Shadow work, come lavorare sul proprio "lato oscuro" e sulle ombre per stare bene

Sebbene possa essere un percorso impegnativo, esso offre la possibilità di una crescita personale significativa e un approccio migliore alla vita.

Shadow work: cosa significa?

Il termine inglese “shadow work” (ovvero “lavoro dell’ombra”) proviene dalla psicologia analitica di Carl Gustav Jung ed è stato successivamente adottato in vari contesti psicologici, spirituali e di crescita personale. Il concetto si riferisce a un processo di auto-esplorazione e auto-consapevolezza nel quale una persona cerca di riconoscere, comprendere e integrare gli aspetti nascosti, inconsci o ritenuti negativi della propria personalità.

L'”ombra” rappresenta quegli aspetti di sé stessi che sono stati repressi o ignorati a causa di condizionamenti sociali, culturali o personali e che possono includere emozioni, desideri, impulsività o tratti di personalità che non si è disposti a riconoscere o accettare apertamente.

Lo shadow work implica l’analisi di queste parti nascoste per portarle alla luce e integrarle nella propria identità. Lo psicologo infatti sosteneva che, tra gli archetipi della personalità ci sia la “persona”, che è quella che si mostra al pubblico, e il “sé ombra”, che rimane privato, nascosto e include i tratti che una persona non ama mostrare. Tuttavia, Jung non considerava l’ombra come una parte negativa o qualcosa di cui vergognarsi, bensì una parte importante della psiche dell’individuo.

L’obiettivo dello shadow work è quello di assimilare l’ombra e la persona, in modo che l’individuo possa imparare a gestire gli impulsi che di solito ignora, come la rabbia o l’avidità. Jung credeva anche che l’inconscio collettivo, gli impulsi della società, influenzassero l’ombra.

Così come il lavoro sull’ombra può aiutare una persona a confrontarsi con le parti della sua personalità che di solito evita, lo psicologo pensava che potesse permetterle di affrontare i pregiudizi e gli impulsi derivanti da mali sociali più ampi.

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Cosa possiamo trovare nella nostra ombra?

Gli aspetti nascosti all’interno dell’ombra possono includere tanti sentimenti ed emozioni diverse che variano da persona a persona, eccone alcuni:

1. Rabbia repressa: molte persone reprimono rabbia o aggressività per paura di ferire gli altri o di essere giudicate. Questa rabbia repressa può manifestarsi in vari modi, come risentimento, irritabilità o comportamenti passivo-aggressivi.
2. Vergogna: la vergogna è spesso repressa perché è un’emozione molto dolorosa. Può riguardare sentimenti di inadeguatezza, colpa o auto-condanna. La vergogna può avere un impatto significativo sull’autostima.
3. Paura: le paure profonde e irrazionali possono essere sepolte nell’ombra. Queste paure possono riguardare situazioni specifiche, come la paura dell’abbandono o della solitudine, o possono essere più generali, come la paura dell’ignoto.
4. Desideri inconfessati: gli aspetti dell’ombra possono includere desideri o fantasie che una persona può sentirsi imbarazzata o colpevole a riconoscere. Questi desideri possono riguardare la sessualità, l’ambizione o altre aree della vita.
5. Invidia o gelosia: sentimenti di invidia o gelosia verso gli altri possono emergere quando una persona si confronta con il successo o la felicità altrui.
6. Vulnerabilità: alcune persone possono reprimere la loro vulnerabilità o la paura di essere ferite emotivamente. Questo può portare a una difficoltà nel connettersi autenticamente con gli altri.
7. Egoismo: gli aspetti egoistici o narcisistici della personalità possono essere anch’essi presenti nell’ombra. Questi aspetti possono emergere quando una persona cerca il proprio interesse a spese degli altri.
8. Sensibilità: talvolta, la sensibilità e la pietà possono essere rese inconsce per proteggere se stessi dalle ferite emotive. Questo può influire sulla capacità di mostrare empatia o compassione.

Nella propria ombra si possono trovare anche traumi, come spiega la dottoressa Natacha Duke:

Spesso il sé ombra si crea nell’infanzia, quando ci viene detto che qualcosa di noi non va bene o che c’è una parte di noi che non va bene o non è amabile.

Se ad esempio si è cresciuti come bambini molto loquaci con dei genitori che dicevano ripetutamente di parlare di meno o stare in silenzio in contesti sociali, si potrebbe aver iniziato a reprimere quella loquacità pur di essere accettati e amati. Se si continua a nascondere, accantonare una specifica parte del proprio modo d’essere l’ombra la farà propria.

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Come praticare lo shadow work

Se si ha intenzione di intraprendere questo percorso è importante fare alcune premesse: è necessario procedere lentamente, per gradi con la consapevolezza che lo shadow work può essere un processo difficile e, in base alla propria esperienza, doloroso. Per beneficiarne al meglio è importante anche cercare di essere più compassionevoli possibile nei confronti di sé stessi quando riaffioreranno pensieri e sentimenti inaspettati o particolarmente intensi.

Si può iniziare a praticare lo shadow work facendo journaling, ovvero scrivendo un diario emotivo perché come sottolinea la dottoressa Natacha Duke:

Annotare le proprie esperienze è un ottimo inizio, perché una volta che si inizia a notare ciò che si sta affrontando, non si può più fare a meno di notarlo.

In questo modo si è in grado di esprimere liberamente sé stessi senza la paura del giudizio degli altri monitorando al contempo il proprio stato d’animo in relazioni alle esperienze che si vivono giorno dopo giorno e ai trigger che scatenano.

Praticare la meditazione e la mindfulness può aiutare nel processo di scoperta delle proprie ombre: entrambe possono aiutare a connettersi con sé stessi in modo più profondo, consentendo di osservare i propri pensieri ed emozioni senza giudizio. Anche l’esplorazione artistica, tramite la musica, la scrittura creativa o qualsiasi altra forma di espressione creativa, può essere uno strumento potente per indagare i propri sentimenti e pensieri nascosti.

Come per il journaling, anche queste pratiche stimolano a pieno la libertà di espressione senza alcuna pretesa di raggiungere un risultato qualitativo.

Intraprendere un percorso con un terapeuta è un altro modo utile per praticare lo shadow work se si desidera il supporto di uno specialista: molti tipi di psicoterapia, compresa quella cognitivo-comportamentale, possono aiutare una persona a comprendere meglio la propria percezione di sé e a rendere più esplicite le proprie convinzioni nascoste.

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Benefici e risultati

Il processo di shadow work può essere profondamente terapeutico e può portare a una maggiore consapevolezza di sé, alla crescita personale e all’equilibrio emotivo. Ecco quali sono alcuni dei suoi maggiori benefici:

1. Aumento dell’autenticità: lo shadow work aiuta la persona a diventare più autentica e genuina, poiché permette di accettare e abbracciare tutti gli aspetti della propria personalità, compresi quelli nascosti o repressi.
2. Miglioramento della relazione con se stessi: conoscendo meglio la propria ombra, le persone possono sviluppare una relazione più sana e comprensiva con se stesse, riducendo l’autocritica e aumentando l’autostima.
3. Gestione delle emozioni: il lavoro dell’ombra aiuta a riconoscere e affrontare emozioni repressive o dolorose, come la rabbia o la vergogna, migliorando la gestione delle emozioni e la salute mentale complessiva.
4. Crescita personale: l’individuo può sperimentare una crescita personale significativa, poiché lo shadow work lo spinge a esplorare le proprie zone di disagio e a superare le sfide interiori.
5. Miglioramento delle relazioni interpersonali: comprendendo meglio se stessi è più probabile che una persona instauri relazioni più sane e autentiche con gli altri, poiché diventa più aperta ed empatica.
6. Maggiore autocompassione: l’accettazione delle parti nascoste di sé o che non piacciono, ossia l’autocompassione, porta a una maggiore compassione per gli altri, poiché si riconosce che ciascuno ha le proprie sfide interiori da affrontare.
7. Equilibrio psicologico: l’ombra spesso contribuisce a squilibri psicologici ed emotivi. Lavorando su questi aspetti si può raggiungere un maggiore equilibrio interiore che porta anche alla presa di decisioni in modo più consapevole predisponendo la persona ad affrontare meglio le difficoltà della vita.
8. Aumento della creatività: lo shadow work può sbloccare la creatività e l’inclinazione artistica, poiché le persone diventano più libere di esplorare nuove idee e modalità espressive.

Articolo originale pubblicato il 8 ottobre 2023