..Ovviamente i nostri grassi alimentari! 

Grasso è sinonimo di Sovrappeso  e siamo nell’era delle super bellezze “pin-up”, curatissime, rifatte e quasi innaturali, sempre ammaliati da facili risultati e schiacciati dalle privazioni alimentari.

Che ruolo hanno i grassi nella nostra quotidiana alimentazione, e quale posto occupano nella piramide alimentare?

COSA SONO:

I grassi alimentari, scientificamente definiti lipidi rappresentano una delle principali categorie di macronutrienti, insieme a carboidrati e proteine.

Si dividono in animali e vegetali.
> I  grassi vegetali sono contenuti in tutti  gli oli estratti dai semi e frutti (di oliva, di girasole, di mais, di arachide, di soia, di palma…).
Contengono soprattutto acidi grassi insaturi e acidi grassi essenziali (omega-3, omega-6, omega-9)
> I grassi animali sono il burro, la panna, il lardo, lo strutto, la pancetta.
Questi contengono grassi saturi, ad eccezione del pesce.
Inoltre potremmo fare anche una distinzione più commerciale :
>  lipidi “visibili” : aggiunti agli alimenti al momento della cottura o a tavola ( olio per cuocere o come condimento)
> lipidi “invisibili” presenti naturalmente negli alimenti (noce, avocado,oliva, formaggi, carni) o aggiunti agli alimenti già confezionati senza che si possano riconoscere (prodotti da pasticceria, barrette di cioccolata, salumi…)
Tutti i tipi di grasso rappresentano una forma di energia concentrata per il corpo umano.
– Costituiscono la principale forma di riserva energetica degli organismi;
– entrano nella costituzione delle membrane biologiche, proteggendo la cellula dall’ambiente esterno acquoso essendo grassi idrorepellenti (rifiutano l’acqua),  e conferiscono nello stesso tempo forma e protezione al nostro corpo.

– Inoltre svolgono importanti funzioni bioregolatrici e servono alla fabbricazione degli ormoni;

– trasportano le vitamine liposolubili assicurando così al nostro organismo la presenza di importantissime vitamine quali le vitamine A, D, E, K .

Sono considerati un nutrimento ipercalorico nocivo alla nostra salute (1 g di lipidi = 9 Kcal), ma come descritto sopra, non hanno solo aspetti negativi:  compongono naturalmente i nostri cibi e alla base di un’alimentazione sana c’è il loro consumo moderato.
Come possiamo notare, infatti, nella piramide alimentare occupano il vertice, quindi una minima parte, in quanto dovrebbero ricoprire il 25-35% delle calorie introdotte quotidianamente.
Rimangono comunque  indispensabili per l’equilibrio alimentare, a condizione di integrarli in maniera adeguata e selezionandoli.
    “Mangiare è una necessità; mangiare intelligentemente è un un’arte”
UN SALTO NEL PASSATO…
Dopo il breve excursus chimico – tecnico su questa componente , ricordiamo che qualcuno disse…
“L’uomo è ciò che mangia” (Ludwig Feuerbach).
L’alimentazione ha sempre avuto una valenza culturale, etica, sociale, soggettiva altresì che psichica.
Noi coincidiamo precisamente con ciò che ingeriamo… Forse questa coincidenza tra essere e mangiare potrà sembrare un po’ eccessiva, ma è innegabile il fatto che, se siamo, è perché mangiamo.
Ricordate le donne di una volta?
Impegnate un pò a tessere le tele in attesa del ritorno dei loro mariti e un pò a rincorrere i pargoli per la domus, trovavano anche il tempo di stringersi nei loro corpetti “mozza-fiato”, senza badare troppo alle maniglie dell’amore e pronte per partecipare a simposi e banchetti.
Quasi nessuna di loro badava alla loro conformazioni fisica o al conto delle calorie, i pensieri e i problemi erano ben altri…
A quei tempi, le donne venivano scelte in base alla loro conformazione fisica.
I fianchi larghi?
Erano simbolo di fertilità e di buona salute, pronti ad accogliere nuove vite per offrire nuovi eredi ai loro mariti. Un parto dopo l’altro e per questo motivo dovevano sempre godere di buona salute ed essere prosperose.
Il tatto era importante e sotto le mano gli uomini volevano la carne !
La Venere di Botticelli potrebbe essere un valido esempio…
Manzoni scrisse: “Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni”.
Il pensiero rappresenta esplicitamente la realtà odierna.
La nostra gola viene stimolata sempre di più da allettanti snack “costruiti” appositamente per le nostre esigenze; prodotti “light” che giocano di psicologia per indurci a consumarne di più; i fast food a portata di mano, i classici tramezzini “prendi e mangia al volo” e gli spot pubblicitari “ Tutto il giorno fuori casa, a pranzo un panino a volo. e adesso..? Non ci vedo più dalla fame!” 

Quante volte ci siamo ritrovate a pronunciare queste parole e ad afferrare al volo una merendina?! Nelle nostre “dolci  tentazioni” ritroviamo le spiegazioni alle classiche maniglie dell’amore.

Non tutti i grassi sono uguali e sicuramente tutti sappiamo che i grassi insaturi sono migliori rispetto ai saturi.

Ma esistono dei grassi che si accumulano proprio a livello addominale, i cosiddetti grassi spazzatura (acidi saturi e le fritture in genere, cioccolato e patatine comprese). Il corpo, con fatica riesce a scinderli nei loro componenti, e non può utilizzarli perché  non hanno più le loro caratteristiche di partenza. I “filtri naturali” (reni, pelle, polmoni),  eliminano altri tipi di rifiuti, mentre questi tende ad accumularli. Solitamente il grasso superfluo si colloca nei tessuti specializzati, mentre un buon grasso naturale viene accumulato come riserva di energia. In questo caso cosa si può fare? Una combinazione di dieta appropriata e movimento fisico sono i principali fattori di eliminazione e rimessa di suddette componenti, ricordando un’ulteriore frase fatta : Noi coincidiamo precisamente con ciò che ingeriamo… 

 I tempi cambiano e le società si evolvono.

Chi ha i fianchi larghi, oggi, viene visto con occhio diverso, quasi declassato, o è il soggetto stesso che si pone in modo da essere guardato diversamente per la sua non-accettazione.
Passiamo il tempo a fare il conto delle calorie, guardiamo i modelli delle pin-up, pancia piattissima, seno ben conformato, vitino da vespa e stacco di coscia !
E alimentazione? Esclusivamente vegana, senza pasta, pane e carboidrati complessi.
Moda della dieta iper-proteica, tempi della dieta Dukan che ti manda in chetosi, dieta monocomponente (dell’uva, del limone ecc ecc…)
Sarà che abbiamo un mercato troppo saturo di prodotti alimentari, nuovi e modificati tecnologicamente, che ingannano la nostra psiche? I claims pubblicitari si preoccupano un pò troppo forse delle nostre esigenze…!

“Chi bella vuole apparire un poco deve soffrire”

Quante volte ci siamo ripetute questa frase prima di iniziare una dieta?
Qualsiasi donna  desidera raggiungere la forma perfetta, puntando fin troppo sulla magrezza, affibbiando la colpa alla solita pubblicità e ai modelli di bellezza. Ma la scienza ha trovato un’altra risposta:  L’IDEALIZZAZIONE DELLA MAGREZZA è SCRITTA NEI GENI DELLE DONNE.

Secondo uno studio del Michigan State University, pubblicato sull’International Journal of Eating Disorders, tra le ragioni che inducono una donna a voler dimagrire c’è anche il codice genetico.

Il team di scienziati ha analizzato proprio l’idealizzazione della magrezza in oltre 300 coppie di gemelle femmine dell’Msu Twin Registry, di età compresa fra 12 e 22 anni, misurando quanto fosse forte il loro desiderio di assomigliare ai personaggi che vedevano in tv, al cinema e sulle riviste. Una volta stabilito il livello di idealizzazione, hanno confrontato le varie risposte date da coppie di gemelle identiche con quelle di gemelle fraterne.

Risultato?
Le gemelle identiche che condividevano il 100% dei geni avevano livelli di idealizzazione più vicini tra loro rispetto a quelle fraterne.
Ulteriori analisi hanno mostrato che l’ereditarietà dell’idealizzazione della magrezza era del 43%, il che significa che quasi la metà dei casi dei differenti livelli di idealizzazione della magrezza può essere spiegata dal corredo genetico, anche se restano comunque fondamentali i modelli culturali. Morale della favola?

L’EQUILIBRIO è LA CHIAVE DEL SUCCESSO

L’amore per la buona tavola non può e non deve essere gozzoviglia disordinata, ma misura e attenzione alla qualità delle portate; rapporto corretto tra quello che si mangia e quello che si beve.

Dott.ssa Valeria Crea

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