Insufficienza ovarica precoce: cause, sintomi e trattamenti

Irregolarità nel ciclo mestruale possono capitare per diversi motivi, quando si rilevano in concomitanza con altri sintomi particolari, può trattarsi di insufficienza ovarica precoce, da non confondere con la menopausa precoce, che deve essere diagnosticata e trattata nel modo corretto.

Prende diversi nomi, ma le implicazioni sono le stesse: l’insufficienza ovarica precoce (POI), anche chiamata primaria o prematura, rappresenta la perdita della normale funzione ovarica in donne di età inferiore ai 40 anni. Si tratta di una condizione delicata, che riguarda diverse donne in età fertile, e compromette le funzioni delle ovaie e del ciclo mestruale.

Oggi si conosce meglio questa patologia, grazie a studi e ricerche sempre più mirati. Non implica necessariamente infertilità e impossibilità a rimanere incinte, non ha a che fare con la menopausa precoce, ed esistono dei possibili trattamenti. Vediamo meglio di cosa si tratta, quali sono le cause, i sintomi, i rischi e le opzioni terapeutiche.

Cos’è l’insufficienza ovarica precoce?

Si parla di insufficienza ovarica precoce, termine che i medici oggi non consigliano, preferendo l’aggettivo primaria o prematura, quando le ovaie smettono di funzionare regolarmente e adeguatamente in donne di età inferiore ai 40 anni. In particolare, in età fertile si manifestano sintomi a cui prestare attenzione, poiché le ovaie cessano di produrre estrogeni e di rilasciare ovuli mensilmente, o lo fanno in maniera irregolare, compromettendo il ciclo mestruale. Il flusso infatti può scomparire del tutto per un periodo continuo oppure per alcuni mesi, e ricomparire in altri mesi in modo altalenante.

La diagnosi di insufficienza ovarica primaria non è immediata, i sintomi possono infatti essere scambiati per altre problematiche o disturbi. Per diagnosticare la POI si indaga sulle cause di amenorrea, innanzitutto escludendo una gravidanza. Si va poi a controllare la situazione endocrinologa, in particolare della tiroide.

Attraverso test di funzionalità tiroidea e altri esami che valutano i livelli dell’ormone follicolo stimolante (FSH) e dell’estradiolo, degli elettroliti e la glicemia. Se l’estradiolo, uno dei principali ormoni estrogeni, è basso e l’ormone FSH è alto, esiste un’insufficienza ovarica, e bisogna indagarne la causa.

L’insufficienza ovarica precoce non è sinonimo di infertilità e impossibilità di concepimento, ma è importante non trascurare periodi di amenorrea o irregolarità del ciclo, per conoscere le cause e poter riconoscere la POI al più presto.

Se si cerca una gravidanza si consigliano centri per la fertilità o medici qualificati, che possano seguire al meglio la paziente, in particolare negli esami e test specifici per indagare le cause dell’insufficienza ovarica.

Le cause dell’insufficienza ovarica precoce

L’insufficienza ovarica prematura è una condizione che spesso rappresenta la manifestazione di altre patologie o disturbi. Possono esserci molte cause, che hanno natura anche molto diversa, di conseguenza è importante, in fase di diagnosi, effettuare tutti i test necessari.

Le possibili cause di insufficienza ovarica precoce sono:

  • malattie autoimmuni che alterano la funzione ovarica, come ad esempio l’ipotiroidismo, durante le quali si producono antigeni che danneggiano il tessuto ovarico, i follicoli e gli ovuli, e di conseguenza anche le loro funzioni.
  • L’endometriosi, una delle patologie che compromettono maggiormente le funzioni ovariche e del ciclo mestruale, arrivando a causare un’insufficienza ovarica.
  • L’esposizione prolungata a tossine, come principalmente quelle dovute a trattamenti anti-tumorali come la chemioterapia e la radioterapia. Si tratta della causa più comune, in quanto queste cure sono potenzialmente molto pericolose per il materiale genetico e cellulare. Allo stesso modo, possono causare POI anche sostanze nocive come il fumo, i pesticidi, e virus.
  • Fattori genetici, come nel caso di figlie di madri con menopausa precoce, che sono più portate ad avere insufficienza ovarica, ma anche difetti cromosomici e alcune patologie genetiche. Ad esempio la sindrome di Turner o la sindrome dell’X-Fragile, associate spesso a questa condizione.
  • Anche alcune infezioni non curate adeguatamente o che peggiorano in maniera grave, arrivando a causare squilibri nella funzione ovarica, come l’herpes zoster.
  • Interventi chirurgici ginecologici che, a causa di conseguenze note o impreviste, causano problemi ovarici, tra cui anche l’insufficienza.
  • Altri fattori sconosciuti: può accadere infatti che nessuna delle cause citate sia responsabile in alcuni casi di POI, e di conseguenza, non si arriva all’individuazione di una causa specifica. In questi casi si parla di insufficienza ovarica idiopatica.

I sintomi dell’insufficienza ovarica precoce

insufficienza ovarica precoce
Fonte: iStock

In medicina oggi si preferisce usare la parola “primaria”, perché l’insufficienza ovarica precoce si potrebbe confondere con un’altra condizione diversa, la menopausa precoce. Anche i sintomi sono molto simili, per questo è importante trovare i medici giusti, che sappiano diagnosticare la condizione corretta. I sintomi che caratterizzano la POI sono principalmente:

  • mestruazioni e cicli mestruali irregolari o con amenorrea;
  • vampate e sudorazioni notturne;
  • irritabilità, alterazioni del tono dell’umore, difficoltà a concentrarsi;
  • disturbi del sonno;
  • diminuzione del desiderio sessuale;
  • secchezza vaginale;
  • palpitazioni.

Tra i segnali d’allarme, che spesso spingono maggiormente le donne a rivolgersi al medico è la difficoltà a concepire e rimanere incinte.

Come vedremo nei prossimi paragrafi, l’insufficienza ovarica precoce non toglie la possibilità di una gravidanza, ma l’abbassamento dei livelli ormonali e la compromissione delle funzioni ovariche rendono sicuramente più difficile la possibilità di portare avanti una gravidanza.

Rischi e complicanze

L’insufficienza ovarica implica l’esaurimento di ormoni, principalmente gli estrogeni, che influenzano diversi aspetti della salute delle donne. Innanzitutto, agiscono sulla fertilità, infatti uno dei rischi più probabili è la difficoltà a concepire, che può trasformarsi, nei casi più bravi, in infertilità. La riduzione dei livelli di estrogeni, fino anche a scomparire del tutto, è la principale causa dei rischi e delle complicazioni che possono seguire la POI, motivo per cui è importante rivolgersi a un medico appena si avvertono i sintomi.

L’estrogeno ha una importante funzione per la salute del cuore e delle ossa, infatti una delle conseguenze maggiori di chi soffre di insufficienza ovarica è l’osteoporosi. Con bassi livelli di estrogeni aumenta il rischio di sviluppare ossa deboli e fragili, con maggior probabilità di rompersi. Gli estrogeni sono utili anche per il benessere dell’apparato cardiaco, una conseguenza dell’insufficienza ovarica precoce è il colesterolo alto, una cardiopatia e altre possibili patologie legate al cuore.

Tra le altre complicazioni che possono manifestarsi con l’insufficienza ovarica primaria troviamo:

  • ipotiroidismo, ovvero una minor funzionalità della tiroide, che si dice “ipoattiva”;
  • condizioni oculari, come la secchezza;
  • ansia e depressione, cambiamenti a livello del tono dell’umore.

Esistono anche dei fattori di rischio, che aumentano le probabilità di sviluppare questa condizione, che si può prevenire o tenere sotto controllo seguendo uno stile di vita sano o rivolgendosi a un medico in maniera ai primi segnali. I fattori di rischio principali sono: l’età, infatti il rischio aumenta oltre i 35 anni, ed è più raro prima dei 30; la storia familiare e la genetica; un intervento di chirurgia ovarica, che abbiamo visto anche tra le cause possibili.

Trattamenti e opzioni terapeutiche

Trattare l’insufficienza ovarica precoce è importante, non solamente in previsione di una gravidanza, ma per il benessere delle ovaie. Ad oggi non esiste una cura permanente a questa condizione, ma ci sono strategie terapeutiche per gestire i sintomi e ripristinare le funzioni ovariche. La terapia principale utilizzata dai medici è quella ormonale sostitutiva (TOS), ovvero la somministrazione degli ormoni carenti o assenti nella paziente, che servono al regolare ciclo mestruale, specialmente estrogeni e progestinico.

Un’altra possibilità utile è l’uso di integratori di calcio e vitamina D, dal momento che le donne affette da insufficienza ovarica sono a maggior rischio di osteoporosi. Inoltre, rappresenta una parte importante anche lo stile di vita e alimentare, sia in fase di prevenzione che di convivenza con la condizione. L’attività fisica regolare e una dieta salutare aiutano a gestire meglio i sintomi causati dalla POI e ad accompagnare in maniera più efficace i trattamenti.

Insufficienza ovarica precoce e gravidanza

La condizione di insufficienza ovarica prematura non delinea l’impossibilità totale di concepimento, anche se lo rende più difficoltoso. Secondo il Manuale MSD, nel 5-10% dei casi la funzione ovarica può manifestare un recupero spontaneo e temporaneo, che rende così possibile la gravidanza in maniera autonoma.

Purtroppo questo non accade con tutte le pazienti, e quando la POI rende difficile rimanere incinte, la soluzione è la stessa che riguarda altre problematiche e difficoltà di concepimento, ovvero la riproduzione assistita, o altre metodologie di assistenza.

Molto spesso il problema che porta all’infertilità o a difficoltà è la mancata diagnosi di insufficienza ovarica precoce. Diverse donne infatti, specialmente in età più giovanile o quando non stanno cercando una gravidanza, tendono a sottovalutare il ciclo irregolare. E molti medici ancora oggi potrebbero scambiarlo per squilibri ormonali, stress o altre situazioni comuni, senza dare un nome a una reale condizione di salute delle ovaie.

Le opzioni per chi vuole restare incinta con insufficienza ovarica ci sono, e riguardano in primis la fecondazione in vitro di ovociti da donatrice con estrogeni esogeni e progestinico. Un’altra opzione è la crioconservazione di tessuto ovarico, ovociti o embrioni e la donazione. In questi casi il prelievo deve essere fatto nel momento in cui le pazienti non presentano ancora infertilità e assenza degli elementi necessari. E possono essere un grande aiuto nel momento in cui ci si ritrova ad avere insufficienza ovarica.

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