Deplezione dell'io: essere così stanchi da perdere autocontrollo o motivazione
La deplezione dell'io condiziona la vita di tutti i giorni, ma allenando l'autocontrollo si può recuperare la motivazione perduta.
La deplezione dell'io condiziona la vita di tutti i giorni, ma allenando l'autocontrollo si può recuperare la motivazione perduta.
Il termine deplezione dell’io (in inglese ego depletion) o “esaurimento dell’ego” è stato coniato dallo psicologo sociale Roy Baumeister, conosciuto all’interno della comunità scientifica per le sue ricerche nel campo dell’autocontrollo, sulla forza di volontà, sull’autostima indagando anche il rapporto umano con il successo e la moralità.
Una definizione esaustiva è contenuta nell’articolo Self-Regulation, Ego Depletion, and Motivation:
La deplezione dell’io si riferisce a uno stato in cui l’io non ha tutte le risorse di cui dispone normalmente. Suggeriamo che la funzione esecutiva dell’io, che comprende l’autoregolazione, la scelta consapevole e l’iniziativa attiva, dipende da una risorsa limitata che viene consumata durante tali attività. L’ego rende il sé temporaneamente meno capace e meno disposto a funzionare in modo normalmente o in modo ottimale.
Lo psicologo fu in grado di arrivare a queste constatazioni a seguito di un esperimento condotto in collaborazione con altri suoi colleghi: un gruppo di soggetti aveva davanti a sé ciotole di biscotti al cioccolato e di ravanelli e veniva detto loro quale potevano mangiare. Coloro ai quali erano stati assegnati i ravanelli erano delusi e mostravano il desiderio di mangiare i biscotti negati. In un test successivo, Roy Baumeister e i suoi colleghi hanno scoperto che chi aveva mangiato i ravanelli era molto meno motivato nel risolvere i puzzle rispetto al gruppo che aveva ricevuto i biscotti.
Si è dedotto così che la capacità di esercitare un controllo cosciente era ridotta in coloro che erano stati costretti a farlo prima, un aspetto già anticipato da Freud (al cui pensiero il dottor Baumeister è legato), il quale pensava che l’ego avesse bisogno di una forma di energia per portare a termine i suoi compiti e per resistere alle sollecitazioni dell’Io e del Super-Io.
Per lo psicologo infatti, la forza di volontà è ai massimi livelli a inizio giornata andando a diminuire nel corso delle ore, man mano che la si consuma. E proprio come se fosse una batteria, essa ha bisogno di ricaricarsi con il cibo e del sonno di qualità. Roy Baumeister rassicura che è possibile allenare la propria forza di volontà per rafforzarla.
Una serie di fattori può contribuire alla deplezione dell’io rendendo più difficile controllarsi e recuperare la forza di volontà:
Allenare l’autocontrollo consente di allineare le proprie azioni a qualsiasi obiettivo di valore, rinunciando a quelle allettanti alternative momentanee che ci distolgono l’attenzione. L’accademica, psicologa e scrittrice scientifica americana Angela Lee Duckworth ha dedicato numerosi studi all’argomento:
Esercitare l’autocontrollo è spesso difficile, sia che si tratti di rifiutare un drink per guidare fino a casa, sia che si tratti di rinunciare a una torta al cioccolato per restare a dieta, sia che si tratti di ignorare gli SMS per finire di leggere un articolo importante. Ma l’autocontrollo non è sempre difficile, soprattutto quando assume la forma di scegliere o cambiare le situazioni in modo proattivo, così da indebolire gli impulsi indesiderati o potenziare quelli desiderabili.
Questo approccio, delineato nell’articolo Situational Strategies for Self-Control, mette in evidenza il primo consiglio per poter rafforzare il proprio autocontrollo, e quindi sfruttare le situazioni quotidiane a proprio vantaggio in funzione dell’obiettivo per non auto-sabotarsi alla prima occasione.
Alti livelli di autocontrollo e motivazione sono sintomo di benessere e soddisfazione e per poterli mantenere “allenati” ci sono ulteriori accorgimenti che si possono attuare:
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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