I disturbi della vista sono molto diffusi e talvolta ci sono alcune forme di questi che possono essere migliorate oppure si può fermare l’avanzare del problema.

Se vi dicessimo che uno di questi modi richiede solo di dormirci su? Non è proprio comodo come sembra e naturalmente bisogna prestare molta attenzione: si tratta dell’ortocheratologia notturna – poiché ne esiste anche una diurna.

Qui forniamo delle indicazioni di massima: contattate il vostro specialista di fiducia per sapere se è una terapia che può fare al caso vostro.

Cos’è l’ortocheratologia notturna?

L’ortocheratologia notturna è, si legge su American Academy of Ophtalmology (Aao), l’utilizzo di notte di particolari lenti a contatto: queste lenti sono “progettate e adattate per rimodellare temporaneamente la cornea e migliorare la vista”.

In pratica, non solo si tratta di un processo reversibile, ma assomiglia, per fare un paragone, a quegli apparecchi ortodontici che si usano di notte, e come per gli apparecchi ortodontici esistono delle lenti per uso diurno, sebbene la maggior parte sia per uso notturno.

Solitamente la terapia è impiegata nella correzione della miopia, una condizione che può peggiorare nel tempo e in base ai cambiamenti dell’organismo (per esempio in pubertà o menopausa). Ma, a dispetto di quello che si dice, l’ortocheratologia non riguarda solo i bambini, anche se a volte viene raccomandata loro: nei bambini però non è provato che la miopia rallenti.

Chi è miope indossa occhiali o comuni lenti a contatto visive, qualcuno effettua, su consiglio medico, l’intervento chirurgico o con il laser. Con l’ortocheratologia si può fare a meno di occhiali o lenti a contatto visive, e quindi è considerata un vantaggio rispetto al sottoporsi al laser o all’operazione.

I benefici e i vantaggi

Ortocheratologia notturna
Fonte: iStock

I pro dell’ortocheratologia notturna sono questi:

  • può correggere alcuni disturbi visivi, come miopia, astigmatismo e ipermetropia;
  • la terapia si effettua di notte mentre si dorme e quindi non rappresenta un grosso fastidio (quando ci si abitua alla sensazione delle lenti ovviamente);
  • se effettuata correttamente e nel tempo permette di dismettere occhiali e lenti a contatto visive.

Come si effettua

L’ortocheratologia notturna richiede tempo: per ottenere la massima correzione della vista ci possono volere almeno un paio di settimane, ma se la si interrompe, verranno meno anche i benefici.

Spesso le lenti notturne vengono accompagnate da lenti ortochetalogiche per uso diurno, fino a quando la terapia non fa effetto. Quando si ottiene però la vista desiderata, si inizieranno a usare lenti diverse, dette “di contenzione”, per il mantenimento della visibilità.

Per capire come funzioni l’ortocheratologia, bisogna partire dalla cornea, che si trova sulla parte anteriore dell’occhio, manda la luce sulla retina ed è responsabile della messa a fuoco. La cornea viene mappata con il topografo corneale, in modo che lo specialista possa vedere com’è la sua forma: ci sono infatti piccole differenze tra cornea e cornea, soprattutto nella curvatura.

Perché il nodo è appunto la curvatura, dato che le lenti appiattiscono il centro della cornea, controllando così il modo in cui la luce viene mandata alla retina.

Le controindicazioni e gli effetti collaterali

Ortocheratologia notturna
Fonte: iStock

Una cosa va detta e subito: l’ortocheratologia è costosa e quindi non tutte le persone possono permettersela, perché è un processo continuo e quindi richiede un continuo uso (e acquisto) di lenti. Senza contarle visite oculistiche (che devono essere capillari) e il follow up.

Sicuramente questo non è un punto a favore di questa terapia, che è comunque poco inclusiva e non solo dal punto di vista economico: sostanzialmente tutte le persone che non possono indossare lenti a contatto ne sono escluse. E in ogni caso l’oculista, conoscendo la vostra anamnesi, dovrà giudicare se questa terapia è adatta a voi.

Inoltre l’ortocheratologia, sia notturna che diurna, è associata al rischio di cheratiti batteriche. Maneggiare delle lenti che vanno a contatto con gli occhi richiede infatti un’igiene impeccabile, cosa che, per sviste o distrazioni, non tutti possono garantire.

Il rischio è particolarmente forte per bambini e adolescenti, che potrebbero non ancora essere autonomi sul piano delle terapie sanitarie. E la cheratite non va sottovalutata, perché può comportare un deterioramento permanente della vista.

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