Allenamento funzionale, il training che aumenta le performance del corpo nella vita quotidiana

Una particolare tipologia di allenamento che, quindi, vuole creare una condizione di equilibrio nel corpo, evitando di farsi male durante la pratica stessa e ottenendo risultati e tutta una serie di benefici visibili sia nel corpo che a livello mentale, il tutto praticando il proprio allenamento funzionale nei tempi e nei modi corretti.

Ma di cosa si tratta concretamente e come si esegue questa tipologia di workout?

Cos’è l’allenamento funzionale?

Quando si parla di allenamento funzionale o functional training, si intende una tipologia di fitness che si basa sull’utilizzo del corpo, migliorandone le prestazione e la capacità di interazione con il mondo esterno.

Con il termine funzionale, infatti, si va a indicare lo scopo per cui questo allenamento viene strutturato, ovvero il miglioramento della diverse attività della vita di ogni giorno. Una pratica che, quindi, va a sollecitare più muscoli contemporaneamente, riproducendo movimenti quotidiani, migliorando la capacità fisica e motoria del corpo a 360°.

Il tutto attraverso una serie di esercizi a corpo libero e solo in alcuni casi con l’utilizzo di attrezzi, che puntano ad attivare l’organismo nella sua interezza, sia a livello muscolare, articolare, respiratorio ma anche migliorando l’equilibrio del corpo, il suo controllo e la sua funzionalità.

I benefici dell’allenamento funzionale

Un mix di movimenti che, quindi, portano a tutta una serie di benefici per il corpo, aiutandolo a combattere i rischi della sedentarietà, come cattive posture o abitudini motorie poco naturali e sane e permettendogli di:

• prevenire la possibilità di traumi grazie a un lavoro utile a sopportare meglio costrizioni e sforzi;
• migliorare la propria resistenza alla stanchezza;
• aumentare la potenza muscolare e le performance collegate;
• rinforzare la muscolatura in ogni sua parte, dalle gambe al core (zona addominale, schiena e glutei);

ma anche:

• migliorare la capacità del corpo di interagire con l’ambiente esterno;
• ottenere benefici a livello estetico come una maggior tonificazione muscolare, perdita di peso, ecc.;
• aumentare la conoscenza del proprio corpo e dei propri limiti, portando anche a un rafforzamento della psiche e del carattere.

Il tutto divertendosi e praticando un’attività varia, sempre nuova e che prevede livelli diversi di difficoltà a seconda del soggetto che si approccia all’allenamento funzionale.

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Le diverse tipologie di allenamento funzionale

Quando si parla di allenamento funzionale, infatti, è bene precisare che questo può essere strutturato in modo diverso a seconda degli obiettivi che si desidera raggiungere o delle caratteristiche fisiche di chi lo pratica. Per esempio possono esserci dei workout che puntano alla mobilità del corpo, così come altri più indirizzati alla forza o alla velocità, sia da eseguire a corpo libero, con il solo ausilio di un tappetino e sfruttando il proprio peso corporeo, sia attraverso l’impiego di piccoli attrezzi, come kettlebell, fitball, palla medica, corda per saltare, step, barra di trazione, e altri ancora.

In linea generale, però, come visto, all’interno di un allenamento funzionale saranno presenti esercizi che ricordano molto i movimenti tipici della vita quotidiana come:

• spinte;
• camminate;
• trazioni;
• torsioni;
• piegamenti;
• squat;
• equilibri.

Oltre poi a varianti più “strong” come quelle di TRX o Total Resistance Exercise, che si basano su un centinaio di esercizi eseguiti con corde e cinghie.

Come è strutturato un allenamento: gli esercizi

Una seduta tipo di allenamento funzionale, in ogni caso, dovrebbe sempre prevedere degli step:

• un riscaldamento di circa dieci minuti, per esempio utilizzando una cyclette, facendo stretching o correndo;
• l’allenamento vero e proprio;
• una fase di scarico e relax post pratica.

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Tra gli esercizi più praticati durante una sessione di allenamento funzionale ci sono:

• i classici addominali, compresi quelli obliqui;
• gli squat, in tutte le loro varianti e anche con l’ausilio di pesi o manubri da uno o due chili;
• gli affondi da eseguire anche con un peso utile a rinforzare la muscolatura delle gambe e il torace;
• la posizione di plank che si esegue poggiando gomiti e piedi a terra e mantenendo la posizione prona sollevata da terra con la schiena perfettamente orizzontale. Un esercizio perfetto per potenziare la forza muscolare del core;
• swing, che si esegue facendo uno slancio del braccio partendo dal basso e arrivando all’altezza delle spalle, a cui si associa un piegamento della gamba;
• press, ovvero il classico sollevamento pesi da effettuare con una kettlebell.

Il tutto eseguendo il proprio allenamento funzionale in base alle capacità personali dell’organismo, senza eccedere e senza svolgere movimenti al di fuori dei propri limiti o possibilità.

Controindicazioni e avvertenze

Pur non avendo controindicazioni particolari, infatti, in base alle condizioni fisiche di partenza di chi lo esegue, questa tipologia di pratica può causare delle problematiche a carico delle ginocchia, della colonna vertebrale, delle spalle o delle articolazioni, che a loro volta possono portare a infiammazioni, distorsioni o traumi.

Proprio per questo è importante praticare correttamente l’allenamento funzionale, chiedendo consiglio a un personal training preparato che sappia adattare la lezione a seconda delle caratteristiche personali di ciascuno, evitando danni o complicazioni inutili.

Così facendo è possibile allenarsi con il massimo risultato, in sicurezza e migliorando la qualità delle propria vita quotidiana, giorno dopo giorno.

Articolo originale pubblicato il 19 aprile 2023