La verità, vi prego, sui sintomi premestruali e il premestruo

Mal di testa, dolore addominale, stanchezza, irritabilità, alterazione del senso di fame. Questi sono solo alcuni dei sintomi premestruali più diffusi. Dalla natura giungono varie idee utili per alleviarli, quali tisane alla calendula e impacchi a base di sale caldo. Ma non solo.

I sintomi premestruali vanno analizzati e monitorati, al fine di affrontarli nel modo giusto e capire se possano o meno nascondere altro. Ecco cause, rimedi e casi particolari.

Sintomi premestruali: quali sono?

I sintomi premestruali rientrano in quella che viene chiamata sindrome premestruale, che colpisce l’80% delle donne. Tuttavia, solo in una percentuale molto più bassa si può parlare realmente di sindrome, con conseguenze che implicano difficoltà nello svolgimento delle azioni più frequenti nel quotidiano a causa dei vari sintomi che precedono le mestruazioni.

Ma quali sono questi sintomi? Ovviamente, essi variano tanto da donna a donna. Ma le manifestazioni più comuni e ricorrenti sono le seguenti:

  • dolori addominali;
  • mal di testa;
  • nausea;
  • tensione mammaria;
  • un maggiore senso di fame;
  • gonfiore addominale e alle gambe;
  • irritabilità;
  • ansia;
  • agitazione.

Quindi, i sintomi concernono non solo la sfera fisica, bensì anche quella comportamentale, generando uno stato di instabilità.

Assenza sintomi premestruali: le cause

La tipologia di sintomi premestruali può essere assoggettata e legata anche allo stile di vita della donna e, dunque, può variare da soggetto a soggetto. Ad esempio, una persona con delle carenze a livello di vitamine e simili, potrebbe avvertire maggiormente i sintomi in questione. Di contro, un’altra non potrebbe avvertirli. Incidono le varie abitudini, a livello alimentare e di movimento e attività fisica, lo stress, l’equilibrio ormonale, e via dicendo.

Pertanto, risulta assai difficile generalizzare e affermare che proprio tutte le donne siano chiamate a fare mensilmente i conti con cefalea, stanchezza, ansia, dolori addominali, senso di gonfiore, e altro, causati dall’arrivo del ciclo mestruale.

Sintomi premestruali: sfatiamo i cliché!

Pensare che l’irritabilità sia donna rientra tra i cliché più diffusi e va di pari passo con battute e affermazioni di questo tipo “ha le sue cose, per questo è così nervosa” quando si intende giustificare uno stato di nervosismo da parte di una donna o comunque un atteggiamento poco “arrendevole” e più puntiglioso e irritabile. Ma è davvero così? In parte! Ovviamente, è vero che in quel determinato periodo del mese, come detto sopra, l’umore è messo a dura prova e subisce sbalzi e, spesso, ricade in tensione, agitazione, e affini. Si è meno tolleranti, tante cose possono infastidire, anche quelle che di norma si tollerano e si accettano facilmente.

Tuttavia, collegare in modo repentino e quasi automatico un momento di nervosismo, ansia o confusione al ciclo mestruale, in ogni caso, non fa altro che incentivare i cliché che vanno a sminuire i reali e concreti effetti della sindrome premestruale o, semplicemente, dei sintomi che precedono il flusso.

Insomma, battutine e ironia, alle volte, non danno il giusto peso a quella serie di segnali e conseguenze che coinvolgono la donna prima delle mestruazioni. E, magari, proprio tale atteggiamento da parte degli altri (il più delle volte uomini) rende ancora più nervose e poco inclini al dialogo.

Sintomi premestruali: quando iniziano e quanto durano

I sintomi premestruali iniziano a manifestarsi anche dieci giorni prima del flusso mestruale. In alcuni casi lo precedono di pochi giorni (ma almeno cinque).  Pure in tale circostanza, il tutto può essere molto soggettivo, dal momento che una donna può riscontrare i sintomi in esame sin dai primi giorni di ovulazione, quindi dal 14esimo giorno, e averli fino all’inizio del mestruo. Mentre, in un’altra, i sintomi potrebbero apparire dopo, terminando sempre con l’arrivo delle mestruazioni.

Sintomi premestruali e sintomi di gravidanza: differenze

Diversi sintomi si riscontrano sia nella sindrome premestruale sia nell’arrivo di una gravidanza. Ciò in virtù del fatto che entrambi i fenomeni sono strettamente legati ai cambiamenti a livello ormonale. Infatti, anche nei primissimi mesi di una gravidanza, la persona interessata potrebbe notare i sintomi tipici della fase che precede il mestruo, quali mal di testa, nausea, dolori all’addome, e simili. Inoltre, è difficile individuare subito la natura e la ragione dei sintomi, in quanto la donna potrebbe continuare ad avere il ciclo oppure delle perdite anche nei primi mesi della gravidanza. Dunque, la soluzione migliore per fare chiarezza consiste nel consultare un medico e nel procedere al test di gravidanza.

Tuttavia, i sintomi possono presentare delle differenze da individuare nell’immediato. Ad esempio, le perdite di sangue potrebbero ricorrere anche nella fase iniziale di una gravidanza, però rispetto a quelle che caratterizzano il ciclo mestruale, sono più lievi e durano meno tempo (solitamente un giorno) e presentano una tonalità di colore più chiara. Anche la stanchezza può costituire un segnale, seppur questa potrebbe colpire le donne nei giorni immediatamente precedenti al flusso mestruale. Ma, tale sintomo, è molto più accentuato nelle prime settimane di gravidanza.

Sintomi premestruali: come alleviare dolore e fastidio

Sintomi premestruali
fonte: iStock

I rimedi per affrontare al meglio i sintomi premestruali sono svariati. Oltre ai farmaci in commercio, sono diversi i rimedi di tipo naturale efficaci e utili. Per le donne che soffrono di sindrome premestruale o riscontrano costantemente dei sintomi precedenti al ciclo, è molto importante assumere degli integratori a base di magnesio, perché questo minerale riesce a calmare la sfera nervosa, nonché a svolgere un’azione rilassante a livello dei muscoli. Anche la calendula svolge un’attività di notevole importanza sul piano decongestionante, dunque consumare delle tisane a base di questa erba può rivelarsi davvero utile contro i dolori addominali.

Intramontabile il rimedio della nonna per eccellenza, ossia la borsa dell’acqua calda sulla zona renale, allo scopo di alleviare dolori e crampi addominali. In alternativa, vanno benissimo anche gli impacchi a base di sale caldo da realizzare nella medesima zona, allo stesso fine.

Un valido aiuto può venire dallo sport. Seguire dei corsi di attività rilassanti, quali pilates e yoga, sarebbe l’ideale per corpo e mente. Sono ok anche altre attività fisiche che hanno a che fare col training autogeno e con le tecniche di respirazione e rilassamento, oppure di tipo aerobico, utilissime per aumentare dopamina e serotonina e migliore l’umore.

Importante dormire bene e per almeno 7 ore a notte e curare l’alimentazione, prediligendo cibi ricchi di fibre e integrali.

Sintomi premestruali da non sottovalutare

Come detto in apertura, una percentuale piuttosto bassa di donne soffre non dei soliti sintomi premestruali, ma di qualcosa di più grave e, alle volte, invalidante. Partendo dal presupposto che anche i semplici sintomi di cui abbiamo parlato sinora possono realmente rendere la vita difficile in quei giorni, anche per lo svolgimento dell’attività quotidiane, in alcuni casi essi sono riconducibili a un vero e proprio disturbo, ossia al Disturbo Disforico Premestruale (DDPM in inglese PMDD). Si presenta nella settimana precedente al ciclo e non è da confondere con la sindrome premestruale.

La DDPM si inserisce nei Disturbi Depressivi, dal momento che genera situazioni gravi con sintomi da non sottovalutare minimamente. Tra questi ritroviamo mancanza di energie, alterazione del sonno, rabbia, difficoltà a uscire di casa e a svolgere semplici compiti quotidiani, sensazione di essere senza via d’uscita, alterazione dell’appetito. I sintomi in esame sono molto simili a quelli che ricorrono nei casi di disturbi psicologici dell’umore, con la differenza della durata, che è minore e interessa appunto il periodo che precede il flusso mestruale.

Un altro “caso limite” può essere rappresentato dall’endometriosi, in cui il dolore fisico è comunque connesso al ciclo ormonale, ma non si manifesta solo in quei giorni del mese. La presenza di dolori regolari, e nel caso del DDPM anche di alterazioni dell’umore, deve portare la donna coinvolta dagli stessi a rivolgersi a un medico per una diagnosi.

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