Quando il ciclo si ferma: cos'è l'amenorrea?
L'assenza di mestruazioni, o amenorrea, è un problema da non sottovalutare. Andiamo insieme a scoprire quali sono le possibili cause e le conseguenti terapie!
L'assenza di mestruazioni, o amenorrea, è un problema da non sottovalutare. Andiamo insieme a scoprire quali sono le possibili cause e le conseguenti terapie!
Qualsiasi donna, almeno una volta nella vita, ha rimpianto di non essere nata uomo o già in menopausa.
Le mestruazioni comportano una lista troppo lunga di disturbi: mal di testa, mal di pancia, nausea, male ovunque, stanchezza, squilibri ormonali, cambi di umore repentini… Ogni mese, è sempre la stessa storia e non si vede l’ora che passi, anche se tra sindrome premestruale e i giorni delle mestruazioni vere e proprie rischiamo di rovinare amicizie, relazioni, risultati lavorativi!
E se tutto ad un tratto scomparissero? Certo, in un primo tempo sarebbe un sollievo, ma dopo sei mesi in cui non abbiamo più tracce di ciclo mestruale (a meno che, ovviamente, si tratti di una gravidanza) si tratta di una malattia, scientificamente definita amenorrea.
L’assenza di mestruazioni può avvenire in due modi. Si definisce amenorrea primaria qualora la donna non abbia mai avuto mestruazioni fino al compimento dei sedici anni, mentre è secondaria in caso di interruzione delle mestruazioni per almeno sei mesi consecutivi in una donna con cicli regolari.
Il menarca si manifesta nelle ragazze tra i dieci e i quindici anni, varia da persona a persona, ma una volta arrivati al sedicesimo anno d’età è opportuno effettuare un controllo ginecologico. Anche per il secondo caso, una visita medica aiuterà a individuare la causa e la terapia relativa.
Innanzitutto, possono esserci altri segni o sintomi correlati a questa patologia come acne e brufoli, dolore pelvico, disturbi visivi, perdita di capelli, secrezione lattea dal capezzolo, mal di testa, eccesso di peli sul viso. Le conseguenze sono naturalmente l’infertilità e il rischio di osteoporosi.
I motivi possono essere diversi. Tra le cause naturali ci sono ovviamente gravidanza, allattamento al seno, menopausa e l’uso di contraccettivi. Svariate sono le donne che assumono la pillola contraccettiva e che non hanno le mestruazioni: addirittura, anche quando interrompono l’assunzione del contraccettivo per un certo periodo, può trascorrere un certo tempo prima di tornare all’ovulazione regolare e al ripristino del ciclo mestruale. Anche altri sistemi, quali i dispositivi intrauterini come la spirale, possono far saltare il ciclo mestruale.
Anche alcuni farmaci possono causare questa malattia come farmaci per l’ipertensione, chemioterapici, antidepressivi, antipsicotici e anti-allergici.
Anche un particolare stress emotivo può alterare temporaneamente il funzionamento dell’ipotalamo, cioè quella parte del cervello deputato al controllo ormonale che regola il ciclo mestruale. In tal caso, passato il periodo difficile, anche il ciclo ritorna.
Allo stesso modo, se si è sottopeso o si pratica un eccessivo esercizio fisico, è possibile che si presenti un’amenorrea, che infatti è frequente nelle donne che soffrono di disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia e nelle atlete.
Un’altra delle possibili cause potrebbe essere uno squilibrio ormonale, a sua volta causato da tumore della ghiandola pituitaria (ossia l’ipofisi), menopausa precoce, disfunzione tiroidea o ovaio policistico.
Più gravi ancora sono problemi fisici come assenza di una parte dell’organo riproduttivo (come utero, vagina o cervice), anomalia strutturale della vagina e sindrome di Asherman per cui o una membrana impedisce il sanguinamento o il tessuto si accumula nel rivestimento dell’utero. Se vi sono casi precedenti in famiglia, è possibile che si sia predisposti al problema.
L’amenorrea post pillola può insorgere naturalmente dopo l’interruzione di estrogeni. È considerata una vera e propria sindrome, comune a molti organismi che reagiscono in questo modo indipendentemente dalla durata, dal tipo di pillola o dal dosaggio.
Non esiste una vera e propria terapia per l’amenorrea post pillola, ma è utile consultare il proprio medico per scoprire la causa primaria del sintomo.
In ogni caso è necessaria una visita ginecologica per valutare la situazione e il da farsi.
Se si tratta di squilibrio ormonale, il ginecologo somministra l’assunzione del progesterone per circa un paio di settimane.
Altrimenti, se l’amenorrea è legata a disturbi alimentari o ad altre cause tra quelle che abbiamo elencato, può consigliarci di cambiare dieta o abitudini. Infine, se la causa è una malformazione o è fisiologica, potrebbe consigliarci di sottoporci a una terapia farmacologica o a un intervento chirurgico.
Silvia, 19 anni, amante dell'arte e aspirante giornalista: da piccola si rifugiava nei libri per capire meglio la realtà. Ora preferisce raccontarla.
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