Ricercare sostegno morale è importante per il mantenimento del proprio benessere emotivo e psicologico: condividere con una persona cara preoccupazioni e sensazioni personali regala conforto e sostegno rafforzando al contempo il rapporto.

Ma quando discutere dei propri problemi diventa co-ruminazione, e quindi deleterio per sé stessi e nelle reazioni con gli altri?

Co-ruminazione: cosa significa?

Quando si sta attraversando un momento difficile non è raro rimuginare ripetutamente sugli eventi che si sono verificati, su quelli che devono ancora accadere e su ciò che è stato detto o meno: questo significa ruminare.

A volte questo processo può stimolare la riflessione, consentendo di dare un peso alle emozioni e trovare delle soluzioni ma può anche rendere la persona poco incline alla proattività e incapace di sbrigliarsi dalla matassa di negatività nella quale è inghiottita.

Quando si rumina assieme ad altri si parla di co-ruminazione in quanto assieme ad un’altra persona si discute e si elaborando ripetutamente i problemi che causano frustrazione e dolore. Il dialogo con un amico o con il proprio partner ad esempio, regala una sensazione di sostegno, vicinanza, supporto e questa dinamica può addirittura far credere di essere proattivi proprio per il fatto stesso di parlare della propria situazione.

A lungo andare però, la co-ruminazione può impedire di andare avanti, provocando addirittura ansia e depressione.

Perché si indugia nella co-ruminazione?

Si può essere più o meno inclini alla co-ruminazione, ma uno studio universitario ha messo in evidenza alcuni aspetti che possono essere utili per comprendere perché si indugia nel condividere ripetutamente i propri problemi:

Fiducia in sé stessi

L’attenzione ripetuta e persistente verso le negatività della vita e sui problemi personali senza fare nulla per migliorare le cose, è riconducibile agli individui con una bassa autostima che si percepiscono totalmente incapaci di far fronte alle difficoltà. Questo li rende particolarmente inclini alla co-ruminazione, cosa che non avviene nelle persone che hanno una buona opinione di loro stesse e si attivano per cambiare le cose.

Autocompassione

Lo studio evidenzia anche un legame tra co-ruminazione e autocompassione, ovvero quell’atteggiamento di gentilezza e indulgenza verso sé stessi. Questa prende forma come una strategia di regolazione delle emozioni adattiva perché implica un atteggiamento aperto e di accettazione delle emozioni riducendo effettivamente la tendenza a ruminare con gli altri.

Attaccamento ansioso

Chi manifesta un attaccamento ansioso è una persona fortemente preoccupata dal fatto che il proprio partner (o qualsiasi altra figura di attaccamento) possa abbandonarlo e per questo si aggrappa a quest’ultimo con tutte le sue forze e per far fronte a ipotetiche minacce alla relazione attiva il meccanismo di co-ruminazione. Chi invece vive la relazione in modo equilibrato e senza la paura di perdere la persona cara, è meno propenso alla co-ruminazione.

Le conseguenze della co-ruminazione

L’attenzione ripetuta e negativa della co-ruminazione istiga altri processi relazionali come la selezione e l’influenza. Questi fanno sì che le persone più simili a livello di interiorizzazioni o tendenza alla co-ruminazione si attraggano maggiormente rispetto a chi è meno soggetto alla ruminazione. Come si può facilmente immaginare ciò che si verifica è un’amplificazione degli effetti negativi o il ritiro e il rifiuto di un amico co-ruminante.

Si ritiene inoltre che la co-ruminazione sia associata alla depressione perché comporta il rimuginare sugli affetti negativi e impedisce agli amici di impegnarsi in attività che potrebbero distrarre dal problema. Allo stesso modo, la co-ruminazione passiva, perseverante e speculativa sui dettagli, sulle cause e le conseguenze può essere associata all’ansia, dato il suo orientamento al futuro e all’effetto pioggia che vede l’interlocutore letteralmente sommerso dalla negatività.

I pensieri e i sentimenti co-ruminativi possono anche acuire frustrazione, rabbia e come rilevato da uno studio, anche lo stress specialmente in chi è particolarmente soggetto a manifestazioni depressive.

Come intervenire e cosa fare

La ricercatrice Rachel Swan in un articolo dedicato suggerisce delle strategie per limitare i danni della co-ruminazione evitando che condizioni il proprio stato mentale:

1. Individuare i segnali

Comprendere se si sta co-ruminando ed esserne quindi consapevoli è un passo imprescindibile per evitare di ricaderci. Par questo è necessario porsi alcune domande, come: “Ho già parlato di questo problema in passato oppure si tratta di qualcosa di nuovo?”, “Quali sono gli argomenti che sui quali tendo a co-ruminare”, “Questo succede in situazioni specifiche?”.

Parlare della propria co-ruminazione con le persone con le quali solitamente ci si confida può essere di grande aiuto per chiedere di far notare quando i pensieri negativi iniziando ad andare in loop come un disco rotto.

2. Iniziare ad agire

Dopo aver compreso le dinamiche che scatenano la co-ruminazione si deve iniziare a pensare a come migliorare la situazione. Sfogarsi va bene ma poi è necessario fare un passo concreto in avanti per uscire dallo stato di malessere. In questa fase potrebbe essere utile analizzare le motivazioni alla base cercando così di evitare le situazioni che potrebbero scatenare sensazioni negative future.

3. Sviluppare nuove strategie di coping

Dall’inglese to cope che significa “fronteggiare” le strategie di coping consento di mettere in atto dei comportamenti utili a gestire situazioni problematiche. In questi termini la co-ruminazione costituisce spesso un modo di affrontare il senso di angoscia e per questo risulta necessario sostituire questa modalità con nuove ed efficaci strategie di coping che aiutino nei momenti difficili, ecco alcuni esempi:

  • Calmare le emozioni: fare una passeggiata, fare journaling o attività fisica.
  • Individuare le possibili soluzioni valutandone gli aspetti positivi e negativi.
  • Distrarsi in modo sano: fare un bagno caldo, leggere un libro, guardare un film ad esempio.
  • Condividere momenti costruttivi e positivi assieme al compagno di co-ruminazione.

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