Mignolo da smartphone: come riconoscerlo e gli altri disturbi da abuso device

Usare troppo lo il cellulare comporta dei problemi alla nostra salute psico-fisica. Uno dei disturbi che possono venire è il mignolo da smartphone, una condizione che non è grave, ma può far capire che è ora di limitare l'utilizzo del dispositivo.

Scrollare le home page dei social, scrivere messaggi e fare ricerche dallo smartphone sono ormai diventate azioni che facciamo in automatico con le nostre mani. È diventato normale l’utilizzo del cellulare, prima con la tastiera fisica, che obbligava a tenere il telefonino con entrambe le mani, poi con il touchscreen, utilizzabile facilmente con una sola mano. Questo sta portando a situazioni come il mignolo da smartphone, e altre condizioni dovute alla posizione della mano con cui si tiene il cellulare.

Cosa si intende per mignolo da smartphone?

Esattamente come è successo decenni fa con lo sviluppo di computer e PC, che avevano portato chi ne faceva utilizzo per più tempo ad avere problemi posturali e agli arti superiori, anche l’uso frequente dello smartphone sta portando il nostro corpo a cambiare.

Uno dei sintomi più evidenti è il mignolo da smartphone, espressione che indica delle modifiche o disturbi al dito mignolo che risulta ad esempio deviato rispetto alla posizione naturale, oppure presenta un avvallamento sulla falange intermedia.

Non si può definire una vera e propria patologia, perché fa parte delle condizioni mediche del nostro corpo che derivano dall’assunzione di posizioni o posture scorrette. Si verifica quando si mantiene per diverse ore al giorno la posizione della mano in un certo modo. Ovvero con tre dita dietro il cellulare, il pollice davanti a scorrere sullo schermo e il mignolo in basso piegato a sorreggere da solo il peso dello smartphone.

Le cause del mignolo da smartphone

Il mignolo da smartphone si può manifestare con diversi segnali, principalmente si nota un avvallamento sulla falange intermedia del dito della mano con cui si tiene solitamente il cellulare. A volte può insorgere anche il dito a scatto: il mignolo ha degli scatti nervosi dovuti alla pressione effettuata sui nervi da parte dello smartphone che si appoggia sul dito.

La causa principale del mignolo da smartphone quindi è la posizione che la mano assume quando deve mantenere il telefono, e soprattutto il modo in cui questo si tiene in mano. Gli smartphone, nonostante oggi si cerchino materiali sempre più leggeri ed ergonomici, ha comunque un peso notevole per le nostre dita.

L’essere umano non è nato per sorreggere tale peso tutto il giorno, o per scrivere messaggi. Il cellulare nasce per essere tenuto con entrambe le mani, di conseguenza, quando il mignolo si colloca a supporto nella parte inferiore, regge da solo buona parte del dispositivo con ripercussioni su tendini, ossa e tessuti della mano.

Come prevenirlo?

Il mignolo da smartphone non rappresenta una condizione grave, ma può far insorgere problematiche relative alle parti della mano che subiscono la pressione. È importante quindi sapere come prevenire l’insorgenza di questo disturbo. Innanzitutto, sarebbe necessario diminuire l’utilizzo dello smartphone, quando possibile. Chi lo usa molto per lavoro potrebbe limitarne l’uso durante i momenti di pausa e tempo libero, prediligendo attività sociali o all’aria aperta, e usando le mani per attività che differiscano dallo scrollo del touchscreen.

Chi, viceversa, non lo deve utilizzare durante l’orario di lavoro, può approfittare di quelle ore libere dal telefono. Altri metodi per evitare il sovraccarico sui tendini del mignolo, è quello di tenere appoggiato il cellulare su un piano. In questo modo si usano gli indici per scrivere o scrollare sul touchscreen e non si ha la necessità di sorreggere il telefono con i mignoli. In alternativa, si possono usare sistemi con i messaggi audio o i sintetizzatori vocali per evitare di scrivere sullo schermo.

Gli altri disturbi da abuso di smartphone

L’utilizzo prolungato o la dipendenza da smartphone comportano alcune problematiche, che possono essere semplici fastidi dovuti alla postura o a come teniamo mani e braccia mentre scrolliamo o mandiamo messaggi, fino a veri e propri disturbi. Esistono infatti delle condizioni che causano dolori e necessitano di esercizi riabilitativi o farmaci per alleviare le infiammazioni. Uno l’abbiamo visto ed è il mignolo da smartphone, ma ce ne sono anche di più fastidiosi.

Gomito e polso

Oltre alle dita, altre parti del corpo che subiscono pressione e di conseguenza possibili disturbi sono il gomito e il polso. Tenere lo smartphone nella mano troppo a lungo, muovendo solamente il pollice e facendo peso sul mignolo, può venire la tendinite al polso, poiché i tendini si infiammano, così come può essere favorita l’insorgenza della sindrome del tunnel carpale.

Allo stesso modo, l’utilizzo prolungato dello smartphone comporta un problema che fino a pochi decenni fa era legato soprattutto all’abuso del pc, ovvero il “gomito del tennista“. Lo sforzo che parte dalle mani e dal polso può arrivare a colpire i tendini del gomito, che risultano infiammati e doloranti.

Text Neck

La postura del collo che spesso assumiamo per mandare messaggi o scrollare sul cellulare, il cosiddetto Text neck, può causare anche problemi a questa zona, che risulta, dopo diverso tempo passato al telefono, indolenzita. Se consideriamo infatti che la testa umana ha un peso di circa 4-6 kg, questo è un peso notevole per il collo da sostenere, specialmente se teniamo la testa piegata in avanti senza altro supporto. Spesso il dolore non si limita al collo, ma si sente la tensione anche sulle spalle e sulla schiena.

Pollice

Altre volte il dito che risente maggiormente dell’abuso di smartphone è il pollice, il dito usato dalla maggior parte delle persone per scrivere e scrollare sul touchscreen. L’uso eccessivo può comportare l’infiammazione dei tendini, delle ossa e dei tessuti molli del primo dito della mano.

Problemi agli occhi

Quello dello smartphone è a tutti gli effetti uno schermo, e l’occhio umano non è creato per fissare la luce blu per tanto tempo. Si tratta di una luce artificiale con lunghezza d’onda corta, e questo può portare ad affaticamento e secchezza degli occhi, mal di testa o senso di malessere diffuso, disturbi del sonno, specialmente se si usa il telefono prima di coricarsi. Si tratta di problemi risolvibili che non causano malattie gravi, ma che possono rappresentare un disturbo fastidioso nella vita di tutti i giorni.

Conseguenze psicologiche

L’abuso e la dipendenza da smartphone inoltre hanno conseguenze importanti a livello psicologico, specialmente tra i più giovani. Parliamo di disturbi legati alla diffusione dei social, come la FOMO, o i problemi legati al senso di inadeguatezza e al voler essere all’altezza degli standard mostrati online. Ma anche la gravissima situazione del cyberbullismo. La dipendenza da smartphone causa inoltre ansia, dovuta sia alla fobia di staccarsi dal cellulare, sia alla luce dello schermo che ha effetti sul sistema nervoso.

Rimedi e cure

Esistono rimedi efficaci per il mignolo da smartphone e per gli altri disturbi legati all’uso eccessivo del dispositivo. Spesso il riposo è sufficiente a migliorare le tensioni e i problemi alla mano. Insieme a esercizi di stretching che possono risultare particolarmente utili. Per rilassare il polso e allungare i tendini si può fare l’esercizio di unire le mani come in preghiera e spingere lievemente i polsi verso il basso. Oppure, ruotare il polso delle mani ripetutamente finché non si sente un allungamento.

Anche stringere una pallina aiuta a migliorare la condizione delle dita, così come l’esercizio di toccare la punta di ogni dito con il pollice, partendo lentamente, aumentando la velocità di volta in volta. Tutti questi esercizi, e molti altri, possono aiutare disturbi da smartphone lievi. Se c’è necessità, per condizioni che causano anche dolore, si possono usare anche dei tutori, e fare impacchi di acqua calda sulle zone della mano doloranti.

Quando la situazione è invece più grave, perché con questi rimedi il disturbo non è alleviato e persiste, è necessario rivolgersi a uno specialista in chirurgia alla mano. Attraverso esami, come l’ecografia o l’elettromiografia, valuta la situazione e la terapia più adatta, che può essere di farmaci neurotrofici oppure ultrasuoni e tutori. Nel caso in cui anche i trattamenti medici non abbiano l’effetto desiderato, si ricorre a un intervento di chirurgia, non troppo invasiva.

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