È meglio nutrirsi di cibi acidi o di cibi alcalini? Sembra una domanda da un milione di dollari, ma in realtà non lo è. Innanzi tutto perché all’interno di una dieta equilibrata non è mai un bene escludere alcuni alimenti – il rischio ortoressia (un disturbo alimentare che spinge chi ne è affetto a eliminare alcuni cibi essenziali dalla propria dieta) è tra l’altro sempre dietro l’angolo – e inoltre perché insieme all’alimento si possono escludere nutrienti importanti come vitamine o altro. Tuttavia, su Internet, dove la bufala incombe, esistono molti post e articoli che riguardano i presunti benefici della cosiddetta dieta alcalina. Partiamo proprio da questo.

La dieta alcalina

Gli alimenti, così come il corpo umano, posseggono un pH. Il pH è l’unità di misura di una scala basata sulle reazioni delle sostanze con la cartina al tornasole. Il pH neutro è uguale a 7: meno di 7 è acido, più di 7 è basico. Si tratta semplicemente di chimica. Per capire, per esempio, il pH della nostra pelle, è 5,5 cioè è leggermente acido, mentre quello dell’acqua è proprio 7. Il sangue umano oscilla nel suo complesso tra 7,3 e 7,5, perché ha molti mezzi per “autoregolarsi”, in primis polmoni e reni, ma anche succhi gastrici e altro.

La dieta alcalina si basa sull’assunto che il corpo umano, attraverso il sangue, può essere reso alcalino ingerendo dei cibi che abbiano pH superiore a 7 – per lo più evitando cibi considerati acidi da qualcuno come alimenti fritti e con grassi e la carne. Naturalmente questa è una bufala, perché appunto il corpo umano si autoregola e il nostro organismo si regge su un equilibrio: se diventasse davvero più alcalino moriremmo, come racconta Dario Bressanini in un articolo su L’Espresso. Quindi, non solo la dieta alcalina è una bufala, ma ci spingerebbe a escludere dall’alimentazione dei cibi importanti.

Cibi acidi: quali sono?

Se proprio vogliamo capire quali siano i cibi acidi e quali i cibi alcalini, dobbiamo sempre riferirci al concetto di equilibrio. Nulla fa male a meno che non si ecceda, tanto più che tra i cibi acidi ci sono moltissimi vegetali – frutta, ortaggi e verdura – che in realtà fanno un gran bene. Tra i cibi acidi vanno annoverati infatti limone – o più che altro tutti gli agrumi in generale – arancia, pomodoro, mele, pere, pesche, ciliegie, carote, patate, spinaci, funghi, asparagi, fichi e fagioli. I cibi acidi possono essere un bel problema, tuttavia, per chi soffre di problemi come il reflusso gastroesofageo, che viene acuito dall’abuso di certi alimenti.

Spopola su Internet, per esempio, una sorta di leggenda metropolitana per tener lontani i tumori: si è diffusa la voce che del bicarbonato e succo di limone al mattino possano prevenire l’insorgere del cancro. Il luogo comune è dovuto al fatto che si sono confusi i risultati di uno studio dello scienziato Otto Heinrich Warburg, premio Nobel nel 1931. Warburg scoprì che la glicolisi aumenta nelle cellule tumorali: quindi non è che dobbiamo rallentare la nostra glicolisi rifugiandoci in cibi acidi, ma invece dobbiamo capire che è questo che accade con il cancro. In buona sostanza, la leggenda diffusa in Rete confonde l’effetto con la causa. Però bicarbonato e succo di limone la mattina appena sveglie non è proprio male: anzi, si tratta di un rimedio della nonna che di solito viene usato in gravidanza contro la stitichezza.

Cibi alcalini: quali sono?

Il cibo alcalino per eccellenza è considerato l’albume dell’uovo, che viene utilizzato spesso in cucina per spennellare torte e altri dolci da forno, oppure nelle meringhe. Tra gli altri cibi alcalini vanno annoverati il mais, il cavolfiore, le rape, le verze, i piselli, le zucchine, i carciofi, la quinoa, l’amaranto, le barbabietole, i kiwi, le melanzane, la lattuga, i ravanelli, l’indivia, la carota, la zucca, i datteri, i cachi, la soia, le lenticchie, il tufo, l’avocado, i cetrioli.

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