Periodi di stress, cambiamenti più o meno voluti, preoccupazioni e/o caos capitano a tutti. Quello che fa davvero la differenza, però, è come li si vive e come li si affronta, per superarli traendone beneficio e uscirne nel migliore dei modi, ancora meglio di quando sono iniziati: un modus operandi che prende il nome di antifragilità.

Così si definisce la capacità di vivere i momenti difficili con positività, captandone i benefici e migliorando se stessi, ottenendo così notevoli vantaggi da ciò che appare negativo e trasformandolo di fatto in un’occasione positiva di crescita ed evoluzione personale.

Ma cerchiamo di capire meglio cos’è l’antifragilità e come questo concetto può aiutarci nella vita quotidiana.

Cosa significa antifragilità?

Quando si parla di antifragilità si potrebbe riassumere il tutto dicendo che questa è la capacità di migliorare quando le cose peggiorano. Ma andiamo per gradi: all’interno del concetto di antifragilità, infatti, sono presenti sia quello di fragilità che, in modo quasi automatico, quello di robusto.

L’antifragilità è quindi sinonimo di robustezza? Assolutamente no. E questo perché il concetto di robusto implica una resistenza a eventuali danni o urti ma senza trarne alcun vantaggio e/o miglioramento. Come dire: si resiste ma non si evolve.

Il termine antifragilità, invece, implica che di fronte a una difficoltà, un cambiamento, una sofferenza o uno shock, ci sia un miglioramento personale. Una modifica in positivo di chi lo vive e, quindi, un’evoluzione interiore.

Antifragilità e resilienza

Un concetto che si potrebbe erroneamente associare alla tanto nominata resilienza, ovvero la capacità personale di reagire in maniera positiva e costruttiva alle avversità che ci si parano davanti nel corso della vita, adattandosi e accogliendo il cambiamento, cambiando con esso.

Di fatto, quindi, la resilienza nasce come risposta a un evento che modifica il proprio stato personale ma che non implica un’evoluzione o un miglioramento. Una sorta di capacità di superare, resistere e sopravvivere indenni all’inaspettato, a ciò che è incerto, ma senza trasformare ciò che accade in qualcosa di positivo per se stessi. Semplicemente lo si vive e lo si supera.

L’antifragilità, invece, presuppone la capacità di andare avanti rispetto alle situazioni “negative” della vita, trasformandole in occasioni per migliorare, traendone vantaggio. Superando, quindi, il concetto di resilienza poiché implica un cambiamento e un’evoluzione positiva del soggetto.

Un concetto formulato nel 2012 dal filosofo e matematico Nassim Nicholas Taleb che nel suo libro “Antifragile. Prosperare nel disordine” ha descritto il principio di antifragilità dicendo:

Alcune cose traggono beneficio dagli shock, prosperano e crescono quando sono esposte a mutevolezza, casualità, disordine e fattori di stress e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza. Ciò nonostante, a dispetto dell’onnipresenza del fenomeno, non disponiamo di un termine che indichi l’esatto opposto della fragilità. Per questo parleremo di antifragilità.

Antifragile. Prosperare nel disordine

Antifragile. Prosperare nel disordine

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Come l’antifragilità può aiutarci

In questo modo, quindi, secondo il filosofo, sviluppando il principio di antifragilità e portandolo attivamente nella propria vita, si va a liberare se stessi da ogni sovrastruttura, mania di controllo e/o perfezione, dalla tensione a voler evitare eventuali problemi e sfide, uscendo dalla propria comfort zone e imparando ad accogliere il cambiamento che è parte della vita di ognuno. Ma in modo positivo poiché consapevoli che positivo sarà anche il risultato finale.

Il tutto trasformando ogni incertezza, dubbio, difficoltà, ecc., in un’occasione di crescita personale, un’opportunità di miglioramento e di evoluzione concreta di sé. Eliminando, quindi, ogni forma di incertezza e/o paura verso il futuro e aumentando la fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e mezzi e arrivando a vivere in modo più sereno ogni avvenimento e ogni giorno della propria vita. Come? Ovviamente allenandosi!

Come sviluppare l’antifragilità

 L’antifragilità, infatti, a meno che non la si abbia come mood innato di vita, deve essere sviluppata e alimentata in modo progressivo, allenandosi giorno dopo giorno, sviluppando questa ottima qualità a piccoli passi e seguendo qualche buona abitudine di vita.

1. Avere sempre un piano B

Per prima cosa, quindi, è importante essere sempre pronti a tirare fuori dalla tasca un piano di riserva qualora il percorso che ci si era prefissati dovesse improvvisamente virare altrove.

Certo, a tutti piace che le cose vadano come sperato. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. A noi spetta la capacità di non farsi prendere alla sprovvista e di tirare fuori la nostra antifragilità con un bel piano B pronto all’uso.

2. Accettare l’incertezza e il cambiamento senza paura

Il cambiamento è parte della vita, dopo tutto lo viviamo fin da quando nasciamo, trasformandoci e modificandoci fino ad arrivare all’età anziana. Ma se la crescita passa come un processo naturale e a cui non si presta particolare attenzione, ci sono altri cambiamenti a cui far fronte, spesso del tutto inaspettati e non voluti.

Essere dotati e sviluppare l’antifragilità permette di prendersi dei rischi e affrontare ogni evenienza trasformandoli in opportunità. Trovandoci del buono e del positivo, girandoli a nostro favore e imparando da essi.

3. Trasformare l’ansia in un’alleata

Avreste mai detto che l’ansia possa diventare una vostra alleata? Forse no, ma è esattamente così. L’importante è non combatterla o rifiutarla ma accoglierla come un avvertimento che ci viene in soccorso nel momento del bisogno.

Una sorta di campanello d’allarme che ci richiama nel momento in cui le influenze esterne stanno prendendo il sopravvento nella nostra vita, facendoci dimenticare chi siamo e cos‘è importante per noi e donandoci di fatto la possibilità di fermarci e ascoltarci più a fondo. Un bel momento di antifragilità utile a noi stessi e al nostro star bene.

4. Concentrarsi su ciò che è essenziale

Antifragilità fa rima con semplicità. Nonostante a molti piacciano le regole, l’ordine e le buone abitudini, a volte è necessario allentare la presa e semplificare le nostre azioni quotidiane. Come? Concentrandosi solo su poche cose e liberandoci di ciò che è in più, superfluo o non utile al proprio benessere.

Così facendo sarà più semplice affrontare i momenti di difficoltà perché avremo meno cose da gestire ma che saranno anche le uniche che avranno realmente importanza. E questo vale per ogni cosa, dagli oggetti alle persone che abbiamo vicino.

Insomma, portare l’antifragilità nella propria vita e imparare a migliorarsi positivamente in ogni accadimento, non può che essere un vantaggio per ciascuno di noi, sia a livello personale che nelle relazioni che si vivono. Ecco perché è importante tenerlo bene a mente e provare a farlo, giorno dopo giorno: mal che vada non si avrà perso comunque nulla.

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