui i membri comunicano e si comportano in base alle loro convinzioni sul proprio ruolo, il processo terapeutico aiuta la persona a comprendere e modificare le dinamiche relazionali malsane. Tecniche come la mappatura familiare, l’analisi transazionale e l’intervento strategico sono utilizzate spesso in questo tipo di terapia.
Questo tipo di terapia integra l’aspetto somatico e corporeo nel trattamento delle difficoltà psicologiche. L’assunto di base è che il corpo è l’intera persona e che esiste un’unità funzionale tra la mente e il corpo. Questo approccio riconosce l’importanza dell’esperienza sensoriale e corporea come veicolo per l’espressione e la trasformazione dei disturbi emotivi. Tecniche come la respirazione consapevole, la consapevolezza del corpo e il rilassamento sono utilizzate per facilitare l’integrazione mente-corpo.
La psicoterapia analitica, chiamata anche terapia junghiana, è un approccio sviluppato dallo psichiatra svizzero Carl Jung (1875-1961) che cerca di portare in equilibrio il conscio e l’inconscio per aiutare l’individuo a sentirsi più equilibrato e integro. Per farlo la terapia esamina le motivazioni che si trovano nel profondo della psiche del paziente e al di sotto della sua consapevolezza prendendo in analisi tutti gli aspetti della persona per cercare di individuare i segni del disagio.
Dato che cerca di spiegare l’intera psicologia umana, la terapia junghiana viene impiegata per affrontare quasi tutti i disturbi psicologici e mentali con particolare applicazione nei casi di ansia, depressione, fobie, problemi relazionali e di bassa autostima. Questo tipo di terapia si avvale dell’analisi dei sogni, delle associazioni di parole e di attività creative come la pittura, il teatro, la danza e la musica.
La terapia comportamentale si basa al principio secondo il quale tutti i comportamenti umani vengono appresi ma possono essere modificati. Essa viene impiegata per cambiare quei comportamenti autodistruttivi e dannosi che la persona ha sedimentato nel tempo mediante tecniche come il condizionamento operante e l’apprendimento sociale. Durante le sedute lo psicoterapeuta promuove la desensibilizzazione nei confronti di quei comportamenti a favore di un rinforzo positivo nei confronti di alternative non nocive.
La terapia della Gestalt formulata dallo psicoterapeuta Friedrich Salomon Perls si focalizza sulle esperienze del paziente nel tempo presente, nel “qui e ora” piuttosto che sul suo bagaglio del passato. Il termine tedesco die Gestalt, che dà il nome a questo tipo di terapia, significa forma, e in ambito clinico viene utilizzato in riferimento alla forma, alla struttura dell’essere umano focalizzandosi su un approccio olistico: il disagio del paziente, per essere realmente inquadrato e compreso, deve essere considerato in una visione di insieme, in un contesto più ampio, dal rapporto uomo-ambiente all’intera vita dell’individuo senza tralasciare gli aspetti fisici, emotivi, relazionali ed intellettuali.
La terapia della Gestalt punta a ricongiungere le parti disconnesse della personalità dell’individuo e viene utilizzata anche per aumentare la consapevolezza di sé.
La terapia esistenziale è frutto della forte spinta filosofica di tipo esistenzialista di Friedrich Nietzsche, Soren Kierkegaard e Martin Heidegger: ansia e incertezza fanno parte della condizione umana che spinge la persona ad essere in costante ricerca di sé stessa perché il significato della vita cambia di continuo. Questo tipo di terapia si basa sull’autodeterminazione (condizione che viene data come in possesso da tutti), il libero arbitrio (la terapia aiuta a fare scelte razionali e autentiche) e sulla ricerca di significato e realizzazione personale. Esplora temi come la libertà, l’isolamento, la mortalità e la solitudine trattando gli stati d’animo (dalla rabbia all’apatia) e le relazioni.
La MBCT è stata sviluppata da Zindel Segal, John Teasdale e Mark Williams con l’obiettivo di curare le vulnerabilità alle ricadute depressive da parte delle persone con Disturbo Depressivo Maggiore (MDD). La terapia unisce la terapia cognitivo comportamentale alla meditazione e alla mindfulness, ovvero un atteggiamento non giudicante e orientato al presente. La MBCT viene impiegata per curare disturbi come l’ansia, la depressione e lo stress cronico individuando e modificando i modelli di pensiero negativi oltre a promuovere una maggiore consapevolezza del momento presente.
Quando si tratta di scegliere la tipologia di psicoterapia più adatta alle proprie esigenze è importante considerare diversi fattori. In primo luogo, è consigliabile riflettere sulle specifiche difficoltà che si stanno affrontando. Ad esempio, se si soffre di ansia o depressione, potrebbe essere utile considerare approcci come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la terapia basata sulla mindfulness. D’altra parte, se si desidera esplorare gli aspetti più profondi dell’inconscio e dei processi psicodinamici, potrebbe essere preferibile una psicoterapia psicodinamica o analitica.
Un altro aspetto da considerare è la propria personalità e le preferenze individuali. Alcune persone potrebbero preferire un approccio diretto e orientato alla soluzione mentre altri potrebbero desiderare un percorso terapeutico più empatico e centrato sulle emozioni, come la terapia umanistica o la terapia della gestalt. Oltre a questo, è importante valutare anche la relazione terapeutica: sentirsi a proprio agio e avere fiducia nel terapeuta è fondamentale per il successo della terapia, pertanto è consigliabile programmare un’iniziale sessione di consulenza per valutare la chimica e la compatibilità.
Infine, tenere conto delle evidenze scientifiche può essere utile in quanto alcuni approcci hanno un ampio supporto di ricerca e sono raccomandati per specifici disturbi. Consultare fonti affidabili, come associazioni professionali o pubblicazioni accademiche può fornire informazioni sulle evidenze e sull’efficacia dei diversi approcci.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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