La Dieta Dell'Uva Per Depurarsi E Perdere Peso Dopo Le Vacanze
Oltre ad essere dolce e succosa, l'uva è un frutto stagionale ricco di proprietà benefiche. Scopri come utilizzarla per depurarti e ringiovanire!
Oltre ad essere dolce e succosa, l'uva è un frutto stagionale ricco di proprietà benefiche. Scopri come utilizzarla per depurarti e ringiovanire!
A cavallo tra agosto e settembre torna sulle nostre tavole un frutto stagionale delizioso: l’uva!
Ne esistono di diverse varietà per accontentare tutti i palati: bianca e croccante, scura e succosa, moscata, dagli acini tondi, rosata dal profumo intenso. Viene utilizzata per diversi scopi a seconda della tipologia: da tavola, pronta da gustare, da vino oppure per l’essicazione – senza semi, destinata a diventare la golosa uva sultanina delle feste.
Oltre a essere squisita, l’uva è anche ricca di sostanze nutritive e benefiche per il nostro corpo, andando per una volta contro lo stereotipo che se una cosa è buona da mangiare allora fa male (aspettiamo ancora il giorno in cui verrà fuori che la cioccolata cura qualsiasi disturbo!).
Scopriamo nei prossimi punti quali sono i benefici delle differenti varianti e come disintossicarsi con la cura dell’uva.
Le proprietà salutari dell’uva erano conosciute già in tempi antichi: infatti, già gli antichi greci e romani – così come gli arabi – praticavano l’ampeloterapia, che deriva il suo nome dalla vite (ampelos). Una vera e propria pratica curativa in cui il consumo di questo frutto deve essere seguito dal medico e rispettare dei criteri precisi.
In passato non consisteva solo in una variazione dell’alimentazione, ma in una terapia a tutto tondo: la si seguiva in campagna, avvalendosi non solo dei nutrienti della frutta, ma anche dell’ambiente salubre.
Può durare a seconda delle esigenze e delle indicazioni terapeutiche da un minimo di due ad un massimo di venti giorni, e consistere alternativamente o in un’alimentazione esclusivamente a base d’uva oppure nell’assuzione degli acini in modo congiunto ad altri alimenti.
Prima di fiondarvi dal vostro verduriere di fiducia, capiamo insieme quanta e quale consumare a seconda delle esigenze personali!
Le dosi da assumere variano a seconda della durata della terapia, partendo da un minimo di 500 grammi giornalieri ad un massimo di circa 2 kg.
Se si segue questo regime alimentare per pochi giorni, gli acini vanno mangiati per intero, completi di buccia e semini.
Per periodi più prolungati invece si consiglia di non ingerire le ultime due componenti, poiché potrebbero occludere l’intestino.
Prima di iniziare la cura, oltre a consultare un medico tenete presente che per l’elevata presenza di zuccheri come glucosio e fruttosio, un’alimentazione composta esclusivamente d’uva può rappresentare un problema per chi soffre di diabete.
Inoltre, non è indicata a coloro che soffrono di ulcera, problemi ai reni e intestino irritabile.
Sconsigliata anche per chi è in forte sovrappeso oppure nel periodo mestruale.
L’elisir di lunga vita contenuto negli acini si fonda sostanzialmente nell’equilibrio tra le sostanze depurative e l’alta percentuale d’acqua.
Con le sue proprietà antivirali, drenanti e disintossicanti l’ampeloterapia è indicata per diversi disturbi e trattamenti: in caso di anemia, affaticamento, vene varicose, malattie della pelle, convalescenze, gravidanze, ipertensione, stitichezza e stati febbrili.
Il succo inoltre può essere utilizzato anche in presenza di stomatiti, usandolo per dei risciacqui.
La vite può essere utlizzata a 360° come rimedio naturale! Perché limitarsi a mangiarne i frutti quando possiamo sfruttarne anche le foglie, la linfa e il succo agreste ricavabile prima della maturazione?
In fitoterapia le foglie di vite costituiscono un rimedio efficace nei disturbi della circolazione per rinforzare i capillari, mentre la linfa può essere utilizzata come cicatrizzante.
E dulcis in fundo – è proprio il caso di dirlo! – non dimenticate che anche l’uva passa può farci stare bene, aiutando l’organismo in caso di affezioni polmonari, vescicali, renali oppure epatiche.
Nata a Napoli, studio a Salerno e vivo ad Avellino. Nel frattempo, medito su come conquistare le rimanenti province campane. Credo fermamente nel potere della santa trinità: libri, pizza e sarcasmo.
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