Nonostante sia praticato da sempre più persone, dello yoga e delle sue diverse varianti non si sa mai abbastanza. Così come del significato insito in ogni tipologia di pratica. Per esempio, come nel caso del kundalini yoga, anche conosciuto come Laya yoga o Yoga della consapevolezza.

Scopo principiale e fondamento sul quale si basa questa tipologia di yoga è il risveglio della kundalini, ovvero l’energia che si trova latente alla base della nostra colonna vertebrale e che può essere riattivata grazie alla pratica di particolari asana.

Ma vediamo meglio cos’è il kundalini yoga, come si pratica e con quali benefici per corpo e mente.

Kundalini yoga: cos’è?

Con il termine kundalini yoga si intendono tutte quelle pratiche (asana, meditazione, respirazione, mantra, ecc.) volte all’attivazione dell’energia del corpo e alla preparazione dello stesso e della mente al suo aumento, anche detto il risveglio della kundalini. Ma cosa si intende esattamente con questo nome?

Il termine kundalini significa “il ricciolo dell’amato”. Arriva dal sanscrito “kundal” che significa circolare o cerchio e “ini”, che vuol dire “corda o anello attorcigliato”. Di fatto quindi, con il termine kundalini si intende l’energia collocata alla base della nostra colonna vertebrale (invisibile e intangibile).

Questa viene comunemente rappresentata come un serpente dormiente proprio alla fine della colonna dove risiede il primo chakra (Muladhara o anche detto chakra della radice), attorcigliato in una spirale di tre giri e mezzo.

Scopo principale del kundalini yoga, quindi, è quello di lavorare su questa energia, preparare il corpo ad accoglierla e risvegliarla gradualmente, aiutandola a risalire lungo la colonna e i chakra principali, riattivandoli.

Una pratica energetica, quindi, e una filosofia che ha origine antichissime.

Le origini del kundalini yoga

Esattamente come la maggior parte delle pratiche yoga, anche il kundalini è stato tramandato per via orale, attraverso i secoli, più o meno da circa 20.000 anni fa (o almeno questo è quello che viene comunemente detto).

Una pratica che, quindi, è stata portata avanti da maestro e discepolo, fino a quando nel 1968 venne resa nota dal maestro Yogi Bhajan , che iniziò a insegnarla al pubblico, rendendola fruibile e conosciuta a tutti, prima negli Stati Uniti, per poi arrivare anche in Europa e in Italia.

Un mix di asana tipiche dell’hatha yoga, con un riferimento particolare a Patanjali, mantra, tecniche di meditazione e respirazione e yoga tantrico che, se eseguiti con costanza e consapevolezza, sono in grado di portare un gran numero di benefici per corpo e mente.

I benefici del kundalini yoga

Come detto, il kundalini yoga è definibile come un’attività energetica. Il focus principale di questa tipologia di yoga, infatti, è posto sull’energia vitale e non tanto sulla precisione delle posizioni o sul corpo. Proprio per questo, oltre ai benefici fisici insiti in qualsiasi pratica movimento, un posto d’onore è rivolto ai benefici interiori e a livello psichico.

Se a livello fisico, infatti, tra i vantaggi legati al kundalini yoga troviamo:

  • miglioramento dell’attività cardiocircolatoria;
  • maggior elasticità e flessibilità muscolare e articolare;
  • miglioramento delle funzioni digestive, linfatiche e del sistema nervoso;
  • riequilibrio a livello ghiandolare;
  • miglioramento della capacità respiratoria;
  • eliminazione delle tossine;

a livello psicologico il kundalini yoga agisce per:

  • riequilibrare lo stato emozionale di chi pratica;
  • aumentare la lucidità, la capacità di prendere decisioni e la concentrazione e/o attenzione;
  • eliminare lo stress ed eventuali stati tensivi;
  • migliorare la propria capacità di risolvere possibili problemi o conflitti interiori;
  • favorire le relazioni di qualsiasi natura.

Oltre poi a riuscire a calmare la mente, minimizzandone le preoccupazioni, grazie alle tecniche di respirazione applicate durante la pratica. Ma come ci si approccia, quindi, al kundalini yoga? E come si esegue questa attività volta a ripristinare la nostra naturale energia interiore?

Kundalini yoga: posizioni ed esercizi

Come detto, il kundalini yoga, trae ispirazione dall’hatha yoga. Molte asana, quindi, riprendono questa variante yoga, con un’attenzione in particolare a quelle che aiutano a risvegliare l’energia, sia a livello spirituale che fisico e al rilassamento.

La pratica del kundalini yoga, generalmente, si sviluppa in diversi step:

  • apertura, in cui viene eseguito il pranayama (respirazione) e una meditazione;
  • riscaldamento per sciogliere la muscolatura e rilassare la mente;
  • kriya, tecniche di purificazione e la sequenza degli esercizi o asana;
  • rilassamento in cui si resta per qualche minuto in Savasana, la posizione del cadavere;
  • meditazione;
  • chiusura, durante la quale si recitano dei mantra.

Ma anche bandha (ovvero dei sigilli energetici eseguiti tramite delle contrazioni del corpo) e mudra (specifici gesti compiuti con le mani o con il copro nella sua totalità).

Tra le posizioni (asana) più conosciute e praticate durante una lezione di kundalini yoga ci sono le seguenti.

1. Adho Mukha Svanasana o cane a testa in giù

Questa posizione si esegue alzando il bacino e allungando le gambe all’indietro con le braccia tese, cercando di distribuire il peso del corpo in modo omogeneo tra piedi e mani.

Si spingono i talloni verso terra, avvicinandoli il più possibile al pavimento e spingendo il petto verso le gambe, come a formare una V rovesciata.

2. Posizione della mucca/gatto.

In posizione di quadrupedia, con le mani e le ginocchia appoggiate a terra, si tiene la colonna vertebrale diritta e il dorso dei piedi bene a contatto con il pavimento.

Da qui, ispirando, si disegna un arco verso il basso allungando la testa indietro (mucca), per poi eseguire il movimento contrario, flettendo e curvando la schiena verso l’alto, con la testa che guarda in basso (gatto).

3. Cobra

Si parte a pancia in giù (proni), con la fronte appoggiata al pavimento e le gambe allungate indietro, con il collo del piede ben appoggiato a terra, rilassandosi.

Da qui si posizionano i palmi delle mani a terra, all’altezza della zona pelvica, aprendo le dita per assicurarsi la massima stabilità, e ci si solleva con il corpo, solo la parte superiore fino al pube, tenendolo a contatto con il pavimento.

4. Rana

Si parte in posizione di quadrupedia, respirando, Da qui, si deve far scivolare di lato uno ginocchio (anche aiutandosi con un asciugamano) abbassandosi con il bacino fino a dove si è in grado, restando sempre rilassati e senza mai arrivare a sentire dolore.

Fino ad arrivare, solo se possibile, a toccare con la testa il pavimento e restando nella posizione per qualche respirazione. In alternativa si possono anche appoggiare i gomiti al pavimento e tenere in questo modo la posizione.

Ma sempre senza andare oltre le proprie possibilità.

Kundalini yoga: ci sono controindicazioni?

Se svolto correttamente il kundalini yoga non presenta particolari controindicazioni a livello fisico, poiché non comprende movimenti o posizioni che possono far male (e questo anche perché ognuno può praticare in accordo con le sue peculiarità).

Ovviamente è necessario procedere per gradi con l’aiuto di un maestro e insegnante qualificato, in grado di indirizzare l’allievo e di controllare sia l’esecuzione delle asana che le diverse reazioni del corpo (o emotive)

Questo perché solo con una pratica costante, e con lo sviluppo di una buona consapevolezza fisica e interiore, è possibile assorbire i benefici del kundalini yoga in totale sicurezza.

Un’attività da provare, quindi, per mettere in circolo una nuova energia, riequilibrando la nostra parte interiore e garantendo il massimo benessere al corpo nella sua totalità, sia interiore che esteriore.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!