Christmas blues: 9 segnali da "depressione durante le feste" o "tristezza di Natale"

Il Christmas blues, o depressione natalizia, è un'espressione con cui si designa quel misto di tristezza, malinconia, apatia, nostalgia e/o ansia che prende il sopravvento durante le feste dicembrine. Non si tratta di una diagnosi clinica vera e propria, bensì di uno stato emotivo che può avere forme di espressione anche molto intense e difficili da contrastare. Vediamo di che cosa si tratta nello specifico.

Il periodo natalizio non è tutto luci, regali e alberi. Anzi. Per moltissime persone, infatti, esso è occasione del cosiddetto “Christmas blues”, una sorta di depressione che attanaglia gli spiriti con l’approssimarsi di Gesù bambino, spesso estendendosi a tutto il lasso di tempo festivo.

Quali sono i suoi sintomi? Perché alcuni individui sono tristi, se immersi nell’atmosfera natalizia? E come si può affrontare? Vediamolo nel dettaglio.

Che cos’è il Christmas blues?

Il Christmas blues, o depressione natalizia, è un’espressione con cui si designa quel misto di tristezza, malinconia, apatia, nostalgia e/o ansia che prende il sopravvento durante le feste dicembrine. Non si tratta di una diagnosi clinica vera e propria, bensì di uno stato emotivo che può avere forme di espressione anche molto intense e difficili da contrastare.

Tra le cause più comuni alla base tale malessere natalizio vi sono, senza dubbio, le altissime aspettative che caratterizzano questo periodo dell’anno, costellato di pressioni sociali, attenzione estrema alle apparenze (e i social network ne sanno qualcosa, essendone i complici principali) e corse al “regalo perfetto”.

Proprio la scelta dei regali – unitamente all’acquisto delle decorazioni e alla partecipazione di eventi a tema festivo, dalla cena natalizia al “Secret Santa” con i colleghi – può costituire, per alcune persone, un motivo di angoscia e preoccupazione, soprattutto in caso di difficoltà economiche, siano esse lievi o ingenti.

Allo stress finanziario si correla, poi, anche quello fisico ed emotivo, tipico della conclusione dell’anno, cui si aggiungono, spesso, la stanchezza dei preparativi – e il considerevole sovraccarico che ne deriva -, la solitudine di chi vive lontano dalla famiglia e dai propri cari e i ricordi dolorosi, in particolar modo quando si sta affrontando l’elaborazione di un lutto o quando il clima di gioia e condivisione richiama alla mente persone importanti che non sono più presenti.

Spesso, inoltre, la tristezza di Natale si può confondere con il Disturbo affettivo stagionale (DAS), sebbene questo possegga caratteristiche ben diverse dalla prima. Come si legge su State of Mind, infatti:

Il DAS è descritto dal DSM5 come “Disturbo depressivo maggiore, ricorrente, con andamento stagionale”, e riguarda: episodi depressivi importanti, aventi esordio stagionale (solitamente in autunno/inverno); non collegabili ad altri fattori stressanti (es. disoccupazione stagionale); con remissioni che avvengono tipicamente in un periodo dell’anno (frequentemente la primavera).

I sintomi e segnali da non sottovalutare

Ma quali sono, nello specifico, i sintomi più frequenti e da non sottovalutare? Vediamone i principali:

  • tristezza persistente: il Christmas blues di esplica in una malinconia e/o in un abbattimento che dura più giorni, che non accenna a diminuire e che non sembra presentare una causa evidente;
  • isolamento sociale: la depressione durante le feste può condurre a evitare amici, parenti, conoscenti ed eventi sociali e a chiudersi sempre di più nel proprio solipsismo;
  • perdita di interesse, entusiasmo e piacere: la gioia che, di solito, si prova compiendo determinate attività non è vivida come in altri periodi dell’anno, e anche i festeggiamenti ne risentono;
  • ansia e nervosismo: anche percepire una forte ansia o essere irritabili e nervosi può essere uno dei sintomi del malessere natalizio;
  • mancanza di energia e stanchezza: chi soffre di Christmas blues può avvertire una stanchezza più acuta del solito, anche dopo una buona quantità di riposo, ed esperire, al contempo, una sensazione di esaurimento, sia fisico che mentale;
  • disturbi del sonno: in questi casi, si può anche incorrere in insonnia, difficoltà a prendere sonno o risvegli continui nell’arco della notte, o, al contrario, un bisogno di sonno eccessivo;
  • variazioni dell’appetito: le persone che patiscono il periodo natalizio possono anche riscontrare un maggiore o minore appetito rispetto al consueto;
  • problemi di concentrazione: il focus può essere inficiato, e con esso la concentrazione e la capacità di prendere decisioni, anche molto semplici;
  • bassa autostima: soffrire di depressione durante le feste può significare anche essere tormentati da pensieri negativi, di comparazione e di inadeguatezza.

Tra i segnali più gravi, invece, troviamo:

  • pensieri di autolesionismo e suicidio;
  • ritiro sociale totale;
  • abuso di sostanze (di qualsiasi tipo);
  • incapacità di svolgere le normali attività quotidiane.

Consigli pratici per un Natale sereno

Vivere un Natale sereno, però, è possibile, anche per chi è affetto dal Christmas blues. Per rendere questo scenario una realtà, vi sono alcuni piccoli accorgimenti che possono essere messi in atto. Ecco alcuni suggerimenti:

  • gestire le aspettative e abbandonare l’idea di perfezione: la nostra vita non è un film Netflix, quindi al bando le tavole impeccabili e le decorazioni sgargianti (e costose). Piuttosto, è bene concentrarsi sugli aspetti più autentici e semplici, e porre attenzione alle proprie priorità (come il trascorrere del tempo con gli amici o i parenti, concedersi parentesi di relax e affini);
  • pianificare in anticipo, sia le spese – magari dandosi un budget indicativo per quanto concerne regali, eventi, cibo e addobbi -, sia gli impegni e le incombenze, in modo tale da non rischiare di essere oberati anche in tale periodo dell’anno;
  • dedicare del tempo a se stessi, mediante la lettura di un libro, un bagno rilassante, lo sport, la meditazione o qualsiasi altra attività che doni piacere, benessere e serenità;
  • accogliere le proprie emozioni, anche se esse sono di natura triste o malinconica: ogni emozione ha diritto di cittadinanza;
  • coltivare abitudini sane, a partire dall’alimentazione – la quale, anche durante le feste, è opportuno che sia sempre equilibrata e salutare -, fino allo sport, che deve essere costante, e al sonno, rigenerante e regolare;
  • rendere il Natale personale, introducendo nuove tradizioni che veicolano gioia e felicità e sperimentando attività inedite e coinvolgenti;
  • celebrare chi non c’è più, onorando i propri cari con piccoli gesti (una foto, una candela o il racconto di una storia che li riguarda) e celebrando i ricordi che si conservano di essi, focalizzandosi, al contempo, anche sul presente e su quello che c’è;
  • coltivare le relazioni con gli altri, sia con gli amici e i parenti, sia non chi non si conosce e, magari, ha bisogno di aiuto: in questo senso, può essere utile dedicarsi al volontariato o all’aiuto delle persone più deboli. Fondamentale, inoltre, condividere le proprie emozioni, parlarne apertamente e connettersi con la propria rete di supporto.

L’importanza del supporto sociale

Proprio il supporto sociale ricopre un ruolo di estrema importanza per chi soffre di Christmas blues, e per il benessere emotivo nel complesso. In periodi intensi come quello natalizio, infatti, possedere una rete di supporto, affetti e relazioni sane e positive può essere d’aiuto nell’alleviare lo stress, superare i momenti di difficoltà e vivere il Natale con maggiore serenità e pace interiore.

Parlare con qualcuno che stimiamo e per cui proviamo affetto, per esempio, è un toccasana per diminuire lo stato di ansia e malessere tipico della depressione durante le feste, perché crea un senso di accoglienza, allenta le tensioni emotive, fornisce conforto e offre nuove prospettive per fronteggiare i problemi.

Trascorrere e condividere tempo di qualità con parenti e amici, inoltre, riduce la solitudine e l’isolamento e promuove un senso di appartenenza, oltre a offrire un aiuto concreto e pratico nella propria quotidianità e ad aumentare la resilienza di fronte agli ostacoli, acuendo il benessere psicofisico e nutrendo l’empatia.

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