Decluttering mentale ed emotivo: tecniche per eliminare stress e pensieri no

Eliminare dalla propria mente (e non solo) ciò che non serve e che non fa stare bene, per raggiungere un vero benessere e imparare a vivere il momento del "qui e ora". Scopriamo cos'è il decluttering mentale e come si pratica nella vita di tutti i giorni.

Decluttering, ovvero togliere ed eliminare ciò che non serve più o che genera confusione. Un termine e una pratica che, soprattutto negli ultimi tempi, si sta sempre più diffondendo. Non solo per svuotare lo spazio intorno a sé da ciò che non si usa più ma anche per liberare la propria parte interiore da tutto ciò che la appesantisce e genera malessere, un decluttering mentale, quindi.

Un modo per alleggerire e mettere ordine nella propria mente e sfera emotiva, liberandole dai pensieri negativi, spesso prevaricanti, e che intossicano la vita stessa. Ma cerchiamo di capire meglio cosa si intende per decluttering mentale e quali benefici può portare nella propria vita il “lasciare andare “ciò che non serve più.

Decluttering mentale: cosa significa?

Come visto, il termine decluttering è un neologismo della lingua inglese, traducibile con il concetto di eliminare ciò che ingombra, che non serve, che è superfluo e occupa spazio, per conservare, invece, l’essenziale e quello che fa stare bene, arricchendo la propria vita.

Liberare il proprio spazio, quindi, sia fisico (da cui poi prende origine il termine) che interiore. Per creare dentro di sé un ambiente più favorevole, sano e volto al benessere personale. Come una sorta di equilibrio e pace interiore autogenerata, dove mantenere solo ciò che ha realmente senso per se stessi e che aiuta a sentirsi bene, dentro e fuori.

Nello specifico, infatti, il decluttering mentale si focalizza sull’eliminazione di pensieri come:

  • informazioni negative presenti e/o passate;
  • ansie;
  • rancori;
  • ricordi di esperienze legate all’infanzia.

E tutto ciò che, essendo superfluo, va ad appesantire il vivere quotidiano, creando situazioni di stress, malessere e problemi (più o meno reali) nella vita di tutti i giorni. E che, proprio come un’ancora, tiene legati a un mood deleterio, sia a livello mentale che fisico, impedendo di vivere a pieno e serenamente il momento presente e il “qui e ora”.

Esattamente come per un armadio troppo pieno di abiti “vecchi” e che non stanno più bene: infatti, se la mente è troppo occupata da pensieri negativi e che si trascinano dal passato, non ha lo spazio per accoglierne di nuovi positivi e volti al futuro.

Come funziona

Ma come si fa per “buttare via” tutto quello che soffoca interiormente? Partendo dall’esterno.
Per fare un decluttering mentale reale e duraturo non si può non considerare la profonda connessione esistente tra “ambiente interno” e quello esterno. Se nella vita quotidiana, infatti, ci si lascia sommergere dagli impegni, dalle carte, dagli oggetti, ecc., come si può pensare di riuscire a liberarsi di ciò che sommerge a livello emotivo?

Ecco perché, per prima cosa, è fondamentale partire dagli spazi in cui si vive, eliminando tutto ciò che c’è di superfluo, che non ha un valore reale e presente, che ci riporta a ricordi del passato poco piacevoli o che semplicemente non fa più parte di sé. Vestiti, oggetti, soprammobili, lettere o foto, ma anche numeri di telefono, mail, amicizie di convenienza, relazioni deleterie, ecc.

Tutto ciò che trattiene, riempiendo la propria vita di qualcosa che non dona benessere e armonia, ne dentro ne fuori. Ma non solo.

Come spiega lo scrittore, psicoterapeuta ed ex monaco buddista Donald Altman, nel suo libro “Il Magico Potere del Riordino Emotivo”, per far si che il decluttering mentale sia davvero efficace, è importante seguire quattro passaggi:

  • riconoscere ciò che ci si trascina dal passato e lasciarlo andare (o metaforicamente, buttarlo);
  • eliminare ciò che ci si porta dietro di negativo a livello relazionale, culturale e ancestrale;
  • prevenire la formazione di nuovi “accumuli” emotivi grazie al decluttering quotidiano;
  • cambiare e trasformare i pensieri in sensazioni di appagamento, attraverso la ricerca personale della serenità e pace interiore, di uno scopo e di una propria interezza.
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Per eliminare davvero tutto ciò che non serve, alleggerendo la propria sfera emotiva. E con tutta una serie di benefici.

I benefici del decluttering mentale

Fare decluttering mentale, infatti, porta con sé tutta una serie di vantaggi sia a livello emotivo che fisico.
Come visto, infatti, per alleggerire ciò che si ha dentro si deve partire dall’ambiente esterno. E questo influisce positivamente anche sull’organismo.

Vivere in un ambiente più sano, infatti, migliora la respirazione e l’ossigenazione dei tessuti favorendo:

  • la bellezza e la salute della pelle;
  • la capacità di concentrazione e la produttività;
  • una miglior qualità del sonno.

Ma non solo. Questa pratica, infatti, aiuta anche a:

  • ridurre lo stress e le tensioni;
  • impedire l’insorgere di cattive abitudini sia alimentari che di stile di vita (preservando la propria salute fisica);
  • aumentare la propria creatività;
  • favorire la propensione alla riflessione e al ragionamento;
  • imparare e concedersi più tempo per se stessi;
  • avere maggior controllo sulla propria vita e sulle emozioni che si attraversano.

Oltre al fatto che è grazie al decluttering mentale che è possibile liberarsi dal passato e da ciò che, concretamente o emotivamente, tiene legati a situazioni ormai finite. Imparando ad accettare con serenità le esperienze vissute e il cambiamento. E dando la possibilità a chi lo pratica di vivere totalmente focalizzati al momento presente, selezionando con coscienza ciò che è davvero importante per sé.

Decluttering mentale: 7 consigli per liberare la mente

Benefici che vanno a migliorare notevolmente il proprio vivere quotidiano, regalando una sensazione di pace e benessere interiore (e di conseguenza anche fisico) concreto e duraturo. E che è possibile ottenere iniziando da poche e semplici buone abitudini.

Azioni che possono sembrare banali e a cui non si presta grande attenzione, ma che in realtà sono proprio quelle che possono davvero cambiare la propria vita in meglio. Ecco qualche esempio.

1. Organizzare

Che si tratti di un’agenda, un’app su telefono o un calendario, organizzare il proprio tempo tra appuntamenti, impegni e le varie cose che si deve o si vuole fare, consente di capire quali veramente valgono la pena per se stessi, ordinando i pensieri e le decisioni da prendere molto più serenamente.

2. Riordinare

In tutti i sensi, sia dal punto di vista “fisico” tra gli oggetti della propria casa (i cassetti, gli armadi, gli sgabuzzini) o del luogo in cui si lavora, sia dentro di sé, praticando qualche minuto di meditazione quotidiana, passeggiando nella natura, ascoltando musica, ecc. Per rilassare la mente e mettere ordine sia dentro (che fuori).

3. Ripulire i social

La pulizia non riguarda solo gli ambienti esterni ma anche quelli virtuali. Decluttering mentale, infatti, significa anche eliminare tutte quelle finte relazioni (o vere ma negative) che ci si porta dietro senza nessuna valida ragione: numeri di telefono di persone che non si sentono più, “amici” e contatti solo per fare numero ma che non contano nulla nella propria vita, ecc. Oltre poi a dedicare meno tempo ai social e alle loro finte dinamiche.

4. Mantenere le buone abitudini

Dal mangiare sano, al praticare sport. Ma anche sentire un’amica o i propri genitori, prendersi cura del giardino, coltivare un hobby, ecc. Tutto ciò che fa stare bene e dona serenità è una buona abitudine a cui dedicare del tempo. Attimi irrinunciabili per il proprio benessere da non eliminare mai (o almeno fino a che non se ne sente la necessità).

5. Eliminare la negatività

Che si tratti di guardare trasmissioni che riportano solo cattive notizie o inclini alla polemica, o di un amico facile alla critica e al pettegolezzo, non cambia. Fa bene alla propria vita? Merita davvero che gli si dedichi del tempo? Se la risposta è no, una buona pratica di decluttering mentale è quella di eliminare la negatività che arriva dall’esterno, così da non intaccare la positività che si ha al proprio interno.

6. Liberarsi del passato (e dal futuro)

Per vivere serenamente è necessario lasciar andare il passato, i vecchi rancori le delusioni e le sofferenze che si sono vissute ma che, a oggi, non esistono più. Ma non solo. Decluttering mentale significa anche non pensare a ciò che ancora deve accadere, per evitare di riempire la propria mente con aspettative, paure o ansie. Per farlo è possibile anche affidarsi a specifiche tecniche di meditazione, di elaborazione dei ricordi e delle esperienze trascorse o anche tecniche di respirazione, imparando ad apprezzare e vivere il presente per quello che è.

7. Fare una cosa per volta

Se decluttering mentale significa anche eliminare il superfluo e ciò che “è in più”, appare chiaro come il fare più cose insieme ma anche per prendere delle decisioni o assimilare tante informazioni troppo velocemente, non possa che fare male al proprio benessere mentale ed emotivo. Per questo è importante evitare di sovraccaricare mente e corpo, prendendosi il giusto tempo per fare e pensare.

I modi per approcciarsi alla pratica del decluttering mentale, quindi, sono molti e diversi. Dalle cose più semplici a quelle (forse) apparentemente più complicate. Ma che, abbracciando questa filosofia di vita e di pensiero volto al proprio benessere, diventeranno naturali. Come diretta conseguenza al proprio desiderio personale di voler stare bene e di leggerezza.

Per vivere in modo pieno e consapevole il presente, l’unico momento di cui si ha certezza e che, proprio per questo, merita di essere assaporato senza influenze o pesi legate al passato o a un ipotetico futuro che non si conosce.

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